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VALPOLICELLA "COPIATO" DA SOCIETA' CINESE. DALL'AUSTRALIA ARRIVA INOLTRE UN VINO FATTO "USANDO IL METODO DELL'AMARONE". SCOPPIA LA "MODA" DI COPIARE I MIGLIORI PRODOTTI DELL'ITALIA DEL VINO

Italia
Amarone della Valpolicella: l'appassimento delle uve

L’ultima copiatura di un cult dell'Italia enologica arriva dalla Cina, paese che da pochissimi anni si è avvicinato al vino e alla coltivazione della vite: la Gold Hope Winery Co. Ltd, società di Hong Kong, con aziende satelliti sempre in Cina Popolare ha lanciato sul mercato interno una linea di vini "Valpolicella" registrando il marchio.

La linea viene reclamizzata con un elegante catalogo in cinese (una sola pagina in inglese), che dà dei cenni sulla società nata a metà degli anni Novanta. In seguito ha avviato la produzione in proprio di vini tra cui il Valpolicella rosso e bianco, le cui etichette più prestigiose sono Gold Valpolicella e Yu-lin Valpolicella. Uno scippo del nome e della denominazione di origine controllata (regolamentata da leggi nazionali e dell’Unione Europea) segnalata in questi giorni dal Consorzio di tutela che sta valutando come agire: "stiamo preparando una dura lettera all’Istituto per il Commercio con l’Estero e al Ministero delle Politiche Agricole perché intervengano contro questo atto di pirateria - spiega il direttore del Consorzio Emilio Fasoletti - Serve maggiore attenzione da parte delle istituzioni sulla questione dei marchi che devono avere, quanto meno, una difesa a livello nazionale. È inutile parlare tanto di tutela e promozione dei prodotti tipici se poi ci trovassimo indifesi di fronte a fatti di questo genere".

La preoccupazione è aggravata dal fatto che la Cina non aderisce al Wto, il World Trade Organization (l’organismo internazionale che regola il commercio mondiale, a cui aderiscono 134 paesi mentre altre 33 nazioni sono ammesse come osservatori). Questo comporta la difficoltà, se non l’impossibilità, di avviare trattive sulla tutela di marchi e denominazioni. Nel 2001 sono stati prodotti 22 milioni di bottiglie di Valpolicella doc, 18 di Classico e 4,5 di Amarone e Recioto con quotazioni che trasformano alcune cantine di invecchiamento in caveau di banche. "Quanto prima - continua dice ancora Fasoletti - incontrerò anche con i responsabili del Centro Estero delle Camere di Commercio del Veneto per valutare come agire a difesa del nome e per evitare che magari qualcuno in giro per il mondo registri anche il nome Amarone". E proprio il nome del più prestigioso vino della Valpolicella è già stato "catturato" dal produttore australiano Primo Estate e regolamente immesso sul mercato italiano da un importatore. Il vino è un Cabernet Sauvignon Merlot 1999 Moda Amarone e, come recita la retroetichetta, è stato ottenuto "usando il metodo Amarone (cioè l’appassimento delle uve, ndr) che ha origine nella regione Valpolicella vicino al Lago di Garda nel Nord Italia". La questione è già sul tavolo del Ministri delle Politiche Agricole e dei responsabili degli Ispettorati della Repressione Frodi.

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