“Se il Governo dovesse adottare misure repressive che riguardano la vendita degli alcolici al fine di evitare abusi, incidenti, ed altro, le enoteche Vinarius potrebbero ricoprire il ruolo delle farmacie aperte di notte: un luogo, cioè, dove una persona competente ti spiega come assumere una cosa che, nelle dosi prescritte, invece di farti male ti fa bene”. Così, con una certa dose di provocazione e di umorismo, il presidente di Vinarius, associazione di enoteche italiane, Francesco Bonfio ha parlato, da Brindisi nei giorni scorsi, nel convegno “Guadagnare in salute: il ruolo delle Enoteche per un consumo ragionato e consapevole”.
“L’enotecario - ha proseguito Bonfio - non può abdicare al nuovissimo ruolo che la società, per come si sta evolvendo, lo ha chiamato a ricoprire: ossia quello di guida al consumo consapevole di alcool. Perché è sempre minore il tempo che le famiglie passano insieme a tavola, e sempre minori le opportunità di madri e padri di educare i giovani e gli adolescenti ad un bere ragionato”.
Gli enotecari Vinarius, insieme ad alcuni rappresentanti delle istituzioni e ristoratori, hanno sottolineato anche in particolar modo la differenza fra alcol dei liquori e alcol dei vini: “nel vino l’alcol è parte minoritaria di un cibo “buono” , la cui fattura deriva da una lavorazione familiare che si tramanda da generazioni e che stabilisce un legame stretto con la terra; nei superalcolici prevale l’alto contenuto di sostanze dannose come esteri e metilico, e dunque in essi l’alcol etilico è la sostanza maggioritaria: da qui il costo inferiore e la maggiore diffusione”.
Non è un caso che il convegno sia stato organizzato in una scuola - l’Istituto Alberghiero di Brindisi - perchè far conoscere la storia, la qualità, le caratteristiche del vino ai giovani è uno degli obiettivi primari di Vinarius. Gli studenti rappresentano una categoria di consumatori ancora non avveduta, inesperta e facile preda dei simboli del consumismo e dei falsi modelli che fagocitano le scelte personali, e proprio a loro gli enotecari Vinarius intendono dare il loro contributo di professionalità, conoscenza e pacatezza.
Nel convegno si è parlato molto di formazione: insegnare ai giovani cosa si beve, quanto può far male, e quanto invece può fare bene se l’alcol è assunto con discernimento, istruzione e saggezza. Gli enotecari vogliono essere parte attiva del progetto interministeriale “Guadagnare salute”, nato per promuovere stili di vita sani e combattere i problemi alimentari mediante iniziative che vanno dall’ora di educazione alla salute nelle scuole, alla frutta fresca nei distributori automatici di uffici e aziende, ai menù salutari al ristorante.
L’associazione ha voluto organizzare questo convegno anche in risposta al desiderio espresso dal Ministro della Sanità Livia Turco di creare una politica di alleanze con tutta la filiera alimentare nella prevenzione dell’abuso di alcolici.
Vinarius vuole essere partecipe “nella creazione di una coscienza del bere ed ha manifestato al sottosegretario alla Sanità Antonio Gaglione, la propria disponibilità a concertare programmi di formazione e approfondimento da portare nelle scuole, avvalorando l’idea dell’enotecario come garante di una corretta informazione sul consumo di vino ed alcolici. Senza rinunciare al mercato degli adulti: “il nostro obiettivo - ha concluso provocatoriamente l’enotecario milanese, Luca Sarais - è fare sì che il consumatore mantenga la stessa spesa bevendo meno, portarlo dall’aprire una bottiglia da 1 euro a sera a una bottiglia da 7 euro una volta la settimana”.
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