La parola d'ordine è formazione. Marco Caprai, autore del rilancio in Italia e nel mondo del Sagrantino di Montefalco, lancia l'idea per incentivare il consumo di vini italiani: "Fiere, mostre e marketing non bastano, bisogna investire all'estero nella formazione di operatori e sommelier per comunicare fuori dai nostri confini lo spirito e la qualità dei nostri prodotti e della cultura enologica italiana fatta di terrori, di vigneti autoctoni e di grande tradizione".
Veri e propri ambasciatori del gusto italiano, primi comunicatori e promotori dei nostri prodotti nei ristoranti e nelle cucine internazionali, "gli unici che, gestendo immense carte dei vini e cantine, hanno acquisito ormai un ruolo di veri e propri manager del vino".
"Figure chiave - spiega ancora Caprai - sempre più necessarie per far comprendere ai consumatori stranieri che il vino non è solo cabernet o merlot, ma che esistono migliaia di varietà italiane con un bagaglio di sapori e gusti unici e non replicabili. Un processo culturale ed un investimento irrinunciabili, se vogliamo continuare ad affermare il primato dell'Italia in campo enologico che passa attraverso una attenta opera di formazione e un rapporto di grande alleanza tra i produttori, le associazioni ed il Ministero".
Leonardo Roselli
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