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VINO E SCIENZA UNITE NEL NOME DEL TERRITORIO: IL TRENTODOC SARÀ IL “VINO UFFICIALE” DEL MUSE, MUSEO DELLA SCIENZA DI TRENTO, DISEGNATO DA RENZO PIANO, CHE APRIRÀ I BATTENTI IL 27 LUGLIO, E CHE RICORDA LE ALPI DA CUI NASCONO LE BOLLICINE TRENTINE

Italia
Vigneti terrazzati in Trentino da cui nasce il TrentoDoc

Vino e scienza si uniscono, nel nome del territorio: il Trentodoc sarà il “vino ufficiale” del Muse, il Museo della Scienza di Trento, disegnato da Renzo Piano, che aprirà i battenti il 27 luglio, e la cui forma architettonica richiama proprio quelle Alpi, le montagne da cui nascono le celebri bollicine trentine. Non solo i vini delle 39 case spumantistiche dell’Istituto Trentodoc (www.trentodoc.com) bagneranno il “brindisi ufficiale” che darà il via alla 24 ore al museo, ma ne accompagneranno tutte le attività da ora in avanti, grazie alla partnership realizzata anche con il contributo di Trentino Turismo e Promozione. Se nella lobby del museo sarà ben visibile un totem dedicato al metodo classico trentino ideato dall’architetto Susanna Scarabicchi, per sottolineare il forte legame di questo vino con il proprio territorio, il Trentino, anche il caffè del museo proporrà quotidianamente in mescita il Trentodoc, consentendo ai visitatori di degustare quattro etichette a turno fra le aziende spumantistiche.
“La ragione della presenza di Trentodoc sta nella ricerca dell’abbinamento fra eccellenze con la forte convinzione di fare sistema - spiega Enrico Zanoni, presidente Istituto Trentodoc - l’accordo con il Muse rappresenta un impegno reciproco di promozione del territorio, una felice coincidenza di valori che siamo orgogliosi di poter presentare ai visitatori”.
A partire dal simbolismo della struttura, progettata e realizzata da Renzo Piano, un fiore all’occhiello dell’architettura italiana, il cui profilo richiama le Dolomiti. Trentodoc, è l’unico metodo classico al mondo che nasce in montagna, dove territorio e clima diventano condizioni fondamentali per la sua qualità e distintività, capaci di fare la differenza e di esaltarne le migliori qualità.
Una partnership importante, per il Trentodoc, con il Muse (www.muse.it), che già si candida ad essere non solo un museo, ma una struttura di divulgazione scientifica di riferimento internazionale, con i suoi 12.000 metri quadrati di cui 3.700 di mostre permanenti, 500 temporanee e 800 per laboratori di ricerca, e con 40 scienziati che lavoreranno, come fossero in una cucina a vista, spalla a spalla con i visitatori per cercare di inventare un nuovo linguaggio di ricerca, e forse un nuovo modo di raccontare anche il vino.

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