02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

“Volere bene alla terra”, non solo dal punto di vista ambientale e agricolo, ma anche sociale e politico: ecco “Terra Madre Salone del Gusto 2016” di Slow Food (22-26 settembre, Torino). Carlin Petrini: “è un atto di diplomazia internazionale”

Non Solo Vino
Terra Madre 2016

Una manifestazione aperta, nel senso fisico, in diversi luoghi storici di Torino, ma ancor di più in quello filosofico, dove accanto ai temi del cibo e dell’agricoltura ci saranno quelli sociali e politici, per un evento che sarà un vero e proprio “atto di diplomazia internazionale”: così Carlin Petrini, fondatore e presidente internazionale di Slow Food (www.slowfood.it), ha presentato oggi “Terra Madre Salone del Gusto” (www.terramadre.info), di scena a Torino, dal 22 al 26 settembre, con i due eventi più importanti dell’associazione della chiocciola che, a 30 anni dalla nascita del movimento ed a 20 anni da quella del Salone del Gusto, si fondono invadendo la città e le case del Piemonte. “Che rappresentano una civiltà aperta, che include, e sono un insegnamento e un esempio, ai cui cittadini chiediamo di aprire ancora di più le proprie per ospitare i 5.000 delegati che arriveranno da tutto il mondo”, ha aggiunto Petrini. Una edizione, quella di “Terra Madre Salone del Gusto”, per la prima volta fuori dal Lingotto, anche grazie a quella che il fondatore di Slow Food definisce una “scelta audace, ma dico che dopo 20 anni il cambiamento fa bene anche alla salute. È stata la scelta giusta, Torino si è mossa: il suo sistema, le università, le associazioni, le istituzioni”. E che sarà intitolata al tema del “Voler bene alla Terra”, ispirandosi anche, spiega Petrini, all’Enciclica “Laudato sii” di Papa Francesco, che “segna un punto di non ritorno, perché si parla di connessione tra ecologia, giustizia sociale, diritto dei popoli e biodiversità. E qui si deve deve assolutamente discutere di queste tematiche, non si può parlare di voler bene alla terra solo per aspetti ambientali, ma bisogna considerare anche aspetti sociali e umani, per un’economia che deve cambiare. E in un momento come questo si deve parlare anche di emigrazione: le persone che vengono in Piemonte sono nomadi, contadini e pescatori che giungono da ogni angolo del pianeta”.
Così tra il Parco del Valentino con il Castello e il Borgo Medievale, vero cuore dell’appuntamento e cornice storica di eventi internazionali, ma anche il Palazzo Reale, il Teatro Carignano, il Circolo dei Lettori, la Mole Antonelliana, la Reggia di Venaria Reale e altri luoghi ancora, si parlerà di tutte le tematiche legate al cibo, dalla produzione alla distribuzione e al consumo, con tutto quello che queste comportano, dalle riflessioni su agricoltura sostenibile e spreco alimentare, su Ogm e “land grabbing”, per riportarli ancora di più all’attenzione del grande pubblico: “è tempo che Terra Madre Salone del Gusto vada incontro a molti più visitatori, che potranno così facilmente conoscere i progetti di Slow Food e della rete di Terra Madre nel mondo, incontrare i produttori, assaggiare ottimi cibi e scoprire modi di produrli rispettosi dell’ambiente e della giustizia sociale, assistere alle molte conferenze e partecipare agli appuntamenti pensati principalmente per le famiglie. Il tutto nella meravigliosa cornice offerta dalla bellissima Torino. Già alla chiusura di Expo avevamo annunciato come il nostro lavoro fosse soltanto a un nuovo inizio - aggiunge Petrini - e Terra Madre Salone del Gusto, con la sua rinnovata impostazione, rappresenta l’essenza di questo nostro rinnovato impegno e della volontà di proseguire sulla strada intrapresa da Slow Food nel 1986. Il miglior modo, dunque, per festeggiare non solo i 20 anni del Salone del Gusto ma anche i 30 dalla nascita di Slow Food in Italia. Oggi più che mai vogliamo creare un evento in sintonia con i luoghi che lo ospitano, sensibilizzando ancor di più i visitatori al rispetto del nostro patrimonio. Anche per questo cercheremo di lasciare alla città un tangibile contributo per il bene comune. Sarà una grande sfida, ma siamo certi che Torino e il Piemonte ci accoglieranno con l’entusiasmo e l’affetto che ci dimostrano ormai da tanti anni. Nelle comunità c’è un senso di fratellanza diffusa, lo dimostrano Lampedusa e molti altri casi, ma manca in alcuni Paesi il senso di una politica adeguata. Ci sono Paesi, che peraltro sono di grande tradizione contadina, che non hanno imparato niente dal senso di reciprocità che la cultura contadina porta in sé. Speriamo che questo sentimento riesca a prevalere. Ad oggi i muri non servono e sono un disastro culturale per tutto il sistema agroalimentare”, ha detto Petrini.
