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INCONTRO

“WiF - Women in Food”: il summit delle donne del cibo celebra il “neofemminismo gastronomico”

Due giorni in Monferrato, organizzati da “Cook - Corriere della Sera”, che rappresentano gli “Stati Generali” del food & wine in rosa

Una grande storia collettiva, raccontata dalle donne del cibo e del vino che questa storia l’hanno scritta, a forza di conquiste quotidiane e piccole rivoluzioni capaci di segnare un’epoca e, soprattutto, di lasciare un segno, con i loro successi e le loro scelte. Come Dawn Davis, una delle prime donne di colore ad avere ottenuto un ruolo manageriale in Condè Nast, o Olia Hercules, chef e food writer ucraina, che ha creato “Cook for Ukraine”. Ecco “WiF, Women in Food”, una “due giorni” interamente dedicata alle donne che, in questi anni, si sono rese protagoniste di una vera e propria rivoluzione rosa nel mondo food & wine: cuoche, scrittrici, giornaliste, blogger, viticoltrici, influencer e studiose - organizzato da “Cook Corriere della Sera” e definito, dalla sua responsabile editoriale Angela Frenda, “una piccola Cernobbio” - è un fitto susseguirsi di eventi, talk show e tavole rotonde, mirati a fare rete in nome di un “neofemminismo gastronomico”. Elette anche le “20 Donne del Cibo 2022”, ovvero i nomi che si sono fatti notare per il loro impegno imprenditoriale nel settore, diventando modelli di riferimento per le più giovani.

Le parole d’ordine di “WiF, Women in Food” sono proprio mentoring e lobbying, per aprire nuove porte e facilitare l’ingresso delle ragazze nel mondo del food: a questo scopo sono state previste dal neo-nato Comitato Scientifico “WiF, Women in Food” alcune borse di studio (corsi di pasticceria, di pizza gastronomica, di tecniche di cucina) e stage che daranno l’opportunità a donne in difficoltà, italiane e straniere, di intraprendere un nuovo percorso professionale e cambiare la propria vita.

Ma “WiF, Women in Food” è soprattutto una grande storia collettiva composta da tante storie di donne che si sono raccontate sul palco, tutte con in comune la passione per la cucina e il vino. Come Dawn Davis, scrittrice e direttrice della famosa rivista Bon Appetit, una delle prime donne di colore ad avere ottenuto un ruolo manageriale in Condè Nast. O come la chef Viviana Varese, membro del Comitato Scientifico Wif, che, nel lockdown, ha aperto piccole attività di pasticceria in cui impiega donne vittime di violenza domestica, per permettere loro di ritrovare l’indipendenza.

Come Lara Gilmore, co-fondatrice di Osteria Francescana e moglie dello chef Massimo Bottura. Direttrice dell’onlus “Food for Soul”, che coordina i Refettori a livello globale, ha annunciato di voler creare nei prossimi mesi a Modena un nuovo luogo per comunicare e far conoscere nei dettagli il progetto no profit a tutti i clienti e ospiti che arrivano in città. O come Olia Hercules, chef e food writer ucraina, che ha creato “Cook for Ukraine”, raccolta fondi per l’Unicef, insieme alla russa Alissa Timoshkina, raccogliendo oltre 2 milioni di sterline per aiutare bambini e famiglie sfollate.

Quest’anno a “WiF, Women in Food” è stato dato ampio spazio alle donne del vino: Stevie Kim, managing director Vinitaly International, Marilisa Allegrini, produttrice-simbolo dell’Amarone della Valpolicella, Marina Cvetic, ambasciatrice del vino di Abruzzo nel mondo, con sua figlia Miriam Masciarelli, Jose Rallo, amministratore delegato Donnafugata, Arianna Occhipinti, tra le migliori wine maker italiane, e Monica Larner, referente italiana di “Robert Parker Wine Advocate”, saranno, oggi, protagoniste di una tavola rotonda dedicata proprio alla “Comunicazione del vino”.

Per lungo tempo tutto ciò che ruotava intorno al quotidiano, alla preparazione del cibo e alle faccende domestiche è stato considerato roba da femmine, dunque oggetto di una narrazione di serie B. Ma i tempi sono per fortuna cambiati, e oggi le donne sono artefici in prima persona di un racconto diverso. Se un tempo stare in cucina era un obbligo prescritto dalla società, adesso è diventata una scelta, legata alla dimensione del piacere e della passione. Lo conferma anche la ricerca di Barbara Quacquarelli, docente di Organizzazione Aziendale dell’Università Bicocca, realizzata per “WiF, Women in Food”. Molte ragazze italiane imparano a cucinare ed a fare la spesa da giovani, spinte dalla necessità (perché magari in famiglia non c’è nessun altro che se ne può occupare). Quasi tutte attingono alle competenze tramandate da mamma e nonna, ma anche a libri e internet. Quando pensano alle donne in cucina le ragazze immaginano una figura rassicurante, mentre l’uomo in cucina fa pensare subito ad un leader e chef di successo. In generale, per le giovani generazioni il ritorno in cucina non è visto come un dovere, ma come una scelta dettata dal piacere e dalla passione, cancellando in parte l’idea che stare in cucina sia “anti-femminista”.

Oggi “WiF, Women in Food” prosegue, con le tavole rotonde, dedicate a “Scrittura e comunicazione del cibo” (con Simonetta Agnello Hornby, Dawn Davis, Anissa Helou, Georgina Hayden, Ixta Belfrage, Chiara Maci, Olia Hercules e Maria Teresa Di Marco) e “Comunicazione del vino”. Alla fine dei lavori sarà lanciato il “Manifesto di Women in Food 2022”, un documento programmatico sullo stato dell’arte attuale e sulle azioni da programmare per il futuro, avendo in mente l’obiettivo di far diventare il settore del food & wine sempre più un volano di crescita per il mondo femminile.

