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CANALI DI VENDITA

Il vino nel fuoricasa tiene, ma rallenta. I fatturati crescono con l’altagamma. Avanzano i bianchi

A WineNews, le realtà leader della distribuzione Cuzziol Grandivini e Società Excellence, Gruppo Meregalli, Sagna ed Edoardo Freddi International
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WineNews fa il punto sul vino nel fuoricasa con i leader della distribuzione

La perdita di potere di acquisto, il cambiamento dei consumi, il salutismo, la concorrenza di altre bevande, l’invecchiamento della popolazione, i giovani meno interessati, i ricarichi non di rado elevatissimi di ristoranti e bar: sono tanti gli elementi che stanno rallentando il mercato del vino, in Italia e non solo. E se nel Belpaese frena, in volume, la gdo, con valori sostenuti quasi solamente dall’inflazione, mentre qualche segnale più positivo, benché tutt’altro che solido, arriva dalle esportazioni dei primi 5 mesi 2024, come dicono i dati Circana e Istat, analizzati da WineNews, è più variegata la lettura del fuoricasa in Italia, canale sempre importantissimo, e che soprattutto in estate, la fa da padrone grazie al turismo. E qui, c’è chi vede poco di positivo, e chi punta ad un crescita dei fatturati, magari, però, soprattutto grazie ai vini di alta gamma su cui si concentra la sua attività, e spesso stranieri, Champagne in testa. Mentre i vini italiani a volte tengono, più spesso rallentano, anche per le denominazioni più blasonate, mentre si registra sempre più netta l’avanzata di bianchi rispetto ai vini rossi, anche al netto della stagionalità estiva. Semplificazione estrema di un quadro ben più complesso, che arriva dalle interviste di WineNews ai vertici di alcune delle più importanti realtà della distribuzione di alta gamma in Italia, come Marcello Meregalli, alla guida del Gruppo Meregalli, Carlo Alberto Sagna, ai vertici di Sagna, Edoardo Freddi, ceo Edoardo Freddi International, e Luca Cuzziol, alla guida di Cuzziol Grandi Vini e della Società Excellence, che riunisce 21 importanti nomi del settore, da quelli già citati a Pellegrini, Balan, Sarzi Amadè, Vino Design, Teatro del Vino, Proposta Vini, Bolis, Les Caves de Pyrene, Premium Wine Selection Pws, Ghilardi Selezioni, Visconti 43, Première, Agb Selezione, Apoteca, Ceretto Terroirs, Philarmonica, Spirits Colori e ViteVini.
“Per quel che riguarda l’osservatorio specifico della nostra azienda - spiega Luca Cuzziol - noi vendiamo sia vini italiani che vini esteri, e in tutta onestà i vini italiani, ahimè sono quelli che soffrono un po’ di più sul totale. Quindi se la nostra azienda effettivamente ha chiuso i primi sette mesi con volumi di fatturato praticamente stabili sul 2023, con una leggera contrazione di volumi, ed un prezzo medio un po’ più alto, non dovuto essenzialmente agli aumenti di listini, ma al fatto che ci sia la tendenza, almeno per una parte del mercato di andare alla ricerca di vini leggermente più alti, quello che in realtà anche noi notiamo è che il vino italiano di per se stesso, da solo, soffre un po’ di più rispetto ai vini esteri, in questo senso”. Per Cuzziol, però, è eccessivo parlare di crisi vera e propria. Ma sicuramente c’è “una leggera contrazione nelle aree turistiche alto vendenti, e quindi questo fa sì che anche i prodotti di grande qualità e di grande richiesta come sono stati i Barolo, o l’Etna, più di recente, inizino tendenzialmente a soffrire. E se per il primo può esserci un contesto di stagionalità, per il secondo oserei dire che c’è anche un contesto di posizionamento, riconducibile al sistema di lavoro su questi fine wine italiani. I ricarichi sui vini nei ristoranti - sottolinea Cuzziol - si sono alzati. E questo è dovuto al fatto che probabilmente il ristoratore non ha la possibilità di aumentare più di tanto il prezzo di una cacio e pepe, o di un vitello tornato, visto che adesso siamo ad agosto, mentre sul vino cerca di recuperare, magari, qualche punto di marginalità”. Ma questo, gioco forza, scoraggia i consumi in una certa fascia di prezzo. A soffrire meno, conferma Cuzziol, sono i vini bianchi, anche perché “sono più versatili e trasversali, vanno bene per un aperitivo o per un’apericena, oltre che per i pasti più classici”.