Che per esemplificare la portata politica che Slow Food vuol dare all’evento, ha parlato anche della Siria. “Da Terra Madre Salone del Gusto - ha detto verrà un appello per fermare e per contrastare il “disastro biblico” che si sta abbattendo sull’agricoltura nella Siria devastata dalla guerra. Si parla dei combattimento e degli scontri, ma ma nessuno parla dell’agricoltura siriana che è in ginocchio, nessuno dice che si preannuncia un disastro epocale, una carestia che porterà coloro che non possono o che non hanno l’opportunità di fuggire, a vivere momenti di difficoltà estrema. Non ci sarà cibo per garantire la vita di queste persone - ha aggiunto Petrini - e Terra Madre porterà questa denuncia in maniera forte perchè quello che si sta consumando ai danni dell’agricoltura siriana è un disastro di proprizioni bibliche se consideriamo che questo paese ha 13 milioni di abitanti. Noi - ha proseguito - andiamo in paranoia per 1 milione di persone che scappano, ma ci sono 12 milioni che soffriranno la fame”.

Focus: - “Voler bene alla terra”, il tema di Terra Madre Salone del Gusto 2016
“Il tema scelto per Terra Madre Salone del Gusto 2016 è fortemente significativo per la filosofia di Slow Food, perché “Voler bene alla terra”, custodendo l’ambiente e il pianeta in cui viviamo, deve essere un segno distintivo di questo momento storico, un imperativo per tutti”. Così Serena Milano, segretario generale della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, presenta il leitmotiv dell’appuntamento di settembre. “Insieme a produttori, educatori, chef, studiosi, contadini, Comunità del cibo e soprattutto cittadini e famiglie, vogliamo riscoprire il piacere di prenderci cura della terra, condividendo cibi buoni e vivendo in armonia con ciò che ci circonda. Tutto questo attraverso laboratori, conferenze, percorsi didattici e degustazioni”.
“Il 2016 è un anno simbolico per Slow Food: l’associazione festeggia i 30 anni in Italia e il Salone del Gusto ne compie 20, quindi quale occasione migliore per voltarsi indietro ma soprattutto rivolgere uno sguardo al futuro? - aggiunge Daniele Buttignol, segretario generale di Slow Food Italia - “Voler bene alla terra” è il fil rouge che da sempre guida le nostre attività e i nostri progetti: lo facciamo insieme alla nostra rete sul territorio creando 10.000 Orti in Africa e centinaia di Presìdi, catalogando i prodotti in via di estinzione e portandoli a bordo dell’Arca del Gusto, sostenendo i Mercati della Terra, promuovendo un’alimentazione sana con gli orti scolastici e consigli per fare la spesa in modo consapevole. Durante Terra Madre Salone del Gusto vogliamo ribadire la sfida futura di Slow Food: un cibo buono pulito e giusto deve essere un diritto di tutti!”.
