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IL MONDO DEL VINO: LA NUOVA FRONTIERA DEL TURISMO ITALIANO

Italia
Donatella Cinelli Colombini, Presidente Movimento Turismo del Vino e ideatrice del WineDay

Il turismo del vino nel ‘93 non aveva neanche un nome: era soltanto una forma d’escursionismo quasi sconosciuta in Italia. Oggi muove un business di 3.000 miliardi, con 3 milioni di turisti, interessa il 15% delle cantine italiane. Il mondo sotterraneo del vino è insomma la nuova frontiera del turismo italiano: un turismo da amanti della natura e della buona tavola, un turismo giovane e ancora abbastanza pionieristico. Ma l’enoturismo non è solo cantine e vigneti, ma scoperta d’interi territori: campagne modellate dall'uomo nei secoli, centri storici minori miracolosamente intatti, piatti di gastronomia tipica che cambiano di paese in paese, alberghi o agriturismi dove è possibile vivere nel passato e, soprattutto, gente semplice, ricca di cultura e d’umanità.
Il turismo del vino esiste in tutte le zone viticole del mondo: in Australia, in California o nella Valle del Reno, così come in moltissime altre regioni, è già organizzato e costituisce un business gigantesco. In qualunque agenzia di viaggi è possibile prenotare un'escursione alle strade del vino sudafricane o borgognone: “andar per cantine” nelle Langhe o nel Chianti non è altrettanto facile, ma le regioni italiane sono ancora più belle e interessanti di quelle estere.
In Italia, l’idea di “enoturismo” nasce, nel ’93, con il Movimento Turismo del Vino, un'associazione d’imprenditori convinti che le visite alle cantine sono fondamentali per accrescere la cultura del vino e per dare prospettive di sviluppo alle aziende enologiche ed ai loro territori: in pochi anni, questa scommessa è stata vinta e l'Italia del vino si è trasformata da un Paese di cantine chiuse in un Paese di cantine aperte. Un piccolo miracolo nato, in primo luogo, con l’invenzione di “Cantine Aperte”, evento indispensabile per il lancio di questo nuovo escursionismo in campagna (seguito poi dalla versione estiva “Calici di Stelle”, il 10 agosto, con degustazioni e feste dedicate al vino di qualità, sotto le stelle cadenti, nelle piazze delle “città del vino”): in questa giornata speciale, i turisti vengono accolti dai titolari delle cantine che fanno loro da guida fra le botti offrendo l'assaggio dei nuovi vini e spiegando la storia e le tradizioni del territorio. “Cantine Aperte” è così diventata la più grande festa del vino di qualità del mondo: un’iniziativa che esce ufficialmente dai confini nazionali per diventare mondiale, con la partecipazione di produttori californiani, argentini, giapponesi, sudafricani, australiani, sloveni, cileni, in rappresentanza di tutti i continenti. Il “Wineday” è insomma l’evento che - secondo il Movimento Turismo del Vino - dovrebbe affiancare la festa della mamma e quella di San Valentino.

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