“Io ho l’idea che ci sia la “tempesta perfetta” per certi aspetti: i ragazzi giovani bevono meno vino, e magari guardano di più ai cocktail; la ristorazione ha una presa di posizione sui ricarichi dei vini che un po’ rallenta le cose; la perdita di potere di acquisto degli stipendi indubbiamente non aiuta”.
Toni più positivi, ma con una lettura non troppo diversa, sono, invece, quelli di Marcello Meregalli: “noi siamo tra quelli che sperano e credono di crescere un po’ verso la fine dell’anno, diciamo di un +5% di fatturato. Nei primi sette mesi siamo in positivo con la parte vino e leggermente in negativo invece con la parte spirits. Grazie alla ripresa degli Champagne, ma anche i grandi vini italiani non hanno problemi, funzionano bene, quindi le Denominazioni più importanti o i vari Super Tuscan. Per noi, inoltre, Bordeaux è un faro che si è un po’ spento, e al di là di Petrus e di Lafite, con i quali lavoriamo direttamente con le proprietà, abbiamo lasciato un po’ da parte gli acquisti sulla Place di Bordeaux, nonostante l’abbassamento dei prezzi di quest’anno, perché non c’è questa grande euforia di mercato. Bene sempre la Borgogna, benissimo i bianchi in generale, italiani e stranieri, ma non solo”. Una conferma ulteriore, dalle parole di Meregalli, della crescita dei bianchi sui rossi. “Ma anche dei vini, in generale, con gradazioni alcoliche più basse, che soprattutto i giovani richiedono di più, in un segmento di mercato che copriremo di più nel prossimo futuro”. In generale, spiega ancora Meregalli, per i vini di fascia più alta, che vanno da 50 euro in su in carta, non ci sono particolare problemi, mentre quelli che faticano di più, tra i 25 ed i 50 euro, e i vini di fascia più bassa, che sono quelli che hanno sentito di più le difficoltà economiche di molte persone, iniziano comunque a dare qualche piccolo segno di recupero.
Con qualche sfumatura diversa, la complessità della situazione, non euforica, ma neanche drammatica, nel complesso, viene evidenziata dalle parole di Carlo Alberto Sagna. “Se guardiamo all’andamento dei primi 7 mesi 2024 sul 2023 e anche sul 2022, anni di grande euforia post-Covid, è chiaro che siamo sotto. Ma sapevamo che la crescita anomala che abbiamo visto in questi anni avrebbe avuto una fine, e se facciamo il confronto con il 2019 noi siamo ancora nettamente in crescita. Probabilmente siamo davanti ad un calo fisiologico, dopo un rimbalzo fortissimo. Se poi in futuro si parlerà di crisi, sarà una crisi sicuramente più strutturale, non solo nel mondo del vino, legata a moltissimi altri aspetti”. Un aspetto sottolineato da Sagna, nel confermare la grande crescita dei vini bianchi rispetto agli altri, è invece la razionalizzazione dell’offerta e della selezione, da parte di ristoranti e wine bar, delle referenze, dopo il boom di offerta degli scorsi anni. Con il valore del brand che è sempre più importante, anche più della questione del prezzo, che ovviamente incide. “Noi cerchiamo di concentrarci sulla fascia medio alta, come clientela - spiega Sagna - e quindi di conseguenza anche come proposta nel nostro portafoglio di vini, ed il brand conta. E quello che vediamo è che si va in una direzione in cui ci si riconcentra maggiormente su quelli che sono i brand consolidati, che danno maggiore sicurezza e continuità qualitativa al consumatore”.