Oltre a conoscere i produttori di piccola scala presenti nel Mercato e i molti Presìdi Slow Food, che condividono i princìpi ala base dell’associazione della chiocciola, non mancheranno le proposte per chi vuole fare il contadino: numerosi gli incontri con i 5.000 delegati della rete di Terra Madre provenienti da tutto il mondo con cui condividere consigli ed esperienze, confrontandosi con chi, in diverse parti del mondo, segue lo stesso percorso di vita.
Moltissimi gli appuntamenti e gli spunti per chi vuole avvicinarsi al cibo in modo consapevole, trasformandosi in quello che Slow Food chiama co-produttore: chi non si limita ad acquistare ciò che mangia, ma ne condivide i princìpi, conosce le tecniche di produzione e trasformazione e sceglie rispettando determinati princìpi. Ecco allora che negli incontri dedicati a Slow Meat si promuoverà un consumo cosciente di carne, imparando insieme a sceglierla e ridurne le quantità, mentre sotto il cappello di Slow Fish si discuterà di sfruttamento delle specie ittiche e di alternative da portare sulla nostra tavola. Riflettori puntati su Slow Beans, il progetto dedicato ai legumi e alle loro moltissime proprietà nutrizionali, a cui la Fao ha dedicato nel 2016 il suo anno internazionale. E poi ancora il ruolo delle api per la tutela della biodiversità, ma anche le forme di spesa sostenibile, come i gruppi di acquisto solidale e i mercati contadini.
Per capire come voler davvero bene alla nostra terra, però, non c’è modo migliore se non imparare a conoscerla da vicino facendo un vero e proprio orto. Le attività di Slow Food Educazione a Terra Madre Salone del Gusto saranno principalmente dedicate a questo, con laboratori per coinvolgere scuole e famiglie dove, tra le altre cose, imparare a fare il compost, a scegliere le verdure di stagione, a prendersi cura dei semi.

Focus - I delegati di Terra Madre ospiti delle famiglie piemontesi
Per molti è ormai un appuntamento fisso, una bellissima abitudine da non perdere: nelle sei edizioni, dal 2004 al 2014, centinaia di famiglie in tutto il territorio piemontese hanno aperto le porte ai delegati della rete di Terra Madre: agricoltori, pastori, casari, pescatori, produttori, cuochi ed educatori di tutto il mondo. Personaggi straordinari che nei cinque giorni di permanenza in Piemonte condividono la loro cultura e le loro usanze, ponendo le basi per solide amicizie che durano nel tempo e vanno al di là dell’evento. “Per partecipare a Terra Madre molti delegati lasciano per la prima volta le loro case, attraversando continenti e oceani per incontrare chi come loro fa lo stesso lavoro e affronta le stesse problematiche a migliaia di km di distanza”, racconta Stefano Colmo, segretario generale della Fondazione Terra Madre. Nel 2014 sono state un centinaio le persone ospitate nel capoluogo piemontese, grazie alla collaborazione con l’assessorato alla Cultura e Turismo della Città di Torino, e 490 nelle Città di Terra Madre in tutta la regione. Fondamentale anche l’aiuto dei moltissimi instancabili volontari che da sempre contribuiscono alla buona riuscita dell’evento. “Quest’anno più che mai rivolgiamo un appello a tutti i piemontesi: aprite le vostre case ai 5.000 delegati che invaderanno il Piemonte con la loro energia e il loro entusiasmo!”.
“Stare in famiglia significa condividere piccoli momenti fondamentali, come preparare insieme la colazione o la cena, fare la pasta e scoprire una nuova cultura”, racconta Isabel Brash, produttrice di cacao di Trinidad e Tobago che ha partecipato alle scorse edizioni e che con la famiglia ospitante ha instaurato una vera e propria amicizia. “Nonostante all’inizio non parlassero perfettamente inglese, la lingua non è mai stata un problema e il calore con cui mi hanno accolta mi ha fatto immediatamente sentire a casa. Da quel momento non ci siamo più persi di vista, vengono spesso a trovarmi e restiamo sempre in contatto. Insomma, un’esperienza meravigliosa che rende unico il soggiorno in Piemonte!”, conclude Isabel.
