02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

VINEXPO 2005 - LA CONGIUNTURA MONDIALE DEL SETTORE DEL VINO E LE PROSPETTIVE PER IL 2008. ECCO LO STUDIO PRESENTATO A BORDEAUX DALL'IWSR, OVVERO LA BANCA DATI PIU' VASTA E DETTAGLIATA DNELL'UNIVERSO DELLE BEVANDE

Italia
I grandi vini di Francia

Lo studio Iwsr (International Wines and Spirits Record) possiede la banca dati più vasta e dettagliata nell’universo delle bevande alcoliche. Si tratta di una struttura a conduzione familiare con sede a Londra e sempre diretta da Val Smith, il suo fondatore. Dalla sua creazione nel 1971, questa sede registra il consumo domestico e gli acquisti in duty-free del settore in 227 paesi. Iwsr ha fra l’altro sviluppato dal 1982 un metodo unico di raccolta delle informazioni presso 950 distributori di 110 paesi.
Questo metodo pragmatico e originale è ancora più essenziale, poiché circa 85% dei paesi al mondo non diffondono nessuna statistica ufficiale sul consumo di vini e alcolici. Tutte le grandi aziende del settore dei vini e degli alcolici utilizzano regolarmente i dati forniti da Iwsr, che dietro richiesta realizza anche studi su misura. Nel 2003 VinExpo si è rivolta per la prima volta a questo consulente per realizzare il quinto «studio mondiale di congiuntura del settore del vino e degli alcolici e prospettive per il 2008». Nel 2005, lo studio viene aggiornato «in vista del 2008». Tale studio copre 28 paesi produttori e 110 paesi consumatori.

Il mercato del vino
Più di 30 miliardi di bottiglie di vino fermo (-15°)*
(* ricordiamo che lo studio sulla congiuntura mondiale del vino e degli alcolici Iwsr/VinExpo verte sul consumo di vino fermo al di sotto dei 15° derivanti interamente da fermentazione, still wines, e dai vini frizzanti, sparkling wines). Questo consumo rappresenta il 96 % del consumo totale di vino nel mondo. Quest’ultimo dato è composto anche da vini fortificati - fermi e oltre i 15° - aperitivi a base de vino, vermut, e in Asia, da vini a base di frutta e riso. Queste categorie sono anch’esse in diminuzione regolare da diversi anni) e di vino frizzante saranno stati consumati nel mondo nel 2004. Nel 2003 sono state consumate nel mondo 29,764 miliardi di bottiglie (75cl) appartenenti a queste due categorie di vino, cioè 223,235 milioni di ettolitri. Un consumo in crescita del 2,5% in 5 anni (1999), cioè dello 0,5% all’anno. Per il 2008 si prevede un ritmo annuale di + dell’ 1% all’anno. Per l’anno 2004, questo consumo avrà superato "il limite" dei 30 miliardi di bottiglie (30,09 miliardi per l’esattezza) cioè 225,68 milioni di ettolitri.
Entro il 2008, Iwsr prevede che questo consumo totale dovrebbe aumentare di un ulteriore 6,4% e raggiungere 31,66 miliardi di bottiglie, cioè 237,51 milioni di ettolitri.
Il consumo di vino fermo continua ad aumentare. Quello dei vini frizzanti dovrebbe riprendere nel 2008. La categoria del vino fermo che rappresenta 208,172 milioni di ettolitri consumati nel 2003, aumenta del 4 % tra il 1999 e il 2003 (una media di 0,8 % all’anno). Nello stesso periodo, i vini frizzanti (15, 063 milioni di ettolitri nel 2003) registrano una diminuzione del consumo dell’ordine del 10 %.
Entro il 2008, Iwsr prevede un aumento del 6,4 % del consumo di vino fermo che potrebbe così raggiungere 221,537 milioni di ettolitri e una ripresa del consumo di vini frizzanti che potrebbe, in quell’anno, forse ritrovare il proprio livello di consumo del 1999 assestandosi a 15,978 milioni di ettolitri.
Il consumo dei vini importati sempre in aumento. Nel 2003, i vini consumati nei paesi che li producono (consumo interno) rappresentano 148,182 milioni di ettolitri, cioè il 66,4 % del consumo mondiale … ma questo tipo di consumo è diminuito del 2,4 % tra il 1999 e il 2003. Al contrario, il consumo di vini "importati" (33,6 % del consumo totale nel 2003) progredisce molto rapidamente su scala mondiale (+ 15,3 % tra il 1999 e il 2003).
La Francia, l’Italia e la Spagna rappresentano circa un terzo del consumo mondiale di vino (vino fermo e vini frizzanti).
