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VENDEMMIA 2004 - DA NORD A SUD LE COSE SEMBRANO ANDARE PER IL VERSO GIUSTO … EMERGE DAL “VIAGGIO” DI WINENEWS TRA I TANTI VIGNAIOLI D’ITALIA

Italia
Scene di vendemmia

Winenews ha tastato il polso ad alcune fra le migliori aziende d’Italia, per completare la previsione sulla vendemmia 2004 anche dal versante dei produttori. Abbiamo registrato un clima generalmente piuttosto disteso e sereno, con qualche accenno all’ottimismo manifesto, ma anche con qualche considerazione di tono più prudenziale, perché, comunque, è ancora presto per poter stabilire sentenze definitive sull’annata in corso e, la prudenza, specialmente nelle attività che devono fare i conti con gli andamenti climatici, non è mai troppa.
E’ un po’ questo l’atteggiamento di Hans Terzer, enologo della Cantina Produttori di San Michele Appiano che ci spiega: “fino ad esso è andato tutto bene, anche se in alcune peraltro piccole zone la grandine, caduta recentemente, ha un po’ disturbato un’annata che si prefigura normale e non emergenziale come quella, per esempio, dell’anno scorso. La pioggia è stata molta e per questo i vigneti sono abbastanza carichi di uva, quindi ci vorrà del diradamento. La vendemmia - continua l’enologo altoatesino - non verrà effettuata se non dopo la prima metà di settembre. Per i vitigni aromatici, come il Gewürztraminer, mi aspetto una buonissima resa qualitativa, ma bisogna attendere l’andamento climatico di settembre. Comunque, sono fiducioso - conclude il kellermeister di San Michele Appiano - credo che il 2004 sarà almeno una buona annata”.
Rimanendo più o meno alla stessa latitudine, anche per Fausto Peratoner, enologo della Cantina La Vis, l’andamento climatico 2004 “è stato favorevole, con un inverno normale, piuttosto piovoso, che ha favorito la ripartenza vegetativa delle viti a primavera e una buona fioritura. Le escursioni termiche di questi giorni (30°C di giorno e 15-18°C di notte) favoriscono l’innalzamento della qualità dei profumi di Chardonnay e Müller Thurgau, i vitigni che compongono la larga parte della nostra produzione di vini fermi e di spumanti. La produzione sarà incrementata del 10% sul 2003 e prevedo - ci spiega l’enologo trentino - che la vendemmia partirà nei primi giorni di settembre. Dovrebbe essere una vendemmia senza preoccupazioni, lontana dalle tensioni di quella 2003. Forse, in alcune zone di montagna - conclude Peratoner - ci potranno essere un po’ più di problemi, ma di quelli che siamo abituati a risolvere”.
La situazione, in Veneto, è sintetizzata da Franco Giacosa, enologo della Zonin, che ci spiega: “c’è stata qualche grandinata, ma non ha creato molti problemi. Le viti sono in ritardo di una quindicina di giorni, ma godono di ottima salute. Fin qui, l’alternanza di pioggia e sole è stata molto positiva e ci aspettiamo una qualità ottima, accanto ad una produzione quantitativamente rilevante. Decisivo sarà il mese di settembre, se piovesse in abbondanza ci sarebbero delle ripercussioni sulla qualità, i grappoli avrebbero difficoltà a portare a termine linearmente la loro maturazione e potrebbero esserci problemi legati allo sviluppo della botrytis”.
Gianni Venica di Venica & Venica spiega che “le cose sono migliorate rispetto a qualche settimana fa “perché i problemi con le malattie, specialmente con l’oidio, sono rientrati e adesso l’andamento climatico è molto favorevole, anche se le fasi fenologiche della vite sono 15-18 giorni in ritardo. C’è buona quantità, quindi dovremmo procedere al diradamento. Ma tutto sommato è un’annata che si prospetta equilibrata. Va benissimo che piova un po’ adesso, perché la vite ha più bisogno di acqua proprio nel momento dell’invaiatura. A patto però che in settembre ed ottobre il tempo sia buono - commenta - perché più tempo riusciamo a mantenere i grappoli sulla pianta e più che il vino aumenterà la propria complessità, ma se ci sarà troppa umidità potremmo avere problemi con la botrytis. La vendemmia comincerà nella prima decade di settembre inoltrata, cosa che non accadeva da 3 o 4 anni. Mi aspetto - conclude Venica - una qualità elevata per i vini del Collio con acidità sostenute e profumi piuttosto intensi”.
Ed eccoci al Piemonte. Per l’enologo Piersandro Sandri (Bersano & Riccadonna) l’annata 2004 “porterà una vendemmia di buona abbondanza, ma bisognerà fare attenzione all’oidio e praticare dei diradamenti, almeno due. Le condizioni climatiche sono state buone - prosegue l’enologo piemontese - e spero che non arrivino grandinate violente. Per il Brachetto e il Moscato sarà una grande annata con gradazioni interessanti e profumi ben sviluppati”. Dalle Langhe, Michele Chiarlo parla “di una stagione regolare, che può costituire la base di una buona annata. C’è molta vegetazione e anche molta uva, saranno quindi necessarie più ore di lavoro in vigna per sistemare le pareti fogliari e diradare. Il maggio piovoso - ci spiega Chiarlo - ha ritardato di molto le fasi fenologiche della vite, ma i caldi estivi, sebbene non eccessivi, hanno ridotto il ritardo. La Barbera è stata molto generosa di tralci e foglie, ma anche di uve. Già è stato necessario fare un diradamento e fra una decina di giorni ne verrà fatto un altro. Anche il Nebbiolo è stato più generoso del solito e darà grande qualità, se settembre e ottobre, in cui nella prima metà è previsto l’inizio della vendemmia, rimarranno buoni”.