Oltre alle famiglie del capoluogo piemontese, sono molte le Città di Terra Madre che, coinvolgendo le amministrazioni pubbliche e le associazioni, ogni due anni si organizzano per ospitare i delegati e garantire loro la partecipazione all’evento. “Quest’anno possiamo già contare sull’aiuto anche della Cia - Confederazione Italiana Agricoltori e di Coldiretti, che hanno dato la loro disponibilità a ospitare un rilevante numero di delegati”, continua Colmo.
Per dare la propria disponibilità a ospitare un delegato di Terra Madre scrivere a ospitalitainfamiglia@comune.torino.it (se a Torino), oppure ospitalita@slowfood.it (se fuori Torino).

Focus - L’evento entra nel cuore di Torino … e non solo
“Un evento tutto da scoprire, sia nei contenuti che nelle location”, spiega Carla Coccolo, responsabile dell’organizzazione degli eventi di Slow Food, raccontando le novità che accoglieranno i visitatori di Terra Madre Salone del Gusto dal 22 al 26 settembre. “I confini della manifestazione sono segnati dai parchi, i musei e i palazzi storici del capoluogo piemontese e da alcuni luoghi simbolici della Regione”.
È il Parco del Valentino a ospitare il grande Mercato italiano e internazionale in cui incontrare i produttori, scoprire i molti Presìdi Slow Food e le Comunità del cibo della rete di Terra Madre, conoscere i progetti e le iniziative dell’associazione della Chiocciola in tutto il mondo. Bambini e famiglie sono attesi al Borgo Medievale, teatro delle molte attività organizzate da Slow Food Educazione per conoscere la nostra biodiversità e imparare a scegliere un cibo buono, pulito e giusto. I ragazzi e gli studenti delle scuole superiori sono invitati a coinvolgenti incontri per scoprire i mestieri più interessanti legati al mondo del cibo, dal mastro birrario al panettiere. Nell’ideale mappa di Terra Madre Salone del Gusto 2016, se il Parco del Valentino si trova a un capo dell’itinerario cittadino, all’altro capo c’è lo splendido Palazzo Reale, che accoglie la grande Enoteca della manifestazione e i Laboratori del Gusto dedicati al vino negli appartamenti del Re e di Madama Felicita, oltre ai caratteristici food trucks. Tra i due estremi, la gran parte delle attività inserite nel programma ufficiale. Molte le Conferenze dedicate ai grandi temi al cuore delle attività di Slow Food, con riflessioni su agricoltura sostenibile e spreco alimentare, Ogm e land grabbing, accolte nella splendida cornice del Teatro Carignano.
Immancabili i Laboratori del Gusto, che come sempre permettono di scoprire prodotti, produttori e cibi dai cinque continenti. Tra le grandi novità dell’evento in città sicuramente sono da annoverare le eccezionali sedi che ospiteranno gli appuntamenti più classici degli eventi di Slow Food: i Laboratori del Gusto, che nel 2014 hanno registrato il 43% di presenze straniere, accoglieranno i partecipanti a Palazzo Reale, al Circolo dei Lettori, al Museo del Cinema nella Mole Antonelliana, a Eataly.
L’elenco delle istituzioni culturali e delle bellezze torinesi “mobilitate” per Terra Madre Salone del Gusto 2016 conta anche su Museo Egizio, Museo di Arte Orientale, Galleria civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Castello di Rivoli. Fuori città, invece, sono alcune tra le più belle Residenze Reali a fare gli onori di casa. Dalla Reggia di Venaria, con il più grande Potager d’Italia, che forniva i prodotti per la gastronomia di corte e che è stato attentamente ricostruito, alla Margaria e le Cucine del castello di Racconigi, sino al polo gastronomico di Pollenzo, sede dell’Università di Scienze Gastronomiche e della Banca del Vino.
