Vendemmia 2006, +2% sulla quantità e ottime premesse per un’ottima annata. Ecco le prime previsioni dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani - organizzazione nazionale di categoria dei tecnici del settore vitivinicolo - sulla produzione di quest’anno, valide fino all’ultima decade di ottobre, periodo in cui saranno presentati i dati definitivi.
Secondo Assoenologi si produrranno 51,5 milioni di ettolitri di vini e mosti, con un incremento di circa il 2% rispetto alla scorsa campagna, che fece registrare 50.566.000 ettolitri a fronte di una media quinquennale, 2001/2005, di 48,9 milioni di ettolitri. La vendemmia rallentata di qualche giorno al Centro-Nord ed accelerata di pari tempo al Centro-Sud e nella Isole rientra nella media pluriennale, così come la resa uva/vino. Siamo decisamente lontani dalle media produttive di 63,6 milioni di ettolitri degli anni 1986/1995. Del resto negli ultimi tre lustri abbiamo perso 178.000 ettari vitati, in pratica ci siamo “mangiati” la superficie produttiva oggi posseduta del Piemonte e della Sicilia insieme. Attualmente la qualità è piuttosto eterogenea, ma con ottime possibilità di forte recupero. Le premesse per firmare un ottimo millesimo ci sono ancora tutte, nonostante le bizzarrie del tempo. Sarà l’andamento climatico e meteorico di settembre che farà la differenza. Infatti il 2006 potrebbe essere una vendemmia da ricordare solo se le prossime settimane decorreranno nel modo più opportuno, ovvero con giornate ricche di sole, scarse di pioggia e con buone escursioni termiche notturne. Oggi le premesse per ottenere vini bianchi con un interessante quadro aromatico ed una soddisfacente freschezza, ma soprattutto vini rossi ricchi di struttura, tipicità, equilibrio ed ampiezza d’evoluzione, sono ancora in gioco.
“Siamo di fronte ad un’altra annata capricciosa - spiega Giuseppe Martelli, direttore generale dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani - Assoenologi - che sarà ricordata per la sua scostanza e per la sua eterogeneità. Al Centro-Nord, in più occasioni, le stagioni si sono quasi invertite con caldo estivo in primavera e temperature quasi autunnali durante l’estate. Basti pensare che prima di Ferragosto il termometro al Centro-Nord faceva mediamente registrare 22°C, mentre al Centro-Sud 34°C. Una situazione che ha tagliato l’Italia in due favorendo quella Meridionale prima e quella Settentrionale dopo. Un’annata, quella 2006, comunque decisamente superiore alle quattro precedenti, visto che il 2002 fu “annegato dalle eccessive precipitazioni” e fece registrare una produzione di soli 44.600.000 ettolitri, il 2003: fu “bruciata dalle alte temperature” e produsse più o meno la stessa quantità (44.100.000 ettolitri), quella del 2004 fu una campagna normale sia per quantità che per qualità così come quella del 2005 fatta di “speranze deluse”. Vediamo com’è andata - continua il direttore generale di Assoenologi, che spiega - Le precipitazioni invernali sono state abbondanti su tutto il territorio nazionale ed in diverse regioni hanno continuato anche all’inizio della primavera, permettendo una ripresa vegetativa rigogliosa, generalmente leggermente ritardata ma in tutti i casi regolare, che ha determinato un buon germogliamento, una discreta fioritura ed allegagione anche se in alcune regioni rallentate da temperature inferiori alla media. Giugno e quasi tutto luglio hanno visto il termometro salire in modo inusuale, tanto che in certe zone collinari le alte temperature hanno fatto preoccupare i produttori. Ma le previsioni di alcuni meteorologi, che indicavano un’estate caldissima in tutt’Italia, sono state clamorosamente smentite, visto che nell’ultima settimana di luglio ed in buona parte del mese di agosto la colonnina di mercurio è rimasta, nella stragrande maggioranza dei casi, sui 25°C al Centro-Nord e di almeno dieci gradi in più al Sud e nelle Isole dove, per alcuni giorni, in certe zone, ha superato anche i 40°C, calmierati da provvidenziali temporali che hanno costituito un vero toccasana”.