A fornire un’analisi, è anche Proposta Vini, che punta a chiudere l’anno con una crescita di fatturato tra il +4% ed il +6%. “L’andamento del fatturato totale nel periodo gennaio - giugno di questo 2024 è in linea con l’anno scorso (+0,11%). Marzo, maggio e giugno sono stati i mesi più a rilento, complice la situazione metereologica instabile che in buona parte dell’Italia ha ritardato la partenza della stagione estiva, mentre abbiamo registrato una buona performance a gennaio, febbraio e aprile”, rileva Gianpaolo Girardi, fondatore di Proposta Vini. Lo scoppio in ritardo dell’estate, soprattutto al Nord Italia, ha segnato fortemente i consumi nelle “grandi città e nelle zone turistiche, che a giugno hanno sofferto parecchio. A livello regionale, la sponda trentina del Lago di Garda, ad esempio, ha registrato una contrazione del 20%, mentre le altre aree della provincia di Trento si sono attestate a - 4%. Dopo la flessione del mese di giugno, l’andamento del fatturato è tornato a crescere nel mese di luglio segnando +14%. I vini fermi a valore sono in linea con l’anno precedente (-1%), mentre bollicine e Champagne sono in calo. Molto buona la performance degli spirits che registrano un +40% a valore. A parte le grappe, che continuano il loro trend in calo (-9%), crescono tutte le altre categorie: gin (+60%), amari (+84%), e liquori (+73%)” specifica Girardi. In un contesto così difficile “mantenere il nostro posizionamento e l’andamento delle vendite in linea con il 2023 è per noi molto significativo, a dimostrazione del gran lavoro che compiamo quotidianamente, da oltre quarant’anni, per valorizzare le eccellenze dei nostri produttori e per garantire un servizio di altissimo livello ai nostri clienti”, conclude il fondatore di Proposta Vini.
Se l’export di vini bianchi e dei rossi è ripartito nel primo quadrimestre 2024 con alcuni numeri positivi, per Edoardo Freddi International la luce in fondo al tunnel è ancora lontana. L’exploit dei primi mesi, soprattutto di gennaio e febbraio, è dovuto quasi interamente alle richieste provenienti dalla Russia. Dal prossimo maggio saranno introdotte le nuove accise sugli alcolici e quindi i distributori russi hanno preferito anticipare i futuri aumenti di costi facendo una scorta di vini, in primis quelli italiani. Più o meno lo stesso ragionamento si può fare per il Giappone, l’altro grande acquirente dei vini italiani in questo inizio di 2024. Infatti anche qui una legge, in questo caso si tratta di una riforma dell’autotrasporto merci che imporrà un abbassamento della durata massima delle ore di lavoro di camionisti e corrieri, ha convinto i giapponesi ad importare molto più vino. Tuttavia qualche spiraglio si è iniziato a vedere, in parte per i vini rossi per i quali il 2023 era stato veramente un “annus horribilis”, ma soprattutto per i bianchi e in particolare per le bollicine “che rimarranno le più esportate anche per tutta l’estate 2024 - secondo il ceo Edoardo Freddi - o turisti stranieri amano consumare questi vini negli agriturismi e negli hotel tra cene e aperitivi quando vengono in Italia per le vacanze e poi non se li dimenticano quando rientrano nel proprio paese. Va poi fatta un’ulteriore considerazione ossia l’aumento del consumo dei vini con bassa gradazione alcolica low alcol che è tendenza in crescita in Italia, ma non solo, e quindi vini come Pinot Grigio, Timorasso, Vermentino e Trebbiano d’Abruzzo attirano sempre di più”. E per Edoardo Freddi “nell’estate del 2024 crescerà il numero di turisti stranieri che verranno a visitare le nostre splendide città e mangeranno nei nostri ristoranti e quindi nonostante un periodo tutt’altro che roseo per l’export in generale, aumenterà la percentuale, sull’estate 2023, dell’influenza del turismo sull’export dei vini italiani. E, secondo una stima del nostro Osservatorio, nel 2024 almeno il 34% dell’export sarà influenzato dal turismo”. Infine, conclude il ceo, “se il Prosecco è davanti a tutti così come altre bollicine, stanno recuperando terreno anche gli altri vini, compresi alcuni rossi. Noi continuiamo a coprire tutte le regioni d’Italia con il nostro export, da Nord a Sud, nella speranza che i dati positivi vengano confermati anche nei prossimi mesi. Nell’estate in corso, nonostante i problemi legati alle guerre e ai cambiamenti climatici, stiamo assistendo ad una crescita che varia dal +8% al +27% sullo stesso periodo dello scorso anno (giugno e luglio 2023 vs giugno e luglio 2024)”.

