Un “gemellaggio” tra due grandi Denominazioni del mondo del vino internazionale e nel segno dell’Unesco: sono lo Champagne, già Patrimonio dell’Umanità (con i “Coteaux, Maisons et Caves de Champagne”, ndr), e il Chianti Classico, che ha da poco intrapreso il cammino per ottenere il prestigioso riconoscimento con la candidatura del Chianti, che, insieme, hanno gettato le basi per un’importante collaborazione su più fronti. Ad annunciarlo, il presidente del Consorzio del Vino Chianti Classico Sergio Zingarelli, nello scambio tra bottiglie di Gallo Nero e bollicine francesi, con il ceo del Comité Champagne Vincent Perrin, oggi nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, in occasione delle celebrazioni per i 300 anni dalla promulgano del bando del 1716 ad opera del Granduca di Toscana Cosimo III de’ Medici, che, per la prima volta, delimitava i confini dei territori di produzione vinicola degli attuali Chianti Classico, Pomino-Chianti Rufina, Valdarno di Sopra e Carmignano.
Un’alleanza in via di definizione, che verrà siglata ufficialmente nelle prossime settimane. “Sta nascendo una collaborazione tra eccellenze, tra il Chianti Classico e una delle più importanti zone di produzione vinicola al mondo, ovvero lo Champagne - ha detto Zingarelli con a fianco Perrin - stiamo studiando il protocollo di collaborazione che firmeremo nelle prossime settimane. Punteremo su vari fattori: dalle politiche di governance dei due territori alla tutela dei nostri nomi e marchi a livello mondiale. Lo Champagne ha molto da insegnarci. A questo si aggiungono scambi culturali e di esperienze. Probabilmente - ha aggiunto il presidente del Consorzio del Vino Chianti Classico - faremo insieme anche delle campagne di comunicazione per affiancare le due eccellenze della produione vinicola, francese e italiana, nel mondo”.
Zingarelli ha infine ricordato come l’intesa viene presentata oggi a Firenze, già Patrimonio Unesco, “che da molti anni, dal 1954, ha stretto un gemellaggio con Reims, una delle capitali dello Champagne. Sono onorato di di stringere questo accordo di collaborazione”. “Siamo pronti a lavorare per la candidatura del Chianti, che corrisponde al territorio dell’attuale Chianti classico, a Patrimonio dell’Unesco, credo che sia un atto doveroso che possiamo fare insieme per rappresentare al massimo livello una storia di eccellenza come quella del Chianti. Prendersi questo impegno per celebrare i 300 anni di questa esperienza è una scommessa sul futuro che dobbiamo vincere insieme”, ha detto il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina.
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