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VOLA L'EXPORT DI VINO MADE IN ITALY NEGLI USA (+7,6%): SECONDO COLDIRETTI E' L'"EFFETTO MONDIALI"

E' boom per il vino made in Italy negli Stati Uniti, con un aumento delle esportazioni del 7,6% in valore e la concreta possibilità di raggiungere a fine anno per la prima volta un valore di un miliardo di dollari, anche grazie all’effetto traino della vittoria dei Mondiali di calcio. Lo stima la Coldiretti sulla base di un’analisi dei dati dell'Italian Food & Wine Institute nei primi nove mesi del 2006, dai quali emerge che la produzione italiana garantita per l’assenza di trucioli ha saldamente conquistato la leadership nei confronti dei concorrenti australiani dove queste pratiche sono invece ammesse.

Si tratta di una conferma del valore del “marchio” Italia sul mercato internazionale, dove secondo il Nation Brand Index di Simon Anholt conquista il terzo posto proprio per l’ottima cucina, il bellissimo paesaggio e la cordialità che un prodotto come il vino riesce ad esprimere tutti insieme.
Il vino italiano copre da solo quasi un terzo in quantità (31%) del mercato dei vini stranieri negli States seguito da vicino con il 30% dall'Australia costretta a “svendere” il proprio vino con una politica di bassi prezzi e con il 14% dalla Francia, che dopo anni di difficoltà inverte la tendenza e fa segnare il tasso di crescita più elevato (+29%) e in valore ha superato il Paese dei canguri.

Per l’Italia si tratta di un risultato incoraggiante con riferimento alla vendemmia in corso considerata buona dal punto di vista qualitativo ma contenuta nelle quantità su livelli simili a quelli dello scorso anno attorno ai 50 milioni di ettolitri. Il vino è la principale voce dell'export agroalimentare nazionale che trova negli States il primo mercato extracomunitario di sbocco con un quarto del valore totale delle esportazioni di vino made in Italy. A spingere la crescita sono stati sicuramente qualità e competitività della produzione italiana rispetto alla concorrenza, ma anche la crescita complessiva del 9% nella spesa per vini stranieri da parte degli americani.

Un risultato che conferma peraltro i risvolti commerciali positivi di numerose ricerche che hanno evidenziato gli effetti benefici del consumo di vino sulla salute come quello antinvecchiamento dovuto al contenuto di resveratrolo a quello antistress della melatonina, un neurormone che svolge un ruolo importantissimo nella regolazione dei ritmi circadiani (sonno-veglia) che influenzano l'umore.

I risultati del 2006 dimostrano la presenza di nuove e rilevanti opportunità di crescita del vino Made in Italy che nello scorso anno ha raggiunto un fatturato record di 9 miliardi di euro, 3 dei quali attraverso l’export, con quasi un terzo della produzione destinata ai 361 vini nazionali Doc e Docg.

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