“Un ciclo vegetativo alternante. L’invaiatura, cioè il cambio di colore del grappolo, in diverse regioni è iniziata con circa una settimana di anticipo, per bloccarsi in agosto e riprendere regolarmente a fine mese. Alti e bassi che, comunque, non hanno determinato scostamenti di matura-zione che, pertanto, rientra nella media pluriennale, sia pur, per i motivi prima descritti, con l’inizio della vendemmia con qualche giorno di ritardo al Nord e di anticipo al Sud, a differenza dello scorso anno quando la raccolta è risultato posticipata mediamente di oltre una settimana. Praticamente assenti, fatta eccezione per alcune regioni particolarmente falci-diate dall’umidità, gli attacchi delle più temute ampelopatie della vite, così come non si sono registrate gelate, né primaverili, né estive Qualche preoccupazione l’ha creata invece la grandine, in particolar modo in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Marche, senza però procurare gravi danni che invece furono evidenti, ed in diversi casi catastrofici, nel 2005”.
“I tempi della vendemmia 2006 possono essere così riassunti - continua il direttore generale di Assoenologi - La raccolta delle varietà precoci (Chardonnay, Pinot, Sauvignon) è iniziata in tutt’Italia tra il 14 agosto (Lombardia) ed il 1° set-tembre (Friuli Venezia Giulia), fatta eccezione per l’Alto Adige che staccherà i primi grappoli solo dopo il 10 settembre. Il pieno della vendemmia è previsto in quasi tutto il Centro-Nord tra il 10 ed il 15 settembre per le uve a bacca bianca e tra il 20 settembre ed i primi giorni di ottobre per quelle a bacca nera. Le operazioni di raccolta si chiuderanno nel Centro Nord nella terza decade di ottobre con i conferimenti di Nebbiolo in Valtellina, Sylvaner e Müller Thurgau in Alto Adige, di Cabernet Sauvignon in Toscana e di Montepulciano in Abruzzo. Mentre, per il Centro-Sud e le Isole, si dovrà attendere la prima settimana di novembre, quando in Sicilia saranno vendemmiate le ultime uve di Nerello Mascalese coltivate sulle pendici dell’Etna per la produzione dell’omonima Doc, e nell’Avellinese in Campania quelle di Aglianico, base per la Docg Taurasi.
“Il mercato - conclude Giuseppe Martelli - rimane difficile Le esportazioni, sia pure tra alti e bassi, mantengono le posizioni. Gli ultimi dati dicono che nei primi sei mesi del 2006 sono complessivamente in crescita del 12% in quantità e del 7% in valore, sia pure con un prezzo medio di vendita all’ingrosso in difetto del 5,5% (lo scorso anno -7%)”. I consumi interni sono invece in continua flessione. Sempre secondo Assoenologi, attualmente siamo a 49 litri pro-capite, contro gli oltre 100 degli anni Settanta. Tutto questo si riflette sulla richiesta di prodotto. Oggi, 2 settembre, registria-mo un mercato all’ingrosso delle uve, dei mosti e dei vini decisamente diluito con poche contrattazioni significative e con prezzi, sempre all’ingrosso, sui livelli dello scorso anno. Situazione diversa solo per quei prodotti particolar-mente richiesti dal mercato che fanno registrare incrementi anche sensibili, è il caso ad esempio delle uve in Franciacorta, il cui prezzo è lievitato di quasi il 10%, e dell’Oltrepò Pavese dove il mercato è particolarmente attivo per le uve di Pinot grigio e Pinot nero, con aumenti anche del 15% sempre rispetto ai valori dello stesso periodo del 2005.
