Facebook conta più di 850 milioni di utenti nel mondo, Twitter ha superato i 500 milioni, YouTube è il sito n. 3 del pianeta per visite giornaliere dopo Google e lo stesso Facebook, e LinkedIn ha già passato la soglia dei 100 milioni di profili registrati. Pochi numeri, per dare l’idea della portata del fenomeno dei social network. Le cui potenzialità, pare, sono sempre più nei pensieri del mondo del vino. Al punto che, ormai, l’80% della cantine italiane al top utilizza in qualche modo il web 2.0 per il proprio business. E quel 20% che ancora non lo fa, in ogni caso, prevede di farlo nel 2012. Lo dice un’indagine di “OperaWine” (www.operawine.it), tra alcune delle più prestigiose cantine selezionate per la grande degustazione firmata Wine Spectator - VeronaFiere, che il 24 marzo sarà prestigioso preludio a Vinitaly (25-28 marzo, www.vinitaly.com). Nomi com Argiolas, Avignonesi, Bisol, Cantina Ferrari, Carpenè Malvolti, Carpineto, Castello Banfi, Col d’Orcia, Donnafugata, Feudi di San Gregorio, Les Crêtes, Livio Felluga, Lungarotti, Masi, Marchesi de’ Frescobaldi, Mastrojanni, Mezzacorona, Tasca d’Almerita, Tedeschi, Tenuta Argentiera, Tenuta dell’Ornellaia, Tenute Sella & Mosca e Umani Ronchi.
Il social network più gettonato è Facebook, utilizzato dal 70% dei produttori per interagire con il pubblico di Internet di tutto il mondo, fatto soprattutto di giovani, ma non solo. Poi viene Twitter (55%) seguito a pari merito da YouTube e dai “blog”, utilizzati dal 35% delle cantine. E poi c’è LinkedIn, social network in voga soprattutto tra i professionisti, che coinvolge un’azienda su 5. In ogni caso, emerge chiara la tendenza che, ad oggi, il social networking non è utilizzato tanto per fare business diretto, ovvero vendere bottiglie, quanto per comunicare eventi, stimolare discussioni, ma anche rimanere in contatto non solo con il pubblico, ma anche con le più importanti testate on line e blog del settore, per organizzare degustazioni e per migliorare la riconoscibilità e la reputazione del proprio brand attraverso quello che ormai è il primo mezzo di comunicazione-informazione del mondo, ovvero il web 2.0. Su cui ha puntato molto, peraltro anche la comunicazione di “OperaWine”, attraverso cui “vogliamo far crescere la presenza di operatori internazionali a Verona, e far aumentare l’attenzione della stampa internazionale sulle nostre iniziative per la valorizzazione del vino italiano” spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di VeronaFiere.
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