Da ultimo è stato il magazine più letto dai wine lovers di Sua Maestà, Decanter, a stigmatizzare che il “modello economico”, in questo caso quello del Chianti Classico, non è in grado di recuperare i costi di produzione. Un ragionamento sviluppato insieme al nostro enologo Alberto Antonini, secondo il quale, nel Chianti Classico “ci sono 15-20 produttori che vanno molto bene” ma che il vino della zona nella maggior parte dei casi “è venduto per pochi spiccioli”. Un problema che, a ben guardare, non riguarda solo la Toscana enoica e che costringe, chi può, a svendere o ad aspettare tempi migliori. Un terreno, è proprio il caso di dirlo, su cui meditare profondamente, a partire dal sacrosanto rapporto fra costi e ricavi che, nel mondo del vino, troppo spesso, viene lasciato in secondo piano, privilegiando visioni arcadiche intriganti ma spesso lontane dalla realtà.
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