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Per l’Italia da bere e da mangiare, è importante saper raccontare le proprie radici. Lo sa bene Farinetti, che all’Eataly di Manhattan, nei prossimi mesi, porterà veri e propri pezzi di Belpaese, dal Duomo di Milano all’Orchestra del Regio di Torino

Italia
Oscar Farinetti

Per l’Italia da bere e da mangiare, è importante sapersi raccontare, specie, ovviamente, fuori dai confini nazionali. A partire dagli Stati Uniti, un partner commerciale fondamentale che, probabilmente, non ci conosce ancora abbastanza. Lo sa bene Oscar Farinetti, che, nei prossimi mesi, porterà le diverse declinazioni dell’italianità al centro degli eventi e delle iniziative che animeranno il punto Eataly di Manhattan (www.eataly.com), vero tempio dell’enogastronomia tricolore Oltreoceano, con uno sguardo all’Expo 2015.
Si parte ad ottobre, con il Duomo di Milano che sbarca a New York per celebrare la scoperta dell’America: dal 12 ottobre, il “Columbus Day”, che la Grande Mela saluterà come ogni anno con una grande parata ed un giorno di festeggiamenti, due guglie, una delle statue e anche una riproduzione della Madonnina accoglieranno i clienti nell’Eataly di Manhattan. E, non è tutto, perché il 6 dicembre, a New York, andrà in scena la prima notte bianca della città, e nell’occasione Eataly, a partire da mezzanotte, ha organizzato un evento ad inviti in cui l’orchestra del Regio di Torino suonerà un programma italiano a base di ouverture di Rossini. Appuntamento in cui sono coinvolti anche Barilla, Maserati e Lavazza, ma è probabile che si aggiungeranno altri sponsor. A febbraio 2015, infine, nell’Eataly della Grande Mela ci sarà spazio anche per i valori e la bellezza delle piccole comunità italiane, con l’evento “Abbiamo deciso di raccontarci al mondo”, con la collaborazione dell’associazione “I Borghi più belli d’Italia”, per spiegare, con conferenze, mostre, iniziative promozionali, degustazioni e momenti di intrattenimento, come sia fondamentale, per la rinascita dell’Italia, sviluppare le piccole comunità.
“Tutto Questo - spiega Farinetti - aiuterà a parlare di Expo. All’interno del padiglione di Eataly ci saranno 14 ristoranti in rappresentanza delle 20 Regioni italiane. Il nome sarà “The answer, my friend, is blowing in the wind”, verso di Bob Dylan per sottolineare l’eccezionale biodiversità che si trova, anche grazie al vento, nel nostro Paese. Il ricavato che produrranno sarà destinato al progetto di diecimila orti per l’Africa ideato da Slow Food”.

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