Focus - Le “20 Donne del cibo 2022” che si sono distinte per l’impegno, la creatività, la capacità di innovazione ed il coraggio imprenditoriale

Gaia Trussardi, erede della celebre casa di moda, insieme allo chef Cesare Battisti ha fondato a Milano il ristorante “Marcel Boum”, che propone street food africano e fa lavorare i richiedenti asilo del centro di accoglienza della Croce Rossa di Bresso. Un esempio di multiculturalità e integrazione.

Francesca Giovannini, blogger diventata famosa con The Blue Bird Kitchen e autrice del libro “Cucina essenziale”, in cui promuove ricette basate sulla semplicità (pochi ingredienti, quasi tutti vegetali, e anche pochi utensili). Una nuova via per eliminare gli sprechi e ridurre i costi.

Mariscadoras, ovvero cinque donne - Alice, Giulia, Carlotta, Ilaria e Matilda - che, con la loro startutp Blueat, fanno conoscere le specie “aliene” che popolano sempre più i nostri mari (come il granchio blu) e insegnano a trasformarle in cibo.

Daniela Senatore che, con il brand Biancamore, produce e commercializza prodotti cosmetici naturali realizzati con il latte di bufala Dop della Campania.

Chiara Pavan è la co-chef di Venissa, wine resort stellato che si trova sull’Isola di Mazzorbo, a Venezia. La sua cucina è interamente centrata su materie prime che arrivano dall’orto bio e dal territorio. Bandite la plastica e gli sprechi.

Wilma Oliverio è la mente organizzativa (oltre che moglie) dello chef Alessandro Borghese. Impegnata in ristoranti, attività di catering e trasmissioni televisive.

Francesca Fariello e Chiara Ratti, alias Cibo Supersonico, icone della cucina veg sui social. Oltre ad organizzare corsi di formazione e fare le chef a domicilio, hanno scritto un libro di ricette, ovviamente 100% vegetali.

Alessandra Augello è una pasticciera con “il pallino della fotografia”. Con il blog Ladrasanse sperimenta ricette e le presenta con un’estetica barocca e smaccatamente retrò.

Rosa Fanti si occupa a 360 gradi della comunicazione del mondo di Carlo Cracco (suo marito). All’attività dei ristoranti si è recentemente aggiunta l’azienda agricola in Romagna, la sua terra, in cui vengono prodotte le materie prime ed i vini utilizzati dallo chef.

Fosca Vezzulli è una delle più importanti esperte italiane di caffè, con numerose certificazioni internazionali. Con grande perizia valuta il prodotto in ogni sua fase, dal chicco verde a quello tostato, fino alla tazzina.

Valentina Leporati partendo dalla sua celiachia ha dedicato anni di studio alle tecniche di panificazione e pasticceria gluteen free, aprendo nel 2017 il suo panificio artigianale a Sarzana e diventando poi famosa sui social.

Valentina De Santis appartiene ad una dinastia di albergatori del Lago di Como, e dopo studi economici e di management internazionale è oggi alla guida dello storico Grand Hotel Tremezzo. Ha vinto il titolo di “Miglior Hotelier dell’anno”.

Noemi Pizzighella è diventata a 21 anni la più giovane vignaiola della Valpolicella. Nella sua boutique winery di 10 ettari, Le Guaite, si dedica con passione alla produzione di Amarone, Recioto e Ripasso.

Aurora Mazzucchelli è una chef appassionata che nel 2018 ha conquistato la stella Michelin lavorando al Ristorante Marconi di Bologna, attività di famiglia. Oggi è alla guida di Casa Mazzucchelli, locale innovativo in cui pizza, pane e focaccia diventano un’esperienza gourmet.

Angela Haizhen Lei originaria della Cina, ha aperto a Milano quattro locali che diffondono la cultura gastronomica della regione di Hunan. La sua specialità sono i ravioli, che spiega come fare on line con seguitissime lezioni sulla piattaforma Academia.

Valentina Raffaelli cuoca itinerante, di base ad Amsterdam, con suo marito Luca Boscardin ha girato per un anno l’Italia in un camper, dedicandosi alla cucina del quinto quarto. Un’esperienza da cui è nato il libro “Scarti d’Italia”. In cantiere un secondo volume che sarà dedicato al recupero dei vegetali.

Giovanna Hoang appassionata di fotografia, aiuta le aziende food nella loro immagine on line. Di radici vietnamite, ha anche un blog in cui realizza ricette fusion, nate dalla contaminazione tra Oriente e Occidente.

Sara Scarsella dopo approfonditi studi ha lavorato in numerosi locali di alto livello in Italia e nel mondo, passando anche per il celeberrimo Noma a Copenaghen. Oggi è alla guida del suo ristorante Sintesi ad Ariccia. Eletta EmergenteChef 2022.

Alessandra Mion moglie del famoso pasticcere Ernst Knam, durante il lockdown ha iniziato per gioco a fare dolci (guidata da lui) e oggi è diventata famosissima sui social come Frau Knam, oltre ad aver aperto una pasticceria tutta sua.

Tracy Eboigbodin vincitrice dell’ultima edizione di Master Chef, ha scritto il libro “Soul Kitchen” in cui racconta la sua cucina, influenzata dall’Italia (dove si è trasferita a 12 anni) e dalla Nigeria, suo Paese di origine.

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