Eccco le stime di Assoenologi, regione per regione:
PIEMONTE
Qualità: buona/ottima
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2005
Quest'anno l'andamento climatico è stato curioso. Sono tornate le mezze stagioni! La primavera con temperature fresche è durata a lungo, è mancato il sole che di solito comincia a riscaldare aprile e maggio e ciò ha portato ad un ritardo vegetativo, che però non ha impedito di condurre a termine una fioritura uniforme. Le temperature si sono poi progressivamente rialzate, favorendo il recupero del ritardo accumulato. Le precipitazioni sono state regolari e, nonostante le alte temperature, solo in poche zone si sono verificati problemi di siccità. Le grandinate sono state concentrate in aree ristrette, ma in alcuni casi hanno colpito anche fasce di vigneti importanti come quelli della produzione del Barolo. L'allegagione regolare ha portato ad un'invaiatura tempestiva e costante quasi ovunque. L'epoca vendemmiale è prevista nella norma, visto che il ritardo primaverile (stimato in maggio in 20 giorni) è stato recuperato. La raccolta, per le uve Chardonnay e Pinot nero base Alta Langa, è iniziata in questi giorni (2 set-tembre). Seguiranno quindi le varietà aromatiche Moscato e Brachetto. Verso il 20 settembre sarà la volta delle uve di Barbera, mentre per quelle di Nebbiolo si dovrà presumibilmente attendere la prima settimana di ottobre. Una ricca fioritura ed un'eccellente invaiatura hanno portato per quasi tutte le uve una produzione abbondante, che ha obbligato i viticoltori ad intervenire massicciamente con i diradamenti, che hanno innalzato la qualità che si stima molto buona con una resa uva/vino attestata sul 70%. Quantitativamente parlando si prevede una produzione di vino di almeno il 5% in più rispetto allo scorso anno, pari a più di 3.200.000 ettolitri. Per quanto concerne la qualità, si rilevano diverse punte di ottimo che potranno però essere confermate a vendemmia conclusa visto il bizzarro andamento del tempo. Le prime contrattazioni evidenziano una stabilità dei prezzi rispetto alla passata campagna. Per quanto attiene le uve di Moscato e di Brachetto, come ormai si verifica da diversi anni, i prezzi sono regolati da un accordo professionale molto rigoroso. Per i vini attualmente il mercato risulta stazionario, in attesa che la vendemmia entri nel pieno.
LOMBARDIA
Qualità: buona/ottima
Quantità: uguale rispetto vendemmia 2005
Il germogliamento e le successive fasi di fioritura ed allegagione si sono svolti regolarmente anche se rallentati da temperature inferiori alle medie stagionali fino alla prima decade di giugno. Le alte temperature successivamente verificatesi hanno favorito diversi fenomeni di cascola degli acini che in certe varietà, come Croatina, Pinot nero e Riesling ha provocato un diradamento naturale dei grappoli. Le temperature diurne elevate del mese di luglio hanno accelerato i processi di accumulo della vite. In alcune zone dell’Oltrepò Pavese e della Franciacorta la grandine ha colpito a fasce senza però provocare danni devastanti. Scarse le ampelopatie che non hanno causato alcun problema di sanità. Il mese di agosto ha portato continui temporali che hanno raffreddato il terreno, rallentato i processi di accumulo, ma anche acceso alcuni focolai d'infezione delle più tradizionali malattie. In Franciacorta, i primi grappoli sono stati staccati prima di Ferragosto. In Oltrepò Pavese il 21 di agosto e hanno riguardato le uve base spumante. In Valtellina il Nebbiolo in questi giorni sta solo invaiando, con almeno una settimana di anticipo sulle normali medie stagionali. Le previsioni in provincia di Sondrio sono otti-me, ma i tempi lunghi mancanti alla vendemmia inducono alla prudenza. In Oltrepò Pavese il pieno della raccolta per le uve bianche è previsto nella prima quindicina di settembre quando si accavalleranno i conferimenti di Chardonnay, Pinot, Riesling e Sauvignon, mentre per quelle a bacca nera bisognerà attendere l’ultima settimana del mese e la prima di ottobre con le uve Barbera, Croatina e Cabernet. Il termine delle operazioni di raccolta in Provincia di Pavia è previsto intorno a metà ottobre con gli ultimi conferimenti di Croatina e Cabernet Sauvignon. Complessivamente in Lombardia la quantità è stimata pari a quella dello scorso anno, quando si produssero 1.100.000 ettolitri in linea con la media degli ultimi cinque anni. Il mercato delle uve in Franciacorta presenta un aumento del 10% rispetto ai valori del 2005, tutto dipenderà poi dall’andamento climatico dei prossimi giorni che, se non garantirà una buona qualità, potrebbe influire negativamente sul valore delle quotazioni. In Oltrepò Pavese il mercato è particolarmente attivo per le uve di Pinot grigio e Pinot nero, per quest’ultima varietà si registrano incrementi, rispetto al 2005, con punte anche del 15%.