Anche in Toscana, le cose stanno filando lisce. Per Stefano Campatelli, direttore del Consorzio del Brunello di Montalcino, “la primavera caratterizzata da molta pioggia, ha mantenuto i terreni freschi e l’estate si sta dimostrando calda, ma non troppo, a tutto vantaggio delle viti. L’invaiatura sta cominciando anche a Montalcino, in modo regolare, ma con ritardo. In realtà, non si tratta tanto di un ritardo, quanto di un ritorno ad una tempistica normale. Il Sangiovese sarà vendemmiato non prima del 15-20 di settembre. Questa estate con alternanza di piogge e sole - continua il direttore del Consorzio del Brunello - è molto positiva, ma ha causato una sovrapproduzione di uve e quindi bisognerà fare attenzione, selezionalndo e soprattutto diradando, per mantenere il livello qualitativo delle uve molto alto, come si appresta ad essere quello dell’annata 2004”. E Jacopo Biondi Santi si dimostra piuttosto entusiasta: “l’annata 2004 sarà una grandissima annata, sia per quantità che per qualità. Il tempo fino ad ora è stato perfetto, sia a Montalcino che in Maremma. Nel periodo della fioritura è piovuto molto e questo ha permesso ai terreni di rimanere ancora freschi in piena estate, con grande giovamento anche per l’allevamento delle viti più giovani. Se continua in questo modo, sarà un’annata da ricordare, un’annata da Riserva”.
Sul versante del Chianti Classico, Francesco Mazzei (Castello di Fonterutoli) mette in rilievo che “siamo ancora leggermente in ritardo, almeno una settimana, ma tutto procede per il meglio. Sarà un’annata dalle quantità considerevoli, quindi per chi produce per la qualità sarà inevitabile il diradamento, specialmente per il Sangiovese, vitigno molto generoso. Ma sarà un’annata molto buona anche qualitativamente. Buone escursioni termiche, terreni ancora freschi e caldo non eccessivo, sono ideali per il vigneto. La situazione del Chianti Classico e della Maremma è quest’anno analoga, non ci sono stati caldi eccessivi e spesso non sono mancati gli acquazzoni, che hanno giovato sia ai terreni che alle viti”.
Dall’Umbria, Marco Caprai frena un po’ sull’entusiasmo: “non siamo ancora nel periodo decisivo per il Sagrantino. Bisogna però attendere con fiducia. C’è una quindicina di giorni di ritardo, perché le abbondanti piogge della primavera hanno rallentato un po’ le fasi vegetative della vite. Adesso sono necessari il bel tempo, il sole e il caldo, per contrastare la forte vigoria dei vigneti. Certo l’annata 2004 è sicuramente un’annata più favorevole del 2002 o del 2003. Ma sarà un’annata in cui bisognerà decifrare attentamente i dati, che, via via, si presenteranno con l’evoluzione delle condizioni climatiche. Settembre sarà decisivo, ma già da adesso, si prospetta una vendemmia posticipata rispetto alle annate precedenti. Sarà un’annata da condurre con pazienza, specialmente durante il delicato momento della vendemmia”.
Anche per Michele Bernetti della marchigiana Umani Ronchi “è sempre abbastanza presto per formulare un quadro non approssimativo della situazione. Settembre sarà importantissimo. Intanto possiamo registrare un incremento della quantità delle uve, e il Verdicchio si preannuncia di qualità strepitosa, perché si è giovato delle buone escursioni termiche. Le piante non hanno subito stress e sono sane. La vendemmia non comincerà prima di metà settembre”.
E veniamo al Sud Italia. Dalla Campania, Vincenzo Mercurio, enologo della Mastroberardino, ribadisce che “le somme si tireranno dalla seconda metà di agosto in poi. Per ora, e se tutto continua in questo modo, l’annata 2004 è di buon equilibrio. I grappoli sono belli e sani. In generale, la piovosità registrata ha incrementato la vigoria delle viti - prosegue l’enologo di Atripalda - e senza i surriscaldamenti estivi, come quelli della passata annata, i vini dovrebbero presentare belle acidità e aromi completamente sviluppati. Il Fiano e il Greco dovrebbero essere profumati freschi e mettere in risalto gli aromi varietali, mentre l’Aglianico, vitigno tardivo, non può ancora essere valutato completamente, benché abbia superato bene la minaccia dell’oidio, data dalla presenza costante dell’umidità. Le previsioni metereologiche parlano di pioggia a ferragosto, seguita dal bel tempo, senza caldo eccessivo, il che mi fa pensare ad un andamento vendemmiale sullo stile dell’annata 2000”.
Anche in Sicilia “non ha fatto molto caldo, quindi ci sarà un ritardo nella vendemmia, anche per vitigni come lo Chardonnay, che pensiamo di vendemmiare dal 20 agosto in poi - spiega Giuseppe Clemente, enologo di Cusumano. Per chi non è stato colpito eccessivamente dalla peronospora, la vendemmia sarà abbondante e di qualità molto buona. Vitigni come Nero d’Avola, Grillo e Catarrato, sono in ottima salute. Potrebbe scapparci una vendemmia da ricordare negli anni”.
Franco Pallini

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