Focus - L’Osservatorio Edoardo Freddi International

I vini più esportati questa estate nei Paesi del mondo

Vini bianchi:
Prosecco (Veneto)
Principale mercato: Uk
Trend (giugno-luglio 2024 vs giugno-luglio 2023):
crescita media a valore del Prosecco in generale è stata del +48%
crescita media a volume del Prosecco in generale è stata del +35,6%

Asti Spumante (Piemonte)
Principale mercato: Russia
Trend (giugno-luglio 2024 vs giugno-luglio 2023):
crescita media a valore dei vini astigiani in generale è stata del +41,2%
crescita media a volume dei vini astigiani in generale è stata del +29%

Trebbiano (Abruzzo)
Principale mercato: Germania
Trend (giugno-luglio 2024 vs giugno-luglio 2023):
crescita media a valore del Trebbiano in generale è stata del +15%
crescita media a volume del Trebbiano in generale è stata del +7,5%

Pinot Bianco (Trentino Alto Adige)
Principale mercato: Usa
Trend (giugno-luglio 2024 vs giugno-luglio 2023):
crescita media a valore del Pinot Bianco in generale è stata del +13%
crescita media a volume del Pinot Bianco in generale è stata del +6%

Metodo Classico (Nord Italia)
Principale mercato: Svizzera
Trend (giugno-luglio 2024 vs giugno-luglio 2023):
crescita media a valore del Metodo classico in generale è stata del +8%
crescita media a volume del Metodo classico in generale è stata del +3,5%

Vermentino (Sardegna)
Principale mercato: Usa e Germania
Trend (giugno-luglio 2024 vs giugno-luglio 2023):
crescita media a valore del Vermentino in generale è stata del +8%
crescita media a volume del Vermentino in generale è stata del +4,2%

Timorasso (Piemonte)
Principale mercato: Usa, Canada e Uk
Trend (giugno-luglio 2024 vs giugno-luglio 2023):
crescita media a valore del Timorasso in generale è stata del +7%
crescita media a volume del Timorasso in generale è stata del +3%

Vini rossi:
Lambrusco - Metodo ancestrale (Emilia Romagna)
Principale mercato: Svezia
Trend (giugno-luglio 2024 vs giugno-luglio 2023):
crescita media a valore del Lambrusco in generale è stata del +6%
crescita media a volume del Lambrusco in generale è stata del +3,7%

I vini più apprezzati all’estero secondo i distributori stranieri quest’estate
Edoardo Freddi International ha intervistato i suoi distributori stranieri per capire quali siano i vini italiani più apprezzati all’estero quest’estate. Tra i più richiesti svetta il Prosecco che conferma tutti i trend 2024, essendo anche il vino italiano più esportato in assoluto con il 44% di preferenze. Lo Chardonnay viene quindi scalzato dal primo posto ottenuto l’anno scorso, ma resta saldo in seconda posizione (40%). Terzo nella graduatoria dei vini più richiesti all’estero troviamo il Pinot Grigio che si conferma in classifica nel 2024 e raccoglie un buonissimo 30% di preferenze. La posizione appena sotto al podio nel 2024 la occupa il Lugana che si conferma nell’élite dei vini italiani più apprezzati all’estero (22%). Il vino rosso emiliano è un altro dei preferiti fuori dalla penisola grazie al suo gusto fresco e fruttato: il Lambrusco ottiene così un buon quinto posto nel 2024 con il 16% delle preferenze. Nella seconda metà della classifica troviamo, in ordine: Trento Doc (15%), Montepulciano (14%), Aglianico (11%), Vermentino (9%) e il Chianti Classico (7%).

I 10 territori enoturistiche più visitati dai turisti stranieri in Italia nel 2024
Colline del Prosecco (Veneto)
Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, o semplicemente colline di Conegliano e Valdobbiadene, sono un gruppo di colline comprese nella provincia di Treviso, in Veneto, che sono state nominate Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 2019. Questa zona è ricca di agriturismi, splendidi percorsi in mezzo alla natura e sono tutte località visitate in ogni stagione da migliaia di turisti stranieri che non disdegnano mai un bicchiere di Prosecco o di Pinot. Tutto ciò risulta amplificato dalla vicina Venezia, città dal patrimonio artistico e ambientale inestimabile e terra del Pinot Grigio.

Piemonte
In questa regione ha origine uno degli spumanti più esportati d’Italia ma è anche una zona collinare dai colori unici e invidiabili ricca di turisti che vengono per prendersi una pausa dal caos delle vicine città metropolitane del nord Italia. La Denominazione Asti Docg nasce dal vitigno Moscato Bianco coltivato in 51 comuni della Provincia di Asti, Alessandria e Cuneo e può essere assaggiato all’interno di uno dei tanti percorsi e/o esperienze che si possono fare in questa zona.

Vigneti “eroici” della Costiera Amalfitana (Furore)
La Costiera Amalfitana è una delle mete preferite dai turisti italiani e stranieri per le proprie vacanze estive in provincia di Salerno. Furore è un borgo inserito tra i Paesaggi Culturali che l’Unesco considera Patrimonio dell’Umanità. La città di Amalfi, col suo paesaggio unico con gli scogli che piombano direttamente nel mare, è un’altra delle perle della Costiera in cui si mangia pizza, ma anche tanto pesce che si abbina perfettamente con i vini “eroici” ottenuti dai vitigni che nascono strapiombo sul mare.

