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LO SCENARIO

Agea: la vendemmia 2024 in Italia ha prodotto 43,9 milioni di ettolitri. Mentre la 2025 si avvicina

L’ultima raccolta più abbondante delle stime, mentre quella nuova arriva con tanto vino, soprattutto rosso, ancora nelle cantine del Belpaese

Al 31 maggio 2025, nelle cantine italiane, dimoravano 46,6 milioni di ettolitri di vino, secondo i dati dell’Icqrf. Praticamente tanti quanti quelli prodotti nella campagna viticola 2024-2025, pari a 43,9 milioni di ettolitri, secondo i numeri ufficiali rilasciati in queste ore da Agea, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura sotto il controllo del Ministero dell’Agricoltura. Un dato che non cambia ovviamente le carte in tavola, ma che è rivisto in leggero rialzo rispetto alle ultime stime dello scorso anno, e che arriva in un contesto di mercato che, come raccontiamo da tempo, non è favorevole, e vede avvicinarsi la vendemmia 2025 con qualche preoccupazione in tanti territori, soprattutto dove la produzione è prevalentemente di vini rossi, che sembrano quelli più in difficoltà, come manifestato, nei giorni scorsi, da diversi territori del Piemonte, della Puglia, ma non solo, in vista di una raccolta che, ad oggi, per quanto possibile, non si prevede essere scarsa, con il tema della “riduzione delle rese” di cui si parla un po’ ovunque (come del resto accade ogni anno) come strumento principale per non appesantire ulteriormente le cantine.
“La ricchezza del settore vitivinicolo italiano si traduce, anche, in 528 riconoscimenti Dop e Igp, la maggiore in Europa. Specificamente, il comparto Igp vanta una produzione nazionale pari a 11,7 milioni di ettolitri, mentre quello Dop 20,9 milioni di ettolitri. L’Italia vanta, infatti, il 75% del vitigno nazionale coperto da ben 80 vitigni autoctoni, superando di gran lunga il Portogallo (40), la Francia e la Spagna (entrambe con 15)”, scrive Agea. Che sottolinea anche come in Italia si sia arrivati ad una superficie vitata pari a 728.000 ettari.
“A differenza del quadro mondiale, caratterizzato non solo da una diminuzione della produzione a causa di condizioni climatiche avverse e da una contrazione dei consumi nei principali mercati, ma anche da una riduzione della superficie vitata, l’Italia migliora: tra tutti i primi sette vigneti globali, quello italiano è l’unico in crescita, posizionando, così, il nostro Paese quale primo produttore mondiale di vino nel 2024, eccellendo sia nella varietà sia nella produzione con un approccio e uno stile specifico, che riflette tradizione e cultura”, sottolinea Agea.
Agea evidenza anche come “le opportunità maggiori per valorizzare la grande qualità del vino italiano si rintracciano nella capacità di fare sistema: i finanziamenti dell’Unione Europea rappresentano, infatti, la leva e l’amplificazione del concetto di dialogo competitivo. L’Agenzia parla con le aziende per andare incontro alle esigenze delle aziende. E se la logica è quella del dialogo competitivo, l’operatività vede la programmazione come chiave di volta: il coinvolgimento di più interlocutori, l’interoperabilità dei dati, la tecnologia, la semplificazione, l’armonizzazione e l’affiancamento alle aziende sono diventati il leit motiv dell’operato di Agea, per ogni misura e ogni intervento”.

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