I processi di globalizzazione, in atto da alcuni anni nel settore vitivinicolo, hanno progressivamente cambiato la geografia della produzione di una delle più antiche produzioni del Vecchio Continente: il vino, aprendo la strada a nuovi scenari. L’export 2005, e il primo semestre 2006, sono in sensibile crescita +12,5% nei volumi, indicando una ripresa delle quote di mercato del vino italiano. Se sul versante delle consegne gli indici sono rivolti al versante positivo, gli scenari dei mercati esteri e l’imminente riforma Ocm del vino inducono l’intero sistema vino ad una profonda riflessione. Di tutto questo si parlerà a Milano (il 24 ottobre) e a Palermo (il 25 ottobre) nel Seminario Renato Ratti, momento storico di riflessione e confronto del settore enologico italiano, organizzato dall’Istituto Nazionale per il Commercio Estero (Ice), in collaborazione con Assoenologi, VeronaFiere-Vinitaly, Regione Lombardia, e Regione Sicilia (info: Ice - Area Agroalimentare - vini@ice.it - tel. 06-59926656).
Le comunicazioni da seguire con particolare attenzione sono quelle sui dati definitivi sulla vendemmia 2006 del direttore generale di Assoenologi Giuseppe Martelli, sul futuro del vino nel mercato globale del direttore generale di Vinitaly-Veronafiere Giovanni Mantovani, sul punto sull’export vinicolo italiano del dirigente Ice Stefano Raimondi, sulla competitività delle imprese italiane del professor Eugenio Pomarici dell’Università Federico II Napoli e sul sistema creditizio finanziario a supporto del settore vitivinicolo del direttore generale della Banca Popolare Verona e Novara Massimo Minolfi.
Una specifica sessione del Seminario Renato Ratti sarà dedicata al mercato emergente del Messico, che sta registrando costanti tassi di crescita e si dimostra strategico per i futuri sviluppi dell’area Nafta.
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