Solo qualche giorno fa abbiamo scritto dei pericoli corso da molti territori del vino, in tutto il mondo, minacciati da eventi sismici imprevedibili, ma da cui ci si può difendere, come l’architetto Stefano Gregolo ha raccontato nel libro “Il vino perso - la vulnerabilità sismica delle aziende vinicole”. Dove si parla molto, non a caso, di Cile, uno dei Paesi più colpiti dagli eventi sismici negli ultimi decenni. L’ultimo episodio proprio tre giorni fa, quando al largo dell’Oceano Pacifico, di fronte alla costa settentrionale del Paese, a sole 95 miglia dalla città di Iquique, si è registrata una scossa di magnitudo 8,2, provocando un allarme tsunami rientrato solo dopo qualche ora. Alla fine, tanta paura e pochissimi danni, anche per le regioni vinicole cilene, come rassicura Marybeth Bentwood, executive director di Wine of Chile Usa: “l’epicentro era ben lontano dalle regioni vinicole del Nord, a circa 700 miglia dalla zona di Elqui, anche se si tratta comunque di un evento sismico di grande portata, che fortunatamente non ha arrecato danni al settore enoico del Cile”.
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