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“12.000 FAMIGLIE NON HANNO PIÙ CERTEZZA ECONOMICA PER IL LORO FUTURO”: È L’APPELLO, USCITO “A PAGAMENTO”, SU QUOTIDIANO “LA STAMPA”, PER SPIEGARE LA SITUAZIONE CRITICA DEI VIGNAIOLI PIEMONTESI E CHIEDERE AIUTO. “COMIZIO ENOICO” A ASTI IL 2 SETTEMBRE

“12.000 famiglie - si legge nel documento - non hanno più alcuna certezza economica per il loro futuro”: è l’appello (di cui mostriamo la foto), uscito “a pagamento”, su “La Stampa”, il quotidiano più importante del Piemonte, per spiegare la situazione a dir poco critica dei vignaioli piemontesi e chiedere un adeguato aiuto. E’ la forma clamorosa con cui i Consorzi dei Vignaioli Piemontesi, dei Colli Tortonesi, dei Vini d’Asti e del Monferrato e dei Vini d’Acqui hanno voluto spiegare, senza se e senza ma, che “la crisi economica farà sparire Barbera e Dolcetto dalle colline piemontesi e che ben 12.000 famiglie non hanno più alcuna certezza per il loro futuro.

Si tratta di una forma estrema per un momento estremo: il consumo di vino è trattato al pari di quello di una droga, e una sorta di antiproibizionismo in forma di psicosi collettiva sembra ormai padrone del Paese. I molti errori del passato non sono stati mai corretti, affidandosi ad un’economia assistita piuttosto che ad un economia reale, a partire dal rifiuto sistematico di un serio progetto di riequilibrio dell’offerta.

Il “j’accuse” delle cantine sociali piemontesi, una ventina, e dei consorzi, è esplicito: “noi cantine e consorzi abbiamo e stiamo facendo il massimo, ma degli aiuti richiesti non abbiamo ottenuto nulla”. Sul banco degli accusati di inerzia e scarso o nullo attivismo, alcuni tra i parlamentari di punta del centro-destra piemontese, a cui l’appello chiede esplicitamente aiuto perché “alcune cantine non sono in grado di affrontare la vendemmia 2010”.

A cominciare dal leghista Roberto Cota, neo governatore del Piemonte, per continuare con l’ex governatore Enzo Ghigo, oggi senatore Pdl; Maria Teresa Armosino, deputato piediellina e anche presidente della Provincia di Asti; Sebastiano Fogliato, parlamentare leghista anche lui astigiano, componente della Commissione Agricoltura della Camera; e gli alessandrini Franco Stradella (Pdl), alessandrino, presidente del Comitato per la Legislazione della Camera dei Deputati e componente della Commissione Ambiente e lavori pubblici; Enrico Pianetta (Pdl), membro delle Commmissioni della Camera per Affari esteri e procedimenti d’Accusa, e la senatrice Rossana Boldi, presidente della Commissione permanente (Politiche dell’Unione europea), membro delle delegazioni parlamentari italiane nell’Assemblea del Consiglio d’Europa e l’Assemblea dell’Unione dell’Europa occidentale.

Insomma, gente di peso politico non indifferente, almeno sulla carta, che, a parere di cantine e consorzi, avrebbero fatto poco o nulla per aiutare i comparto in crisi da tempo. limitandosi a “sostenere con tante belle parole”.

Eno-cooperative e consorzi hanno annunciato che continueranno a pubblicare, a pagamento, pagine in cui spiegano il loro punto di vista e danno appuntamento per il 2 settembre, in Piazza Alfieri ad Asti, per un comizio congiunto.

L’appello arriva anche all’indomani delle frizioni registrate tra vignaioli del Moscato d’Asti e aziende spumantiere: i primi predicano rese per ettaro limitate, i secondi le vorrebbero più alte. Polemiche su un uva, il Moscato, fra le poche in Piemonte a garantire ancora un reddito dignitoso ai viticoltori.

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