Piero Antinori, la prima azienda in Italia ad intraprendere effettivamente la strada del matrimonio "vino e finanza" (con il prestito obbligazionario convertibile in vino, grazie alla consulenza di Mediobanca), non ha dubbi: "le cantine non possono reggere le regole della Borsa perchè non tutte le vendemmia sono uguali. Vedrei bene, invece, la nascita di fondi chiusi che piuttosto che puntare ai dividendi di fine anno mirassero alla rivalutazione dei terreni agricoli. E' quella la vera ricchezza".
Il vino richiede, infatti, molti investimenti, e quindi le aziende non sono certo in grado di distribuire dividendi appetibili agli investitori "mordi e fuggi". Cosa, possibile, invece, è puntare agli incrementi patrimoniali.
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