TRENTINO ALTO ADIGE
Qualità: buona/ottima
Quantità: +10% rispetto vendemmia 2005
In Trentino Alto Adige ci sono le premesse per un’annata di qualità buona con diverse punte di ottimo e di eccellente, queste ultime subordinate però all'andamento climatico delle prossime settimane. I livelli produttivi sono nella norma e quindi superiori a quelli dello scorso anno complessivamente di poco meno del 15%, soprattutto a carico delle varietà a frutto rosso. Lo stadio ve-getativo registra qualche giorno di ritardo rispetto al 2005 in Trentino e quasi una settimana in Alto Adige. In tutta la regione le precipitazioni di inizio agosto ed i conseguenti abbassa-menti di temperatura, accompagnate da una buona escursione termica, hanno avuto positive ripercussioni sulla tenuta dell’acidità dei mosti. La possibilità di intervenire con irrigazioni di soccorso ha permesso di superare senza conseguenze il periodo di gran caldo verificatosi tra metà giugno e metà luglio. Le abbondanti precipitazioni cadute per tutto agosto non hanno creato particolari problemi dal punto di vista sanitario. Per contro l’abbassamento delle temperature al di sotto della media si sta ripercuotendo positivamente sul profilo aromatico e polifenolico delle uve. In Trentino i conferimenti sono iniziati il 24 agosto con le prime uve Chardonnay base spumante e sono proseguiti con quelli di Pinot grigio e Pinot nero, sempre base spumante. Per le uve bianche il culmine della vendemmia si prevede intorno al 10 settembre quando saranno raccolte anche le altre varietà da vino. Per le prime uve rosse (Pinot nero e Teroldego) bisognerà attendere dopo il 20 di settembre, mentre per quelle di Merlot e Cabernet la prima settimana di ottobre. La chiusura delle operazioni in Trentino avverrà dopo la metà dello stesso mese con i conferimenti delle varietà tardive (Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon). L'inizio della raccolta In Alto Adige avverrà intorno a metà settembre con le uve Sauvignon e Pinot Grigio a cui seguiranno quelle di Pinot bianco e Pinot nero. Il culmine dei conferimenti è previsto nella prima decade di ottobre quando alle uve bianche si accavalleranno anche quelle rosse di Schiava, Merlot, Lagrein e Cabernet. La campagna si chiuderà verso il 20 ottobre con i conferimenti di Cabernet Sauvignon nelle zone fino a 350 metri di altezza, mentre in alta collina con la raccolta del Sylvaner e del Müller Thurgau. In tutta la regione le contrattazioni sono stabili se riferite a quelle del 2005, con prezzi in generale invariati rispetto alla precedente campagna. In Trentino le maggiori preoccupazioni riguardano le varietà a bacca nera sulle quali gra-vano giacenze significative con relativi abbattimenti di prezzo.
