Un decalogo che fissi i requisiti necessari per le “cantine aperte”: è quanto si propone di fare, in breve tempo, il Movimento Turismo del Vino, diretto da Donatella Cinelli Colombini. L’iniziativa è importante per dare concretezza e trasparenza all’enoturismo. Donatella Cinelli Colombini ha così riassunto i requisiti obbligatori per le “cantine aperte” al pubblico (che devono chiaramente essere associate al Movimento) per essere ammesse alle “strade del vino”: possedere almeno due vini doc e vini di alta qualità; effettuare un’apertura al pubblico anche su richiesta; possibilità di fare visite guidate in cantina e assaggio dei prodotti; vendita aziendale dei vini; segnalazioni stradali di accesso alla cantina; distribuzione di materiale illustrativo; servizi vari a disposizione dell’enoturista. Ai fini della qualità dell’accoglienza, e quindi dell’attribuzione dei grappoli (da 1 a 5 grappoli, sulla falsariga delle stelle per gli alberghi), queste le caratteristiche: parcheggio illuminato adiacente alla cantina; sentiero preordinato e viste guidate ai vigneti; apertura al pubblico annuale (non oltre 5 giorni di chiusura all’anno); bagno ad uso pubblico; accessibilità (almeno parziale) ai disabili; conoscenza di due lingue straniere; sala di accoglienza attrezzata; distribuzione di materiale illustrativo del territorio; ristorante o locale per spuntini; negozio di prodotti tipici; possibilità di pernottamento; paesaggio circostante di particolare bellezza; valorizzazione della cultura locale nelle strutture edilizie e di arredo. Questi, infine, gli elementi per valutare la tipologia della cantina: storica (edificio di notevole rilievo architettonico o molto antico; museo, opere d’arte o resti archeologici o collezione privata), cantina familiare (gestione è affidata prevalentemente alla famiglia del proprietario; edificio rispondente i canoni tipici dell’architettura agricola del luogo), cantina moderna (edificio moderno; impostazione enologica innovativa).
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