Un “rivoluzionario” studio promosso dall’Università di Pisa si pone come obbiettivo principale quello di definire scientificamente la quantità di vino che ciascun soggetto può consumare sortendone effetti positivi. Stando a WineNews, che è in grado di anticipare questa news, l’importante ricerca rappresenta una novità assoluta a livello mondiale.
La questione sembrerebbe di facile soluzione, dato che esiste una massa non piccola di letteratura scientifica sugli effetti benefici del vino sulla salute. In realtà, sull’argomento specifico non esiste nessun studio definitivo, come ricorda il professor Amedeo Alpi, docente di fisiologia vegetale all’Università di Pisa: “Sappiamo con buona approssimazione che l’effetto di un bicchiere di vino durante i pasti è positivo, non sappiamo nulla su quello di due bicchieri e, infine, sappiamo che tre sono probabilmente troppi. Noi vogliamo studiare gli effetti del vino consumato a tavola, per trovare, se possibile, riferimenti quantitativi certi e quindi scientificamente misurabili”.
Dopo la preliminare catalogazione di testi e le pubblicazioni scientifiche sul rapporto vino-salute, partirà lo studio epidemiologico, con il prezioso contributo del professor Aldo Pinchera, su un campione di almeno 1.000 persone, tenendo naturalmente conto della diversità di sesso e di regime alimentare, nonché dello stile di vita. Il campione sarà sottoposto ad una somministrazione di vino durante i pasti, monitorata e controllata, come accade per la sperimentazione dei farmaci. “Questa parte della ricerca - spiega il professor Alpi - è la più importante e necessita di tempi tecnici abbastanza lunghi”.
Troppo spesso il vino è stato confuso con i superalcolici e la ricerca dell’Università di Pisa vuole sgombrare il campo dalle molte inesattezze e dai molti luoghi comuni che lo accompagnano. “L’alcool fa male - conclude il professor Alpi - ma il vino è un’altra cosa. Il nostro obbiettivo è quello di dare finalmente informazioni scientifiche sugli effetti positivi del vino sulla salute attraverso misure precise, quantificabili e scientificamente rilevanti”.
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