VENETO
Qualità: buona/ottima
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2005
In tutto il Veneto il periodo di raccolta è in leggero ritardo (4/5 giorni) e la ma-turazione non si presenta omogenea. Dopo un inverno molto piovoso, la pri-mavera è iniziata sottotono. La fioritura è avvenuta in ritardo e l’allegagione è stata ottima in pianura, mentre in diverse zone di collina è stata ostacolata dalle precipitazioni che hanno determinato, in alcuni casi, grappoli di grandi dimensioni, ma piuttosto spargoli, con evidenti fenomeni di acinellatura. Giugno e luglio sono decorsi con temperature sopra la media, favorendo il recupero del ritardo primaverile, ma causando in alcune zone prive di irrigazio-ne e nei vigneti giovani, fenomeni di stress idrico che hanno limitato la fase di ingrossamento del grappolo. Agosto ha fatto registrare temperature sotto la media, affiancate da abbondanti piogge (oltre 200 millimetri) che, se da una parte hanno riequilibrato i vigneti in sofferenza idrica, dall'altra hanno reso la buccia dell'uva più sottile e quindi più vulnerabile agli attacchi parassitari. In tutta la regione le operazioni di raccolta sono iniziate il 22 agosto con le uve precoci. In Provincia di Vicenza per i conferimenti delle uve di Merlot si dovrà attendere intorno al 10 settembre, mentre per quelle di Cabernet e di Garganega il 20. In Veneto Occidentale il culmine della vendemmia avverrà intorno al 25 settembre quando saranno conferite anche le varietà rosse Corvina e Rondinella base per la produzione delle Doc Valpolicella e Bardolino. La fine delle ope-razioni avverrà il 20 ottobre con la raccolta, in provincia di Verona, delle ultime uve di Raboso Veronese e Cabernet. Nelle zone di Treviso e Venezia la vendemmia vera e propria è iniziata in questi giorni (2 settembre) con la raccolta del Pinot grigio e si prevede che entrerà nel pieno verso il 10 del mese. Il Prosecco fa registrare un ritardo di maturazione più avanzato, tanto che i conferimenti sono previsti nell'ultima decade di settembre. Le uve a bacca nera nel Veneto Orientale saranno staccate a partire dal 10 settembre, si inizierà con il Merlot, si proseguirà dopo il 20 con il Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, mentre la chiusura delle operazioni vendemmiali è prevista intorno al 15 di ottobre con gli ultimi confe-rimenti di Raboso. Il mercato in Veneto Occidentale fa registrare prezzi simili a quelli della scor-sa campagna, fatta eccezione per la zona della Valpolicella dove è in atto un rialzo dei prezzi con punte anche di tutta considerazione. Anche nel Veneto Orientale si riscontra una stabilità generale, fatta eccezione per il Pinot grigio che presenta una leggera flessione rispetto al 2005.
