E come ogni bene di lusso e di moda, arriva la contraffazione anche del Sassicaia, il vino-mito della Tenuta San Guido di Bolgheri. A comunicarlo, oltre alle autorità giudiziarie (che hanno individuato in Toscana - per la precisione, in provincia di Pisa - i due napoletani autori della truffa, oggi denunciati a piede libero), sono il proprietario Nicolò Incisa della Rocchetta ed il titolare della società di distribuzione Giuseppe Meregalli: "gente senza scrupoli - dicono - ha immesso, sul mercato clandestino della Toscana, nel febbraio/marzo, il Sassicaia contraffatto, in diverse annate (il 1995 ed il 1994, dove è stato contraffatto anche il sigillo di Stato, ndr). I carabinieri del NAS e la Repressione Frodi sono prontamente intervenuti ed hanno posto sotto sequestro la produzione (6.000 bottiglie, ndr). Purtroppo, alcune partite avevano già preso la via della delinquenza (soltanto 100/200 bottiglie, ndr)". "Del resto, gli enotecari ed i ristoratori sanno bene - continua Giuseppe Meregalli - che il Sassicaia non ha nessun problema di vendita e che anzi è "contingentato". Quindi, figuriamoci, se potevamo andare a proporlo, dando addirittura campioni per assaggio ! E poi anche le scuse adottate per venderlo non erano certo delle migliori: "partita rubata", "dissidi tra Meregalli e Incisa della Rocchetta" ... Appena gli enotecari e ristoratori ci hanno avvertito, i miei agenti si sono quasi trasformati in investigatori ed hanno accertato che, in effetti, ad alcune enoteche e ristoranti erano state offerte bottiglie di falso Sassicaia. Abbiamo, quindi, subito inviato 3.000 lettere per mettere in guardia i nostri clienti". "Le bottiglie (quelle vere dell'ultima annata in commercio hanno un costo di circa 350.000 lire, ndr) - spiega il proprietario Nicolò Incisa della Rocchetta - differivano da quelle autentiche, oltre che per il contenuto, per due particolari dell'etichetta: primo, non c'erano i rilievi nel marchio "Sassicaia" e l'oro era di stampa e non a caldo, come nella confezione originale; la capsula, invece, era stata contraffatta con grande abilità". "Già in passato - spiega Giuseppe Meregalli - c'erano stati tentativi di contraffazioni, ma la cattiva realizzazione delle etichette non aveva ingannato nessuno. Questi delinquenti, invece, erano stati molto attenti ai particolari dell'etichetta e della capsula". Ma Meregalli è disposto a scommettere che questa associazione a delinquere ha forse già colpito altre volte per altri vini di alto pregio. Insomma, una brutto atto criminale da punire quanto prima, con condanne esemplari. "Di media, la produzione di Sassicaia è di 200.000 bottiglie all'anno (nel '95 e nel '97, le bottiglie sono state invece 150.000), di cui il 40% commercializzato in Italia; il mercato - conclude Giuseppe Meregalli - richiederebbe 400.000 bottiglie". Infine, una piccola curiosità: con il Sassicaia '98, Nicolò Incisa della Rocchetta intende introdurre il suo marchio sul vetro della bottiglia.
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