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IN VIA DI DEFINIZIONE LA "QUESTIONE TAPPO" DEL BAROLO '97 DI ELIO ALTARE. L'AVVOCATO DEL PRODUTTORE PIEMONTESE, GARAVENTA SPIEGA A WINENEWS: "STIAMO GIUNGENDO AD UNA SODDISFACENTE TRANSAZIONE CON L'AZIENDA DI SUGHERI, CHE E' STATA MOLTO DISPONIBILE"

Tutto è bene quel che finisce bene, è proprio il caso di dirlo nella vicenda che ha coinvolto Elio Altare con il suo Barolo '97. Tutti gli appassionati ricorderanno che il produttore di “La Morra” nel 2001, dando prova di grande serietà, ha ritirato dal mercato la produzione del suo Barolo '97, a causa di una grande quantità di bottiglie che avevano riportato l’odiato problema del sentore di tappo. Conseguentemente a questo, con coraggio e determinazione, era stata intentata una causa contro l’azienda tedesca fornitrice dei tappi difettosi. Sebbene gli esiti dell’azione legale in principio non fossero del tutto scontati, dopo un decorso estremamente breve per la giustizia italiana - la causa è iniziata nel 18 maggio 2001 - in questi giorni la vicenda è in via di conclusione: “siamo ormai in dirittura d’arrivo - spiega l’avvocato Fabio Garaventa (con studio a Novi Ligure), interpellato su suggerimento dello stesso Altare (che giustamente non ha voluto sbilanciarsi, ndr) - “e siamo giunti ad una soddisfacente transazione con l’azienda tedesca che è stata molto disponibile, infatti, una volta appurato attraverso le analisi che il vino era stato contaminato da agenti provenienti esclusivamente dal tappo, non ha opposto resistenza alcuna ... Il tutto è finito con una stretta di mano”. Assoluto riserbo sull’ammontare del risarcimento per un esplicito accordo tra le parti: quel che conta è che Elio Altare ha potuto finalmente riprendere ad operare in tutta tranquillità occupandosi soltanto di quello che più lo caratterizza, la qualità eccelsa dei suoi vini.

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