Questi tre paesi che costituiscono oltre la metà della produzione mondiale, rappresentano 70,17 milioni di ettolitri consumati nel 2003 (31,4 % del consumo mondiale). L’evoluzione del loro consumo è diversa.
Tutti i dati ufficiali, ripresi da Iwsr/VineExpo, indicano che, con un livello di consumo individuale già elevato (58,8 litri all’anno e per abitante sopra i 18 anni nel 2003), l’Italia ha registrato un aumento dei consumi pari al 3,4 % tra il 1999 e il 2003 (passando da 26,7 milioni di ettolitri consumati a 27,61 milioni di ettolitri). Entro il 2008, l’Italia dovrebbe progredire del + 3,3 % per raggiungere 28,53 milioni di ettolitri.
Nonostante un consumo pro capite ad un livello molto diverso, la Francia (64,3 litri all’anno e per abitante al di sopra dei 18 anni nel 2003) e la Spagna (33,8 litri all’anno e per abitante al di sopra dei 18 anni nel 2003) registrano da diversi anni diminuzioni regolari del loro consumo (- 15,1 % per la Francia e - 10,3 % per la Spagna tra il 1999 e il 2003). Questi tre "mercati" hanno tuttavia un punto in comune: il consumo di vini "importati" è molto basso (tra 0,4 % e 2% del loro consumo totale nel 2003).
Gli Usa, la Gran Bretagna e la Germania costituiranno circa i tre quarti della crescita del consumo di vino fermo tra il 2003 ed il 2008.
Nel 2003, questi tre paesi rappresentano il 25,4% del consumo mondiale de vino fermo, cioè 53,83 milioni di ettolitri. Entro il 2008: secondo Iwsr, dovrebbero registrare un aumento del consumo di circa 9 milioni di ettolitri (8,654 M di hl) e nel 2008, rappresenterebbero il 38,7 % del consumo mondiale di vino fermo. La Scandinavia e la Russia nel 2008 "avranno un peso" maggiore della Spagna nel consumo mondiale di vino fermo. I paesi scandinavi (Svezia, Finlandia, Norvegia, Danimarca), con il favore di politiche più vantaggiose per il vino, come una liberalizzazione progressiva della distribuzione (esclusa la Danimarca) assistono ad aumenti spettacolari nel consumo di vino fermo (+ 22% tra il 1999 e nel 2003 con una previsione del +21,2% tra il 2003 e il 2008). Al contempo la Federazione Russa, dove i consumatori si aprono ai vini importati, dovrebbe registrare un aumento dei suoi volumi di vino fermo consumato del 17% tra il 2003 e il 2008.
Entro il 2008, la Scandinavia e la Russia dovrebbero registrare un consumo di 9,55 milioni di ettolitri di vino fermo. La Spagna, il cui consumo è in diminuzione, rappresentava 9,07 milioni di ettolitri.
L’Asia registra una nuova ripresa dei consumi. Dopo una diminuzione del consumo nel 2000, la zona Asiatica (Cina, Giappone, Corea del Sud, Hong Kong, Tailandia, Taiwan, Singapore) beneficia dal 2001 di una nuova crescita dei consumi che si conferma. Tra il 1999 e il 2003 i volumi di vino fermo consumati in Asia sono aumentati del 3,3% per attestarsi a 6,33 milioni di ettolitri. Il periodo 2003/2008 dovrebbe assistere ad una nuova accelerazione del consumo in Asia con una progressione di più del 15 % del consumo di vino fermo che principalmente si fonda su di una ripresa delle vendite in Giappone (+23,5 %) ma anche nel resto della zona, in cui alcuni paesi vedono « esplodere » il proprio consumo (Corea del sud + 31,7 %).
La Cina, maggior paese consumatore della zona, prosegue un aumento regolare del proprio consumo (2,7% all’anno nel decennio 1999/2008) ad un ritmo tre volte più rapido rispetto a quello della crescita mondiale delle vendite.
L’aumento del fatturato mondiale di vino è di 2,5 volte più rapido rispetto al consumo in volume. Nel 2003 si è attestato a 99,650 miliardi di dollari (Usa), con una crescita del 9% sul 1999. Tra il 2003 e il 2008 dovrebbe aumentare del 14,7% per raggiungere 114,35 miliardi di dollari (*solo VinExpo-Iwsr/Gdr, tenuto conto delle fonti e modalità di valutazione delle vendite nel mondo, pubblica questa cifra, sottoposta a revisione ogni due anni per effetto dell’evoluzione delle vendite in volume di vino fermo e di vini frizzanti, ma anche delle variazioni dei tassi di cambio). Ricordiamo che questo fatturato mondiale (valutato a livello di vendite al dettaglio) equivale a quello dei cosmetici ed è tre volte superiore a quello del mercato mondiale di dischi. È notevole constatare che in un quinquennio (1999/2003), se il consumo mondiale di vino in volume è aumentato di 2,5 %, il fatturato realizzato ha registrato una crescita del 7,7%, cioè 2,5 volte più rapida. In un decennio (1999/2008 ) Iwsr stima quindi che con una crescita mondiale del consumo in volume del 9,5% (cioè un aumento medio annuale di 0,9%) il fatturato mondiale del settore dovrebbe progredire del 23,5 % (cioè una crescita media annuale del 2,3%).
