L’annosa questione dell’apertura ai nuovi domini “.vin” e “.wine” vive da mesi una fase di stallo, i primi siti sarebbero dovuti andare on line addirittura nel corso del 2013, ma la discussione è ancora in alto mare: da una parte l’ente americano che gestisce la galassia dei domini, l’Icann, dall’altra l’Europa, e la difesa delle denominazioni e della proprietà intellettuale e del lavoro di milioni di persone. Adesso, c’è da registrare, finalmente, il passo ufficiale del presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, che il 19 marzo ha inviato una lettera al Consiglio di Icann, esprimendo le forti preoccupazioni dell’Europa per le conseguenze che potrebbero avere sulla salvaguardia delle indicazioni geografiche (Ig) se non verranno protette con regole chiare in queste stringhe, seguendo la strada tracciata già dalla missiva che la Commissione Europea aveva indirizzato a Los Angeles, dove ha sede l’Icann, il 3 febbraio 2014.
Una posizione accolta con favore da Federdoc, specie in vista della prossima riunione dell’Icann, di scena a Singapore dal 23-27 marzo, dove verrà nuovamente discussa la questione, e Icann dovrebbe presentare ai Governi in seno al Gac (Governmental Advisory Committee, tra i quali c’è anche la Commissione europea), due analisi giuridiche, che dovrebbe far luce sul contesto normativo giuridico delle Ig e le politiche di protezione che sono state fino ad oggi attuate, portando il Comitato direttivo dell’Icann a fare le opportune considerazioni su “.wine” e “. vin” . In vista di questo incontro, il Parlamento Europeo, uno dei più grandi gruppi democratici del mondo che rappresenta 500 milioni di cittadini, ha fatto presente che se non saranno adeguatamente presi in considerazione i diritti dei consumatori, chiederà con forza il rigetto di queste stringhe. Una posizione simile è stata presa dalla Commissione europea all’inizio di questo mese: la lettera, infatti, ricorda che il Parlamento Europeo “è sempre stato un forte sostenitore delle indicazioni geografiche e si è sempre battuto, in tutte le sedi, affinché godessero di una sempre maggiore protezione”. Riccardo Ricci Curbastro, Presidente della Federdoc e di Efow, accoglie con favore il sostegno del Presidente Schulz e del Parlamento europeo: “in qualità di cittadino, produttore di vino Ig e consumatore, accolgo con favore la dichiarazione espressa con forza dal Presidente del Parlamento europeo Schulz. Riflette, infatti, i valori dell’Unione europea per quanto riguarda la tutela dei diritti di proprietà intellettuale. Ringraziamo di cuore il Presidente Schulz e tutti i membri del Parlamento per il loro sostegno. Ci auguriamo che il Consiglio Icann prenderà in considerazione questa posizione espressa a nome dei cittadini europei “.
“Abbiamo sottoposto all’attenzione del presidente Schulz - ha spiegato Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Ue - il rischio che la liberalizzazione di nomi a dominio contenenti celebri indicazioni geografiche (ad esempio chianti.wine, bordeaux.vin, rioja.wine) vengano utilizzati da imprese che nulla hanno a che vedere con i vini di qualità delle denominazioni indicate, rischio che si tradurrebbe in un’errata informazione al consumatore fuorviato dai domini utilizzati. Le aziende del settore vitivinicolo - ha proseguito De Castro - potrebbero quindi essere oggetto di atti di pirateria informatica, concorrenza sleale, abusi e appropriazione fraudolenta dell’indicazione geografica stessa. Un rischio che è necessario e urgente scongiurare per continuare a garantire e tutelare le eccellenze di questo settore nel mondo. Come ha precisato il presidente Schulz, se le posizioni delle istituzioni comunitarie non saranno ascoltate - ha concluso De Castro - il Parlamento europeo darà pieno sostegno alla Commissione Ue e agli Stati membri nel chiedere il rigetto dei due domini”.
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