“Questo è ovviamente solo un assaggio del programma che aspetta i visitatori dal 22 al 26 settembre: un programma che stiamo costruendo giorno per giorno in collaborazione con molte altre realtà piemontesi”, conclude Carla Coccolo.

Focus - L’Immagine di Terra Madre Salone del Gusto
Il tema dell’evento, Voler bene alla terra, riassume tutta la filosofia di Slow Food e l’impegno profuso nei progetti dalla rete associativa, con particolare enfasi sulla tutela dell’ambiente e la necessità che siamo tutti protagonisti del cambiamento.
Le immagini che identificano Terra Madre Salone del Gusto 2016 sono state realizzate da Bodà, studio torinese di comunicazione, architettura e video che da tempo collabora con Slow Food.
“La collaborazione con Bodà è esperienza di scambio e comprensione reciproca. La loro grafica è coerente con la nostra filosofia e dimostra un’importante attenzione al dettaglio. Le immagini che accompagnano l’evento sono figure unitarie ma composte di frammenti differenti ed eterogenei: alludono alla ricchezza e alla complessità della rete di Terra Madre e della biodiversità che caratterizza il mondo in cui viviamo”, commenta Roberto Burdese, membro del Comitato Esecutivo di Slow Food Internazionale.
“I quattro visual raccontano tutto questo mettendo al centro i volti di produttori di diverse nazionalità. Composte da diversi elementi, le immagini formano un’icona antropomorfa scomposta in più settori disegnati dalla griglia. Un’astrazione geometrica della figura urbana che caratterizza Torino, dove le strade ortogonali definiscono i luoghi della vita: i quartieri, le piazze, i giardini “invasi” dallo spirito della manifestazione, dall’allegria e dalla celebrazione del piacere di tutelare la nostra Terra Madre”, conclude Damiano Gravili dello Studio Bodà.

Focus - I commenti delle Istituzioni: da Piero Fassino, Sindaco di Torino, a Sergio Chiamparino, presidente Regione Piemonte
“In questi 12 anni di vita Terra Madre è sempre riuscita a rinnovarsi, intrecciandosi in modo sempre più stretto con il territorio e con la città che la ospita: nata nel 2004 come una sorta di think tank di riferimento del Salone del Gusto, e portatrice di una sana contaminazione culturale, insieme a Slow Food, a Cheese e alle tante manifestazioni nate nella grande famiglia creata da Carlo Petrini, ha fatto crescere in Piemonte la filiera del cibo, del vino e dell’agricoltura di qualità, che sono tra i principali traini dell’economia della nostra regione”, ha detto il presidente della Regione, Sergio Chiamparino.
“Vent’anni sono una data fatidica - osserva il sindaco di Torino, Piero Fassino - l’età del cambiamento, in cui ognuno a livello individuale si proietta nella vita. Anche Terra Madre Salone del Gusto fa un salto proiettandosi nella città con un format ancora più ambizioso e più capace di stabilire una relazione col territorio. Al centro dell’esperienza rimane la dimensione umana che si esprime «nella promozione dell’ospitalità così come nel volontariato”.
“La cultura dell’accoglienza va oltre le parole, oltre le barriere linguistiche che cadono di fronte a una tavola o a un bicchiere di vino”. Lo testimonia il sindaco di Fossano, Davide Sordella, che aggiunge: “per noi Terra Madre non è mai stata un semplice meeting, ma un’invasione di costumi e tradizioni. Dal 2004, infatti, oltre mille delegati sono stati ospitati da 500 famiglie della nostra città”. Raffaella Firpo, parlando a nome delle famiglie ospitanti, racconta come il messaggio di fratellanza di Terra Madre abbia trasformato un’intera comunità dell’Astigiano: “è stato incredibile osservare una piccola realtà che si apre a volti e voci provenienti dal Sudamerica, dall’Africa, dai Paesi dell’Est. Momenti unici che ci hanno portati a continuare nel tempo questa esperienza”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024