Il vino fa parlare di sé in ogni angolo del mondo, crea interesse, coinvolgimento e passione, tanto che, negli anni, è cresciuto in maniera esponenziale il numero dei wine writer, specie nel mondo anglofono, dagli Usa alla Gran Bretagna, fino all’Australia, dove il racconto enoico è diventato talmente popolare da meritarsi, ormai da 10 anni, un premio di caratura internazionale, il “Wine Writers’ Awards” (www.theroedererawards.com), promosso dalla Louis Roederer. Per l’edizione 2014, sono 7 i premiati, con qualche conferma e qualche delusione.
L’“Artistry of wine award” è andato al fotografo e produttore cinematografico australiano Adrian Lander, mentre Emma Symington di www.thewinemonkeys.com si è affermata come “Emerging wine writer”. Tra i nomi più conosciuti della comunicazione enoica mondiale c’è sicuramente Tim Atkin, che si è imposto come “Online wine communicator” grazie al proprio sito www.timeatkin.com, mentre la migliore “International wine columnist” è Nina Caplan, del magazine britannico “New Statesman”. Combattutissimo il premio per l’“International wine book”: a spuntarla, “The New California Wine” del giornalista di Decanter Jon Bonne, che ha battuto la concorrenza, fortissima di Hugh Johnson e Jancis Robinson, autori del “World Atlas of Wine 7th Edition”.
Nella categoria “International short copy wine columnist” l’ha spuntata Susy Atkins, giornalista di “Stella Magazine” e “Sunday Telegraph”, mentre Richard Mayson del magazine “The World of Fine Wine” si è imposto nella categoria “International wine feature writer”.
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