Una maratona progettuale, durante la quale 48 studentesse e studenti maggiorenni (4 per ciascuna scuola) lavoreranno insieme a mentori ed esperti con l’obiettivo di creare nuovi modelli, soluzioni, prototipi per tutta la filiera del vino: ecco “Wine Tech”, il primo hackathon nazionale rivolto alle Scuole enologiche d’Italia e agli istituti agrari, promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in Vinitaly, il 17 e 18 aprile, quando al centro saranno le “buone pratiche” delle Scuole enologiche ed i loro progetti.
Tra le diverse attività di orientamento e formazione per le studentesse e per gli studenti, ci saranno incontri con rappresentanti istituzionali e del mondo del lavoro che operano nel settore del vino e che stanno investendo molto sull’innovazione tecnologica.
Ma come funziona un hackathon? Si tratta di una competizione di durata variabile che, a partire da una tema principale, propone delle sfide ai suoi partecipanti, che, organizzati in gruppi eterogenei, hanno il compito di affrontarle, ricercando e progettando nuove soluzioni, modelli, processi o servizi innovativi. La descrizione delle sfide, i dati di partenza e il metodo di lavoro verranno condivisi con i partecipanti solo durante la presentazione iniziale dell’hackathon, ed i gruppi, al termine della due giorni, esporranno idee e soluzioni di fronte ad esperti ed esponenti del mondo delle Istituzioni, dell’Università, del mondo delle imprese e dell’associazionismo.
Sarà una Commissione di esperti a scegliere i vincitori, ed alle squadre vincitrici dell’hackathon sarà data la possibilità, attraverso la partecipazione ad altre esperienze formative e laboratoriali, di acquisire nuove conoscenze e competenze partecipando ad altre iniziative di livello nazionale e internazionale. Per le 12 scuole secondarie di secondo grado coinvolte, c’è tempo da oggi al 5 aprile per presentare le candidature (www.istruzione.it).
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