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VINO & SOSTENIBILITÀ, C’È CHI SOSTIENE LA NECESSITA DI ARRIVARE AD UN PROTOCOLLO COMUNE IN TUTTO IL MONDO. MA PER LA FEDERAZIONE ITALIANA VIGNAIOLI INDIPENDENTI ESISTE GIÀ, ED È QUELLO SUL “BIOLOGICO”. IL DIBATTITO CONTINUA ...

Il concetto di sostenibilità, nel mondo del vino, è ormai radicato. E non a caso, in Italia, sono nate decine e decine di progetti sul tema: da SoStain a Magis, da Tergeo a ItaCa, a Viva, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente. Ma come spesso accade, se l’obiettivo generale è chiaro a tutti, diverse e distanti sono le posizioni su come raggiungerlo.

Nel “Simei 2013”, ad esempio, dal convegno “Sustainable viticulture & wine production: Steps ahead toward a global & local cross-fertilization”: è emerso un segnale chiaro, ovvero la necessità di definire un protocollo comune con pratiche e misure di sostenibilità da adottare trasversalmente in tutto il mondo, in maniera tale da avere una base comune su cui lavorare, e dati “oggettivi” da comunicare ai consumatori. Ma per alcuni questo già esisterebbe.

Come sostiene al Fivi - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, che ci scrive: “non esiste forse già un protocollo sul biologico? Si tratta, del resto, di una certificazione seria, consolidata e ormai diffusa in tutte le dimensioni produttive. Qui, invece, si sta discorrendo di un progetto di sostenibilità nel quale figura, tra gli altri, un colosso della chimica. Ora, senza giungere a conclusioni affrettate, ci limitiamo a porci alcune domande. Certamente una multinazionale della chimica ha le risorse finanziarie per sostenere marketing, ricerche e progetti, ma avrà anche la forza per condurre queste ricerche in maniera disinteressata? Se la Bayer sostenesse il biologico, a chi venderebbe poi le sue molecole? Leggiamo ancora che occorre un’unica certificazione perché altrimenti il consumatore si trova spiazzato (...) e rischia di non saper più a chi credere. Siamo sicuri, però, che il prossimo passo non sarà svilire il bio e sostituirgli tout court questa certificazione, condotta in evidente conflitto di interessi?”.

Questa la posizione Fivi, che riportiamo per dovere di cronaca. Anche se, va detto, a detta di molti, “biologico” e “sostenibile” non sono per forza sinonimi. Ma crediamo che un dibattito aperto e trasparente, a volte anche aspro, su un tema tanto delicato, e sul quale continueremo a raccogliere opinioni e confronti, sia la cosa più utile al mondo del vino.

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