
Sono i vini italiani quelli che si stanno rivalutando più rapidamente degli altri. L’indicazione, davvero preziosa per le sorti del vino italiano d’alto prestigio, emerge dalle aggiudicazioni nelle grandi aste internazionali. Questo non vuol certamente dire che non siano sempre i francesi a condurre le danze, ma è comunque un importante dato di fatto per le nostre "blue chips". Le produzioni top d’Italia hanno ormai compiuto davvero un salto di qualità: se nel ’98 la loro presenza alle grandi aste si era fatta massiccia e abituale, ora è diventata addirittura qualificante: per un’asta internazionale, infatti, le etichette "made in Italy" sono indispensabili per essere considerata di "serie A".
E poi anche le quotazioni non sono di molto inferiori a quello degli chateaux bordolesi.
Ma quali sono le etichette italiane che guidano la riscossa ? Il battistrada è il toscano Sassicaia della Tenuta San Guido di Incisa della Rocchetta, venduto nel settembre ‘99 a 2.200.000 lire la bottiglia (annata 1985), subito a ridosso dei leader mondiali, Romanée Conti e Chateau Petrus. Seguono altri italiani come il Brunello di Montalcino ‘90 Case Basse a 800.000 lire, il Barolo Monfortino ‘71 di Conterno e il Barbaresco Sori Tildin ‘90 di Gaja, rispettivamente a 750.000 lire e 720.000 lire. E poi i Brunello di Biondi Santi (uno dei marchi più apprezzati anche nelle grandi aste storiche di Sotheby’s e Christie’s; la tenuta di Montalcino è da considerare la capostipite dell’antiquariato vinicolo in Italia), Castello Banfi "Poggio all’Oro", Pieve Santa Restituta; la coppia vincente di Piero Antinori Solaia-Tignanello e quella Ornellaia-Masseto del fratello Ludovico; l’Amarone di Quintarelli, Allegrini e Dal Forno; I Sodi di San Niccolò di Panerai; i Barolo di Sandrone, Gaja, Conterno, Ceretto, Giacosa, Mascarello. Ma un buon andamento nelle aste internazionali, lo stanno avendo anche le "creazioni" della nuova enologia italiana: un segno molto positivo nelle quotazioni delle aste anche per i "giovani" miti come l’umbro Sagrantino di Montefalco "25 Anni" di Arnaldo Caprai, il toscano Sammmarco e la Vigna d’Alceo del Castello dei Rampolla, le Pergole Torte del toscano Montevertine, il "Pelago" della marchigiana Umani Ronchi, il Chianti Classico Riserva del Castello di Brolio, il laziale Montiano, il campano Montevetrano, il Desiderio e la Vigna l’Apparita di Avignonesi, il Campaccio della Fattoria Terrabianca ed ancora il Turriga, il Guado al Tasso, il Siepi, il Fontalloro, il Sangioveto, il Redigaffi, il Saffredi, il Ricolma, il Messorio, il Terre Brune ….
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