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ITALIA ADDIO AI FONDI UE SENZA CATASTO DEI VIGNETI E REGOLARIZZAZIONE DEGLI ABUSIVI

L’Italia sembra essere in pesante ritardo sull’applicazione delle norme dell’Organizzazione Comune di Mercato (OCM) ed il rischio di mancare l’aggancio con i finaziamenti Ue per il primo anno è alto. Ed al danno, potrebbe aggiungersi la beffa: questi finanziamenti, infatti, potrebbero andare, secondo la nuova logica di Bruxelles, ai Paesi che dimostrano capacità di spesa, e quindi anche ai concorrenti (Francia e Spagna). E’ stato questo il tema conduttore del congresso degli enologi italiani: "bisogna salire sul treno - ha detto il direttore generale Giuseppe Martelli - e non farlo deragliare, con l’impegno di tutte le associazioni di settore per poter incidere sui regolamenti ancora da emanare. Abbiamo individuato con largo anticipo alcuni dei problemi ripresi dall’attuale OCM, tra questi: la necessità di disporre di dati esatti sulla consitenza della superficie vitata, l’armonizzazione delle pratiche di arricchimento, l’esigenza di rivedere la logica di alcune indiscriminate sovvenzioni e la valorizzazione delle figura dell’enologo". Con Agenda 2000/2006, l’Italia dovrebbe ricevere finanziamenti Ue per 200 miliardi all’anno ed i nuovi diritti di impianto ammontano complessivamente a 13.000 ettari, che saranno assegnati dalla Commisione Ue entro il 2003 in base a criteri prestabiliti (l’OCM, a parte questi nuovi diritti, conferma comunque il divieto di impianto di nuovi vigneti fino al 2010).

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