Dal Regno Unito agli Stati Uniti, dalla Germania al Canada, dall’Australia al Giappone, dalla Francia alla Russia: è una crescita davvero planetaria quella degli spumanti italiani, vero motore della crescita delle esportazioni e del record di 5,6 miliardi di euro sul 2015 (+4,3%) e 20,6 milioni di ettolitri (+2,8%), senza i quali, guardando ai soli vini fermi, il saldo per il Belpaese sarebbe stato negativo, come dicono i numeri dell’Osservatorio del Vino Italiano di Unione Italiana Vini, Istat e Ismea. Con le bollicine italiane che, da fenomeno degli ultimi anni, soprattutto grazie al boom del prosecco, sono diventante una quota strutturale delle esportazioni del Belpaese, soprattutto in valore, con 1,19 miliardi di euro (+21,4%) ma anche in volume (3,3 milioni di ettolitri, a +19,9%). Grazie, come detto, ad una crescita spesso a doppia cifra in tutti i mercati più importanti.
Il n. 1, per le bollicine made in Italy, si conferma di gran lunga quello del Regno Unito, con oltre 1 milione di ettolitri importati nel 2016, in crescita del 21,5%, per un valore di 365,8 milioni di euro, a +33,1%, seguiti dagli Usa, a 635.361 ettolitri (+24) per 254,8 milioni di euro (+30,8%), e dalla Germania con 244.063 ettolitri (+6,9%) per 91,1 milioni di euro (+5,7%). In “top 5” anche la Svizzera, che perde però il -2,1% in volume (180.450 ettolitri) ma cresce in valore del 3,5% (54 milioni di euro), ed entra prepotentemente la Francia, patria nobile dello Champagne, con un sonoro +89,1% in volume, a 201.785 ettolitri, e il +53,7% in valore, a 39,3 milioni di euro.
Cresce anche il Belgio, a 89.935 ettolitri (+8%) per 33,9 milioni di euro (4,9%), e benissimo fa anche la Svezia, a 78.993 ettolitri (+23,8%), per 30,5 milioni di euro (+26,5%).
Dal Giappone arriva l’unico segno negativo in valore, -1,9%, a 29,1 milioni di euro, nonostante la leggera crescita in volume del +2,1%, a 65.000 ettolitri.
Torna a cresce in modo significativo anche la Russia, che raggiunge i 95.549 ettolitri (+11,6%) per un valore di 29 milioni di euro (+10,7%), e performance importanti anche quelle messe a segno dal Canada, che arriva a 53.575 ettolitri (+17,4%), per un valore di 26,2 milioni di euro (+20,7%),
Ma, appena fuori dalla “top 10” dei mercati degli spumanti italiani, sono davvero significative anche le crescite di Austria, che fa +16,4% in volume, a 58.041 ettolitri, e +23,8% in valore, a 24,2 milioni di euro, e dell’Australia, mercato sempre più interessante per il Belpaese enoico, dove gli spumanti hanno fatto segnare il +26,4% in quantità, a 36.494 ettolitri, e addirittura +39,9% in valore, a 16 milioni di euro.
Per una crescita delle bollicine italiane che, raccontano i numeri, davvero non conosce confini.
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