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VINO: L’ITALIA E L’EUROPA RILANCIANO LE COLLEZIONI

Per il vino sta arrivando il momento della consacrazione ufficiale come oggetto di culto. I sociologi e gli esperti di marketing hanno ormai emesso la loro sentenza: il vino non è più alimento ma è percepito come una fonte di benessere come uno status symbol, come una passione. Se tutto questo è vero, allora c'è lo spazio per metterlo in vetrina non come semplice prodotto ma come un'opera dell'uomo. A questo progetto di esaltazione del contenuto immateriale del vino e delle grandi bottiglie sta lavorando molto attivamente la Regione Toscana. Tutto per arrivare alla progettazione di un circuito culturale del vino. Per questo ha promosso, di recente, a San Gimignano, un incontro dei più importanti musei europei dedicati alla storia, alla civiltà, alla produzione enoica. Uno scambio di idee tra i principali musei del vino italiani ed esteri: da quello della Fondazione Lungarotti a Torgiano in Umbria a quello dell'Alto Adige, da quello di Oppenheim sul Reno al museo dei musei di Bordeaux, dalla più grande enoteca interattiva del mondo, Vinopolis di Londra, alla raccolta del Douro e quella di Alobaca in Portogallo. L'idea è di formare un circuito europeo per rilanciare studi di storia, produzione ed archeologia del vino.

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