La Vernaccia di San Gimignano unico vino cantato nella “Divina Commedia” dal “sommo poeta” Dante e prima Doc italiana nel 1966 (e poi Docg dal 1993), mentre, proprio nel 2012, il Consorzio della Vernaccia compie il suo quarantesimo anniversario, si è presentata all’“Anteprima”, con due annate che non era scontato che fossero entrambe interessanti: la 2011 e la Riserva 2010.
Se in quest’ultimo caso, le premesse complessive di un buon millesimo sono state in linea generale confermate, con vini, freschi, dotati di verve acida decisa e dal bagaglio aromatico tendenzialmente complesso, la sorpresa è arrivata dall’annata 2011, che, ricordiamolo, non era certo da annoverare fra le migliori del nuovo millennio (annata calda e anticipata). E, invece, le Vernaccia di San Gimignano 2011 hanno dimostrato un buonissimo livello, che, fatta eccezione per un profilo aromatico in generale non di grandissima complessità, hanno trovato in un bel carattere salino, comune a quasi tutti i campioni in assaggio e capace di amplificarne bevibilità e gusto, una cifra stilistica decisamente positiva.
Allo staff di WineNews (Franco Pallini e Antonio Boco) sono piaciute molte la Vernaccia di San Gimignano A solatio 2011 di Casale Falchini, dai profumi tenui di grano e dalla bocca a dir poco scoppiettante in virtù di una sapidità con pochi eguali. Profumi floreali e bocca golosa sono i caratteri principali della Vernaccia 2011 di Panizzi. Dal registro stilistico più orientato verso la larghezza la Vernaccia 2011 di Cesani, anch’essa dotata di un carattere salino pronunciato che la rende simile ad un bianco prodotto sul mare. Ancora in fase di assestamento, benché, anche in questo caso, la sapidità non manchi, la Vernaccia 2011 dell’azienda agricola Razet di Mattia Barzaghi, il produttore arrivato per ultimo nella denominazione e da subito capace di mettere in campo una qualità straordinaria nella sua produzione. Stesso ragionamento per la Vernaccia La Gentilesca 2011 della Fattoria Abbazia di Monteoliveto di proprietà del gruppo Zonin e condotta da Lorenzo Zonin, che è anche artefice del progetto enologico di Podere San Cristoforo in Maremma, completamente coltivato a biodinamica. Addirittura salata, la Vernaccia 2001 de La Lastra, che ha presentato anche una Riserva 2011 di bella eleganza e profondità.
Un discorso a parte merita l’azienda Montenidoli, probabilmente la realtà produttiva simbolo di San Gimignano: quest’anno era la prima volta come produttrice associata al Consorzio per Elisabetta Fagiuoli che, rispettando il rigore con cui fa uscire sul mercato i suoi vini, ha presentato all’assaggio la Vernaccia Fiore 2009, un vero e proprio concentrato di eleganza e una straordinaria Vernaccia Tradizionale, sempre 2009, dal tipicissimo profumo di mandorla, la cui struttura la potrebbe far confondere con un rosso.
Ad oggi di Vernaccia Docg vengono prodotte 5 milioni di bottiglie (ottenute da 800 ettari iscritti all’Albo della denominazione), di cui il 50% destinato all’export, per un fatturato, nel 2011, di 14 milioni di euro; il restante 45% viene venduto in Italia, ma più della metà delle vendite avvengono tra le mura della città delle torri, che, con oltre 3 milioni di visitatori all’anno, è una delle mete più ambite di ogni viaggio in Italia che si rispetti. Un dato che si conferma in linea con quello del 2010 e che evidenzia una tendenza conservativa ancora capace di contrastare i venti della crisi globale.
La denominazione ha, nel recente passato, conquistato una decisa continuità qualitativa nella sua produzione e le aziende stanno continuando un percorso di affinamento e valorizzazione di questo antico vitigno toscano, unica eccezione “bianchista” in una terra notoriamente a prevalenza di vini rossi.
Franco Pallini
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025