La 2012, salvo miracoli, sarà la vendemmia più scarsa di sempre. A dirlo, tornando sul tema delle previsioni, è Fedagri-Confcooperative, le cui 400 cantine rappresentano più del 50% della produzione vinicola del Paese. Secondo i dati raccolti ad oggi, la produzione nazionale dovrebbe attestarsi sul record negativo assoluto di 39,4 milioni di ettolitri, a -7,7% sul già scarso 2011. Sarebbe la prima volta, per Fedagri, che l’Italia scenderebbe sotto i 40 milioni di ettolitri di produzione. Le riduzioni più significative, secondo l’organizzazione, riguardano la Toscana (-20%), la Puglia (-20%), dove le diminuzioni del raccolto riguardano in particolare le zone viticole del Salento, e il Veneto, che pur confermandosi prima regione produttiva italiana, lascia prevedere un calo che dovrebbe attestarsi su un -12% di media. Significative anche le riduzioni previste nell’Emilia Romagna, regione in cui si presentano diverse situazioni eterogenee ma in cui è possibile stimare un complessivo calo del 10% del raccolto, in Umbria (dove è quasi certo una riduzione addirittura del 40% sul 2011) e in Lombardia (-15%).
Cali produttivi più contenuti si attendono nelle altre regioni del Nord (Piemonte, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia) e nel centro Italia, con lievi cali nel Lazio e nelle Marche e una produzione pressoché stabile in Sardegna e Abruzzo.
Segno positivo per la Campania (+5%) e per la Sicilia, regione che recupera il 20% del proprio potenziale produttivo che era andato perduto lo scorso anno a causa del massiccio ricorso alle domande per la “vendemmia verde” (la distruzione dei grappoli prima che arrivino alla maturazione).
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