FRIULI VENEZIA GIULIA
Qualità: buona/ottima
Quantità: -5% rispetto vendemmia 2005
I germogliamento della vite è iniziato regolarmente favorito da miti temperatu-re. La fioritura è stata disturbata dalle piogge e dalle basse temperature, tanto che si è prolungata per 10/15 giorni con difficoltà di allegagione e presenza nello stesso grappolo di acini di diversa evoluzione. I Pinot presentano chicchi acinellati. L’abbondante presenza di grappoli è stata quindi compensata dalla minore presenza di acini. La siccità dei mesi di giugno e luglio ha ridotto il peso del grappolo. Le condizioni climatiche con scarsa umidità e assenza di piogge hanno portato le uve nella fase di invaiatura con un ottimo stato sanitario. Le piogge che si sono manifestate nella seconda decade di agosto hanno abbassato la temperatura e favorito l’accumulo delle sostanze aromatiche. In seguito alle piogge di agosto si sono verificati sporadici attacchi di botrite nei terreni più umidi e nelle varietà precoci (Pinot). L’ultima decade di agosto è stata caratterizzata da condizioni climatiche ottimali con giornate soleggiate e serate fresche. Ovviamente per la maturazione delle uve rosse saranno molto importanti le con-dizioni climatiche del mese di settembre. Dai primi dati analitici si rilevano uve leggermente più mature rispetto allo scorso anno, più zuccherine, meno acide e con aromi marcati. L’insieme del quadro fa ipotizzare un’interessante qualità dei futuri vini e una buona quantità di uva, anche se i grappoli pesano meno e quindi evidenziano una resa u-va/vino inferiore a quella del 2005. Rimane l’incognita dei vigneti nuovi che entrano in produzione e andranno a compensare parzialmente il calo di pro-duzione. Quantitativamente si stima una riduzione di oltre il 5%. Dal punto di vista qualitativo la situazione è a macchia di leopardo, complessivamente comunque buona; se il tempo si stabilizza con giornate calde per i bianchi sarà un’ottima annata, se si verificheranno piogge intense esploderà la botrite e la qualità dei bianchi sarà nettamente inferiore. In Friuli la vendemmia è iniziata il 1° settembre, con la raccolta del Pinot nero base spumante e del Pinot grigio, a cui faranno immediatamente seguito Chardonnay e Sauvignon. Verso il 10 inizieranno i conferimenti di Tocai. Per le prime uve rosse di Merlot si dovrà attendere l’ultima decade di settembre, mentre per quelle di Cabernet Franc i primi giorni di ottobre. Le operazioni vendemmiali termineranno verso il 20 di ottobre con la raccolta di Cabernet e Refosco. Attualmente il mercato ristagna e risente delle giacenze di cantina, pertanto le quotazioni risultano stabili rispetto a quelle del 2005.
EMILIA ROMAGNA
Qualità: buona/ottima
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2005
In tutta la regione la ripresa vegetativa è avvenuta in modo regolare, anche se in ritardo a causa delle basse temperature. I mesi primaverili sono stati caratterizzati da precipitazioni frequenti e con temperature nella media del periodo. Questa situazione climatica ha determinato uno sviluppo regolare e rigoglioso della vegetazione nei periodi di fioritura e di allegagione, che è stata buona per quasi tutte le varietà a parte alcune anomalie riscontrate sul Lambrusco di Sorbara. Dalla seconda metà di giugno e per tutto luglio le giornate soleggiate con temperature molto alte e modestissime precipitazioni hanno consentito di recupera-re in gran parte il ritardo vegetativo. Ciononostante questo andamento ha de-terminato alcuni segnali di sofferenza, specie nelle zone collinari, sia in Emilia che in Romagna ed in particolar modo nella provincia di Modena; eventi che hanno fatto rallentare l’ingrossamento dei grappoli e causato stress idrico. L’invaiatura è iniziata con un leggero ritardo, ma si è svolta in modo regolare ma prolungato, in quanto nella prima quindicina del mese di agosto le tempe-rature si sono abbassate a causa anche di diversi temporali che hanno allon-tanato l’apprensione per la prolungata mancanza di piogge e per il conseguente pericolo di siccità nei vigneti collinari. La vendemmia ha preso il via, in leggero ritardo, il 24 agosto, con la raccolta delle varietà precoci (Chardonnay e Pinot bianco), quindi è continuata con i conferimenti dell’Albana, del Sangiovese, del Trebbiano e dell’Ancellotta. Per le prime uve di Lambrusco bisognerà attendere metà settembre. In Emilia la ven-demmia proseguirà fino a metà ottobre, quando saranno conferite le uve di Lambrusco Grasparossa, mentre in Romagna gli ultimi grappoli di Sangiovese di alta collina e di Cabernet saranno staccanti verso il 10 di ottobre. Dal punto di vista quantitativo i primi riscontri evidenziano una produzione globale incrementata del 5% in Romagna, per la provincia di Reggio Emilia si prevede invece una produzione simile al 2005, mentre in quella di Modena il Lambrusco di Sorbara presenta un deficit del 5% rispetto allo scorso anno. Qualitativamente in tutta la regione si fa il tifo per una vendemmia certamente buona con molte punte di ottimo che però solo i risultati di cantina potranno confermare. Attualmente il mercato in Emilia Romagna non evidenzia particolari variazioni rispetto alle quotazioni spuntate nel 2005 e si presume possa rimanere tale anche a vendemmia ultimata. In Romagna potrebbero vivacizzarsi per i vini a denominazione di origine.
