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ZONIN: RE DELLE DUE SICILIE. DOPO LA SICILIA, “CONQUISTATA” CON FEUDO PRINCIPI DI BUTERA, ZONIN SBARCA IN PUGLIA, CON LA NUOVA CANTINA DI MASSERIA ALTEMURA. AL CENTRO DEL PROGETTO L’EQUILIBRIO AMBIENTALE E L’INNOVAZIONE IN VIGNA

Italia
La Masseria Altemura della famiglia Zonin

Dopo la Sicilia, “conquistata” con Feudo Principi di Butera, Zonin sbarca in Puglia, con la nuova cantina di Masseria Altemura (vernissage il 13 ottobre a Torre Santa Susanna), ed oggi esempio di come tradizione ed innovazione possano, ed anzi debbano, coesistere. Al centro del progetto, infatti, ci saranno il rispetto per le risorse e l’equilibrio tra i patrimoni umano, storico-culturale e ambientale del territorio. Senza rinunciare a tecniche innovative in vigna, come quella dello “spietramento”, in cui le pietre calcaree vengono frantumate e mescolate al terreno, che offrirà così una riflessione diversa della luce sui grappoli di uno stesso vigneto, per diversi gradi di maturazione delle uve.
Non a caso viene posta molta attenzione all’impiego dell’acqua quale fondamentale risorsa ambientale, la cui disponibilità non va mai sprecata. Nella Tenuta si adottano per questa ragione sistemi d’irrigazione di soccorso innovativi, che consentono di ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche, garantendo la massima qualità dei vini prodotti.

Focus - Storia, geografia e vitigni di Masseria Altemura
La Masseria Altemura, della Famiglia Zonin dal 2001, è situata nell’Agro del territorio di Torre Santa Susanna e di Oria, nel cuore della penisola salentina, equidistante dai Mari che bagnano la Puglia: lo Ionio e l’Adriatico. La Tenuta sorge in un territorio naturalmente unico, sulla dorsale delle Murge sopra una lente di acqua purissima, avvolto dallo splendore della luce del Salento e attraversato da una brezza che non eccede mai. Il tratto pugliese, anticamente popolato dai Messapi, è immerso in un rilevante contesto storico, in cui sorge il Castello di Oria, suggestivo e famoso edificio normanno voluto nel 1350 da Federico II di Svevia e successivamente entrato in possesso della nobile famiglia dei Conti Martini Carissimo. In seguito all’acquisto da parte della famiglia Zonin, il centro aziendale e la massiccia torre aragonese sono stati completamente restaurati, nel pieno rispetto dell’architettura e del paesaggio locale. Si è scelto di coltivare nei 130 ha vitati della Tenuta solo vitigni autoctoni quali Primitivo, Negroamaro e Aglianico e, tra le varietà a bacca bianca, il Fiano, seguendo un approccio eno-agronomico “cartesiano”, dal rigore scientifico, che affina ed esalta la personalità esuberante dei vini del Sud.

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