L’aumento della vendita di vino fermo a un prezzo di più di 5 dollari favorisce questa crescita.
I volumi di vino fermo venduti a meno di 5 dollari la bottiglia (77,3 % dei volumi commercializzati nel 2003) dovrebbero aumentare, tra il 2003 e il 2008, solo del 3,1%. I volumi venduti tra 5 dollari e 10 dollari (17,5 % delle vendite nel 2003) dovrebbero aumentare del 17,6% nello stesso periodo e quelli dei vini commercializzati a più di 10 USD la bottiglia (5,2% delle vendite nel 2003) dovrebbero anch’essi registrare un aumento del 17,8 %. La domanda mondiale dei consumatori si concentra quindi sempre più nettamente sui vini di qualità superiore.
Gli Stati Uniti primo mercato mondiale per il fatturato realizzato … Nel 2003, con vendite di vino fermo attestate a 16,77 miliardi di dollari (in aumento del 20 % dal 1999) gli USA sono stati il primo mercato del mondo per fatturato realizzato sulle vendite al dettaglio, mentre sono soltanto il quarto mercato mondiale per i volumi consumati. La Francia, primo mercato del consumo in volume, è secondo per il fatturato realizzato con 9,339 miliardi di dollari nel 2003 (in diminuzione del 7,8% sul 1999) … la Gran Bretagna supera la Germania!!! Per la prima volta nel 2003 le vendite di vino fermo sul mercato britannico (7,61 miliardi di dollari) hanno superato quelle realizzate in Germania (7,35 miliardi di dollari). Con una crescita del 25,6 % in 5 anni, la Gran Bretagna passa in terza posizione a livello mondiale per fatturato realizzato, davanti alla Germania che è 4a. Ricordiamo che il consumo di tutti i vini in volume dei due paesi varia, fino addirittura a raddoppiare!!! ("11,05 milioni di ettolitri per la Gran Bretagna e 21,95 milioni di ettolitri per la Germania nel 2003.)
La Francia, l’Italia e la Spagna rappresentano il 55 % delle esportazioni mondiali di vino … ma vivono situazioni contrastate.
La Francia ha perduto, nel 2003, il 3,62 % dei suoi volumi commercializzati all’estero
, mentre nel periodo 1999/2003 era stata registrata una relativa stabilità delle esportazioni in volume, intorno ai 14 milioni di ettolitri. L’Italia ha conosciuto una diminuzione pari a oltre il 37,6% dei suoi volumi commercializzati all’estero tra il 1999 e il 2003. Al contrario, la Spagna ha visto le sue vendite all’estero aumentare del 39,2 % nello stesso periodo. Da notare che questi tre paesi, che rappresentano più della metà degli scambi internazionali, esportano tra il 25 e il 35 % della propria produzione.
La Germania, la Gran Bretagna e gli USA rappresentano il 40% delle importazioni mondiali. I volumi importati su questi tre mercati sono in costante aumento. La Germania, primo importatore mondiale per volumi, (12,091 milioni di ettolitri importati nel 2003) ha conosciuto una crescita delle sue importazioni del 26% tra il 1999 e il 2003 e dovrebbe registrare un aumento dell’11,9% dei propri volumi importati tra il 2003 e il 2008. La Gran Bretagna, con un aumento del 22,5 % dei volumi importati tra il 1999 e il 2003, dovrebbe assistere ad un aumento dei volumi del 15,74 % in vista del 2008. Infine, secondo Iwsr, gli Stati Uniti che hanno già registrato un fortissimo aumento dei volumi importati tra il 1999 e il 2003, pari al 68 %, dovrebbero aumentare ancora le importazioni del 54,30 % tra il 2003 e il 2008. Con una crescita prevista di 6,04 milioni di ettolitri dei loro volumi importati, questi tre mercati realizzeranno su questi prodotti il 45 % della crescita mondiale del consumo entro il 2008. In termini di valore, questi 3 paesi rappresenteranno il 47,86% del consumo mondiale di vini importati.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024