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Vino e videogiochi, due mondi uniti dalla generazione dei trentenni con joystick e calice: ecco i consigli di “Multiplayer.it”, tra mostri sacri enoici come Sassicaia e Tignanello e il top del gaming, da “Grand Theft Auto V” ad “Until Dawn”

Cos’ha il mondo dei videogiochi da spartire con quello del vino? Poco, molto poco, almeno ad una prima occhiata. In realtà, quella che una volta era la passione dei ragazzini, oggi è diventata il passatempo di tanti giovani adulti, perché la generazione della Play Station ha superato i trent’anni, ma separarsi dal joystick è diventato sempre più difficile, e allora, crescendo, al posto della Coca Cola durante le interminabili sessioni di gaming è arrivata prima la birra, poi il vino, apprezzato e bevuto da schiere di nerd. Tanto che uno dei portali di riferimento per la comunità di giocatori del Belpaese, Multiplayer.it (www.multiplayer.it), ha pensato ad un pairing molto particolare: sette vini per altrettanti videogiochi in uscita, senza paura di “scomodare” i big dell’enologia italiana. Così, il Sassicaia 2012 di Tenuta San Guido si scopre perfetto per “Until Dawn”, un vero e proprio film interattivo in cui, “la tensione della storia e le varie scene spaventose aumenteranno magnificamente la vostra salivazione e il desiderio della beva, mentre le otto ore per completare il gioco sono più che sufficienti per terminare una bottiglia”. Il Tignanello 1987 di Marchesi Antinori, invece, si sposa alla perfezione con un grande classico come “Grand Theft Auto V”, perché è un vino “aperto e pieno di possibilità, esattamente come l’open world di Rockstar e le sue storie incrociate per le strade di Los Santos”.

E ancora, Il Bruciato 2007 di Tenuta Guado al Tasso è perfetto per “Alien Isolation”: “l’entrata è equilibrata, armoniosa e avvolgente, più o meno l’opposto di quella della povera Amanda Ripley nella stazione spaziale Sevastopol”. Per un gioco di velocità, come “Forza Motorsport 6”, il Filare 18 di Tenuta Casadei, con un consiglio divertente: “dal momento che un titolo di corse così concitato non permette la libertà di prendersi le pause necessarie alla beva, consigliamo di legare il tasto dell’acceleratore con un elastico, in modo da avere la mano libera per agguantare il calice e procedere alla sostenuta degustazione”. Con “The Witcher 3: Wild Hunt”, il vino perfetto è l’Amarone della Valpolicella 2009 di Begali, mentre il Carmignano 2010 di Piaggia è consigliato da abbinare con “gli allegri massacri masochistici di “Bloodborne”, ed infine, un altro grande videogioco, “Metal Gear Solid: The Phantom Pain”, è da godersi con il Fuor Civitas 2011 di Casalbosco, perché “con i suoi potenti quattordici gradi e mezzo, anche l’Afghanistan di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain vi sembrerà incredibilmente piccolo in confronto”.

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