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MERCATO ENOICO

Vino, con i dazi Usa confermati al 10%, l’Italia perderebbe fino a 190 milioni di euro

A rilanciare l’allarme Luca Rigotti, presidente Settore Vitivinicolo FedagriPesca Confcooperative, oggi alla Camera dei Deputati
COOPERATIVE, DAZI USA, RIGOTTI, vino, Italia
Luca Rigotti, alla guida del settore vino di Confcooperative

“Se i dazi alle esportazioni di vino al 10% negli Stati Uniti venissero confermati dall’Amministrazione Trump, gli impatti nel medio/lungo temine per le cantine italiane sarebbero devastanti. Ad oggi, secondo le stime Confcooperative, si tradurrebbero in una perdita dei volumi esportati dell’8-12% e fino a 190 milioni di euro in valore”. A ribadirlo Luca Rigotti, presidente Settore Vitivinicolo FedagriPesca Confcooperative, intervenuto oggi alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, insieme alle organizzazioni Agci-Agrital e Legacoop Agroalimentare, nel quadro dell’indagine conoscitiva sulle prospettive del settore vitivinicolo.
“Il mercato americano - ha continuato Rigotti - rimane il principale mercato di esportazione per il vino italiano, per un giro di affari che nel 2024 ha raggiunto quota 1,94 miliardi di euro (+10,2% sul 2023). Come sistema cooperativo, quindi, auspichiamo l’urgenza di una azione diplomatica forte “fondata su un dialogo costruttivo e che stemperi le tensioni”, a partire dal non inserire il vino e gli altri prodotti alcolici di produzione statunitense nella lista dei prodotti stilata dalla Commissione Ue come eventuali contromisure”. In considerazione del difficile scenario economico e dal perdurare delle tensioni internazionali, inoltre, il presidente Rigotti ha richiesto maggiori deroghe e flessibilità rispetto alla misura Ocm Vino promozione Paesi terzi: nello specifico, una maggiore dotazione finanziaria dedicata alla promozione del vino europeo nel mercato statunitense, una flessibilità amministrativa per rimodulare i progetti nel caso in cui il mercato americano diventasse effettivamente proibitivo per la commercializzazione dei vini europei ed il superamento definitivo del limite dei 5 anni per le campagne di informazione e promozione dei vini nei mercati dei Paesi extra-Ue.
Il presidente Settore Vino FedagriPesca Confcooperative ha poi richiamato gli esiti del lavoro del Gruppo di Alto Livello istituto dalla Commissione Ue per il settore vitivinicolo, una serie di raccomandazioni condivise a livello di amministrazioni e organizzazioni di imprese e produttori europei che ora si auspica vengano tradotte in misure efficaci e velocemente disponibili. Nello specifico, Confcooperative “auspica che vengano introdotte maggiori flessibilità finanziarie nella gestione delle diverse misure e che le risorse destinate al settore e non spese dallo Stato membro siano destinate ad un fondo nazionale per la gestione immediata di eventuali crisi del settore (estirpazione, distillazione, vendemmia verde)”. Con l’auspicio, ha detto Rigotti, “che le cooperative vengano equiparate alle Pmi ai fini della misura investimenti e che si lavori per una reale implementazione degli strumenti per assicurare le produzioni anche nel settore vitivinicolo, considerato gli ormai ripetuti effetti dei fenomeni calamitosi”.

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