130 milioni di lire di multa per i produttori ed i tecnici disonesti. È la sanzione prevista per chi usa sostanze “diverse da quelle provenienti dall'uva fresca”, antibiotici o altri additivi illegali, da una proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati da Flavio Tattarini (capogruppo Democratici di Sinistra in Commissione Agricoltura). Il provvedimento (“Nuove norme per la repressione delle frodi nella preparazione e nel commercio dei vini, mosti e aceti”) chiama in causa anche i tecnici responsabili della vinificazione, stabilendo, in caso di frodi, le stesse sanzioni applicate ai titolari delle case vinicole. La proposta introduce anche una serie di importanti e significative semplificazioni amministrative: in particolare, sono sostituiti con semplici dichiarazioni alcuni divieti «assoluti» di detenzione di prodotti (attualmente i produttori di spumanti non possono, ad esempio, conservare in azienda l'anidride carbonica). Inoltre, al fine di prevedere frodi o abusi, viene anche stabilito il divieto di immagazzinare sostanze non ammesse nella produzione autorizzata in forma sfusa. La proposta di legge dei Democratici di Sinistra propone l'istituzione al Ministero delle Politiche Agricole di una commissione consuntiva per l'aggiornamento dei metodi ufficiali di analisi.
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