Cantine sull’Etna (Sicilia)
Il turismo in Sicilia è una delle esperienze più affascinanti che l’Italia ha da offrire. Questa grande isola situata nel Mar Mediterraneo è una destinazione turistica completa, con una vasta gamma di attrazioni che includono spiagge mozzafiato, siti archeologici antichi, ricca cultura e tradizioni, paesaggi suggestivi, una cucina deliziosa e vini strepitosi. Una delle esperienze preferite dai turisti consiste nella visita delle cantine presenti alle pendici del vulcano Etna e in provincia di Catania. In questa regione americani, coreani, inglesi, francesi e spagnoli) qui degustano soprattutto Grillo e Nero d’Avola.

Trentino Alto Adige
Il turismo estivo nel Trentino offre una vasta gamma di attività per tutte le età e i gusti, che spaziano dall’avventura all’arte, dalla natura alla cultura. La regione è una meta ideale per gli amanti della montagna e della natura, ma offre anche opportunità per chi desidera rilassarsi e godersi la bellezza paesaggistica dell’Italia settentrionale. Il Trentino è rinomato per la sua cucina deliziosa e i vini pregiati. I turisti (principalmente austriaci, svizzeri, tedeschi e dell’est Europa) possono gustare piatti tipici come canederli, polenta, formaggi locali e piatti a base di carne nelle tradizionali malghe e ristoranti della regione. Inoltre, possono visitare le cantine e degustare i rinomati vini trentini, tra cui il Lagrein e il Trento Doc.

Lago di Garda
Il turismo estivo sul Lago di Garda è molto popolare grazie alla sua bellezza paesaggistica, alle varie attività ricreative e agli affascinanti borghi che circondano il lago. Il Lago di Garda è il lago più grande d’Italia, situato tra le regioni del Veneto, Lombardia e Trentino-Alto Adige, ed è una delle destinazioni più amate sia dai turisti italiani che internazionali (tedeschi, austriaci, olandesi, russi e inglesi) durante la stagione estiva. Qui i turisti possono darsi a degustazioni, tour enogastronomici e si concentrano principalmente su Lugana.

Abruzzo
I turisti possono esplorare le Strade del Vino e visitare le cantine locali per degustare le denominazioni abruzzesi, come il Montepulciano d’Abruzzo e il Cerasuolo. Il turismo estivo in Abruzzo offre una varietà di esperienze autentiche, con una combinazione di bellezze naturali, cultura, cucina e tradizioni locali. La regione è una destinazione ideale per chi cerca una vacanza all’insegna del relax, dell’avventura e della scoperta di autenticità italiana. I turisti, principalmente, sono canadesi, dell’Est Europa, tedeschi e olandesi.

Emilia-Romagna
Il turismo enogastronomico in Emilia è rinomato a livello internazionale e questa regione situata nel nord Italia è considerata una delle capitali culinarie del paese. L’Emilia è famosa per i suoi formaggi, prosciutti, aceti balsamici, vini e molto altro ancora. Grazie alla sua ricca tradizione enogastronomica, l’Emilia è una meta ideale per gli amanti del cibo e del vino. Qui i turisti (spagnoli, belgi, polacchi, tedeschi, cinesi) degustano il Lambrusco.

Puglia
Il turismo enogastronomico in Puglia è una delle esperienze più apprezzate dai visitatori che desiderano scoprire la ricca tradizione culinaria e vinicola di questa regione del sud che quest’anno sta beneficiando di un incremento di visibilità dovuto al G7. La Puglia, conosciuta anche come "il granaio d’Italia" per la sua produzione di cibo, offre una varietà di piatti deliziosi e vini pregiati che riflettono la sua storia e cultura uniche. La Puglia è una delle principali regioni vinicole italiane, con una vasta gamma di vitigni autoctoni. I turisti (americani, scandinavi, australiani) possono visitare le cantine locali per degustare vini rossi come il Primitivo di Manduria, il Negroamaro e il Salice Salentino.

Toscana
Il turismo estivo in Toscana offre una combinazione affascinante di bellezze naturali, cultura, vino e gastronomia. Le belle spiagge, l’atmosfera rilassata e l’esperienza enogastronomica la rendono una meta ideale per una vacanza estiva indimenticabile in Italia. Le cantine presenti nel triangolo composto da Montalcino, Montepulciano e Chianti sono da sempre famose per la produzione di alcuni dei vini italiani più pregiati, tra cui il celebre Chianti Classico. I turisti, principalmente americani, spagnoli e russi possono visitare le cantine locali per partecipare a degustazioni di vini e scoprire la storia e il processo di produzione di questi vini di alta qualità.

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