3.100 tonnellate di vino prodotto “in nero” e dichiarato come Doc e Docg, e 4,5 tonnellate di doppio concentrato di pomodoro provenienti dalla Cina: ecco i numeri del maxi sequestro realizzato dal Nucleo antifrodi dei Carabinieri (Nac) tra le province di Bari e Benevento. Contestati oltre 700.000 euro di sanzioni in materia di tracciabilità e di indebita evocazione di marchi di qualità, e sequestrati beni per oltre 350.000 euro equivalenti a finanziamenti comunitari illecitamente percepiti nel comparto ortofrutta. I controlli hanno interessato 173 imprese, con particolare riferimento a quelle interessate in questo momento alla produzione stagionale dei prodotti vinicoli. I sequestri hanno riguardato oltre 3.100 tonnellate di prodotto vinoso tra mosto e vino dichiarato come Doc/Docg, in realtà mai registrato sui documenti contabili di cantina e quindi destinato alla cosiddetta commercializzazione “in nero”. In particolare, l’attività svolta in provincia di Bari e Benevento ha evidenziato in alcune aziende la non corrispondenza della giacenza fisica e contabile della produzione, e pertanto sono state contestate oltre 700.000,00 euro di sanzioni. In provincia di Napoli sono stati sottoposti a sequestro 4,5 tonnellate di doppio concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina che, sottoposto ad alcuni procedimenti di lavorazione in Italia, è stato fittiziamente e illegalmente commercializzato come “made in Italy”. Ma il Nucleo Antifrodi Carabinieri di Salerno, al termine di una complessa attivita’ investigativa nel settore ortofrutticolo nella piana di Gioia Tauro, ha anche scoperto una truffa ai danni dell’Unione Europea per 650.000 euro di illeciti finanziamenti comunitari nel sistema degli aiuti alla trasformazione industriale degli agrumi. Le indagini del Nac di Salerno si sono avvalse dei riscontri documentali acquisiti dall’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), dalle aerofotogrammetrie del Territorio e dalla Banca Dati del Sistema Informativo Agricolo Nazionale. Dalle indagini è emersa la fittizia dichiarazione all’Agea di superfici coltivate pari a 78 ettari per le campagne di trasformazione agrumaria 2005-2008; la redazione di falsi contratti di fitto attestanti il possesso delle superfici, registrati all’Agenzia delle Entrate di Palmi; l’assenza della documentazione di riscontro nel movimento merci dei prodotti dichiarati come destinati alla trasformazione industriale. L’attività dei militari del Nac ha dimostrato, in particolare, che per la campagna 2005/06 e 2007/08 l’indagato beneficiario dei contributi comunitari, un produttore di San Ferdinando, titolare di alcune proprietà agricole anche nei comuni siciliani di Lentini, Ramacca e Palagonia, contrariamente a quanto dichiarato, di fatto, non aveva mai conferito alcun quantitativo di arance siciliane a cooperative agricole e all’industria di trasformazione. Dalle indagini svolte, effettuate soprattutto con il monitoraggio sul movimento merci, e’ emerso che gli autotrasportatori non avevano mai effettuato alcun trasferimento di agrumi dalla Sicilia alla piana di Gioia Tauro. Le irregolarità riscontrate hanno così consentito di individuare una truffa all’Ue ammontante a 650.000 euro di illeciti finanziamenti che saranno avviati alle azioni di recupero. La Procura della Repubblica di Palmi, concordando con le risultanze emerse dalle indagini condotte dal Nac di Salerno, ha quindi contestato all’indagato i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in danno dell’Ue e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, ed ha emesso d’urgenza un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di beni mobili ed immobili. L’esecuzione della misura cautelare da parte del Nucleo Antifrodi Carabinieri di Salerno ha quindi consentito di bloccare conti correnti e beni immobili per un controvalore equivalente di 350.000 euro. L’attività investigativa sviluppata dal Nucleo Antifrodi Carabinieri di Salerno in stretta intesa con la Procura della Repubblica di Palmi rientra nel programma di controlli straordinari che il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari ha promosso a tutela degli interessi finanziari dell’Ue e del comparto agroalimentare nazionale.
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