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Se il vino scopre la realtà aumentata. Nelle etichette del gigante australiano Treasury Wine Estate le storie dei vini prendono forma e conquistano i wine lover: la app Living Labels è stata già scaricata da 1,2 milioni di consumatori

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Se il vino scopre la realtà aumentata: in etichette di TWE le storie dei vini prendono forma e conquistano i winelover

Le potenzialità della realtà aumentata sono ancora tutte da scoprire e da declinare, e certo non si fermano al successo planetario di Pokemon Go, durato poco più di un’estate. È nel marketing che si “nascondono” le nuove frontiere, ed anche il mondo del vino sembra accorgersene. All’avanguardia, in questo senso, è il gigante australiano Treasury Wine Estate, che proprio grazie alla realtà virtuale ha portato alla vita le bottiglie della sua collezione più recente: basta avvicinare lo smartphone ad una delle etichette di “19 Crimes”, la gamma di vini dedicati ai pionieri della nazione australiana, ossia i criminali britannici esiliati nella più lontana delle colonie di Sua Maestà, per vivere storie di grande impatto, che partono dalle immagini dei detenuti in etichetta e prendono forma nello smartphone attraverso l’app dedicata alla realtà aumentata di Treasury Wine Estate, capaci di conquistare i wine lovers di ogni età. Tanto da spingere l’azienda australiana a dar vita ad un progetto ancora più ambizioso: Living Labels, ossia la realtà aumentata su un grande numero di etichette del gruppo (www.tweglobal.com).

“Il concetto di Living Labels è la risposta definitiva alla domanda più importante: “come possiamo iniziare a raccontare la storia del nostro brand in maniera semplice per il consumatore?” e soprattutto al momento e nel posto giusto, visto che l’80% delle decisioni di acquisto avviene tra gli scaffali”, spiega il vide presidente al Brand e Digital Marketing di Treasury Wine Estate. Il successo di “19 Crimes”, decretato “Wine Brand of the Year” da Market Watch, deve molto al coraggio di una comunicazione che non passa per un approccio tradizionale, aprendo anzi nuove possibilità a tutti. “È un brand che ha avuto il coraggio di proporsi come qualcosa di dirompente, ed in questo senso aveva bisogno di qualcosa di diverso: la realtà aumentata, per noi, era il veicolo perfetto da utilizzare, e presto ci siamo resi conto che è molto di più di una semplice piattaforma promozionale. Si è rivelata come l’opportunità per fare due cose: guidare il nostro consumatore, aiutandolo a prendere scelte informate nel punto vendita, ed allo stesso tempo guidare i nostri rivenditori, aiutandoli ad offrire ai clienti la migliore esperienza di acquisto possibile, concentrando il loro interesse - conclude Floor - su prodotti ad alto margine di guadagno, ossia sui marchi che vogliono i dettaglianti”.
Un potenziale enorme, che solo Treasury Wine Estate pare aver colto, almeno finora. E che si traduce in numeri, spia incontrovertibile di un successo per certi versi inatteso: ad oggi l’app Living Labels è stata scaricata da oltre 1,2 milioni di utenti e, dopo “19 Crimes”, ha aiutato in maniera fondamentale l’affermazione commerciale delle etichette dedicate alla serie tv “The Walking Dead”, prima di coinvolgere i brand più tradizionali del gruppo, come Beringer e Chateau St. Jean. Adesso, la sfida è quella di lavorare sulla realtà aumentata per offrire un ambiente virtuale sempre nuovo, aggiornato, promosso sui social e capace di raggiungere milioni di wine lover in tutto il mondo.

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