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GLI AGRICOLTORI SICILIANI "OCCUPANO" PALERMO: "PIU' SOLDI PER LE NOSTRE UVE"

"I 50 milioni di euro proposti dal presidente della Regione Salvatore Cuffaro non risolvono sicuramente i nostri problemi. Non ce ne andremo da Palermo fino a quando non avremo ottenuto quello che vogliamo". Lo ha detto Gino Milazzo, vitivinicoltore di Alcamo, che oggi protesta assieme a un migliaio di agricoltori della provincia di Trapani per chiedere riforme strutturali del sistema vitivinicolo. "Ci hanno offerto - continua Milazzo - anticipazioni per 15 euro a quintale per le uve comuni, dobbiamo raggiungere almeno 25. Con i 50 milioni di Cuffaro arriveremmo a 18-19 euro. Questi soldi non bastano".
"Cuffaro dice che di più non si può fare - afferma Milazzo - perché altre "leggi assistenzialiste" sarebbero impugnate dalla Comunità Europea, come è già successo. L'unica cosa che ci concede sono 40 milioni per la riduzione dell'area vitata e 10 milioni per la riduzione dell'uso dei fitoframaci. Queste misure, che non possono essere messe in discussione dall'Ue, sono comunque irrisorie".
Una delle cause della crisi, secondo i viticultori, è la legge sull'Ocm che, dal 2001, ha concesso incentivi ai produttori per puntare sui vitigni internazionali, meglio pagati, almeno inizialmente. "Molti produttori - dice Milazzo - si sono indebitati per piantare cabernet, chardonnay e altri cultivar, non ricevendone poi un tornaconto economico". Gli agricoltori chiedono anche il ripianamento del 40% della situazione debitoria delle aziende.

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