TOSCANA
Qualità: buona/ottima
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2005
Le condizioni meteorologiche invernali e primaverili hanno favorito un rigoglioso sviluppo vegetativo. In alcune zone il freddo prolungato ha ritardato in maniera consistente la fioritura e l’allegagione. Ritardo recuperato, quasi in toto, grazie alle temperature elevate delle ultime due settimane di giugno e di buona parte di luglio. Le grandinate sono state limitate in numero e forza (praticamente si sono abbattute il 26 giugno colpendo le zone di produzione del Chianti, del Brunello di Montalcino e del Nobile di Montepulciano) senza però creare problemi apprezzabili, fatta eccezione per alcune aree ristrette del Chianti Classico. Le basse temperature e le piogge cadute nel periodo centrale del mese di agosto hanno rallentato i processi di accumulo, determinando un leggero ritardo di maturazione oggi valutato in meno di una settimana rispetto alla vendemmia 2005. Fenomeni che hanno determinato una situazione a macchia di leopardo a seconda dei microclimi tipici della Toscana. La qualità delle uve è più che buona per quasi tutte le varietà. Le previsioni quantitative oscillano da un più 10% in Maremma a quantità simili a quelle dell’anno scorso nella zona di Empoli, Vinci e Pisa. +5% nella zona del Chianti e Chianti Classico, -5% nel Valdarno e nell’Aretino. Complessivamente si ri-tiene che, rispetto al 2005, l’incremento sarà intorno al 5%. A parte casi sporadici, la vendemmia è iniziata con la raccolta delle uve classiche precoci a partire daI 28 di agosto. Il Merlot, che si presenta generalmente piuttosto abbondante (+10%), sarà vendemmiato a partire dal 15 settembre, seguito dalle uve per la produzione del “vino novello”. Verso il 20 inizieranno i conferimenti del Sangiovese base Chianti. La chiusura delle operazioni vendemmiali è prevista negli ultimi giorni di ottobre con la raccolta del Cabernet Sauvignon. Se l’andamento climatico di settembre non porterà conseguenze negative alla situazione attuale, si prevede un vino di qualità buona/ottima per tutte le varietà. Per quanto attiene il mercato attualmente non manifesta contrattazioni interessanti. Produttori ed acquirenti stanno aspettando il culmine della vendemmia che, se presenterà la qualità prevista, potrà influenzare positivamente le quotazioni, con indici di aumento in particolare per i vini rossi.
MARCHE
Qualità: buona/ottima
Quantità: -5% rispetto vendemmia 2005
Il germogliamento, regolare ed omogeneo, è avvenuto nella media storica e con circa 3 giorni di ritardo rispetto allo scorso anno. Le basse temperature primaverili hanno rallentato la crescita dei germogli e la fase di fioritura di circa una settimana, recuperata con il ritorno della bella stagione. Si è tornati quindi alla normalità con la chiusura dei grappoli e l’inizio dell'invaiatura che risulta ritardata di quattro giorni rispetto al 2005, ma nella media pluriennale. Le piogge cadute alla fine di aprile hanno reso la peronospora molto virulenta con delle perdite produttive nei vigneti della zone del litorale e della media colli-na. L’oidio è stato invece favorito dalle giornate caldo-umide di fine giugno. Nei momenti di assenza di precipitazioni e di forte calura in alcune zone, con terreni ad elevato contenuto di argilla o molto sciolti, i vigneti hanno iniziato a soffrire. Il mese di agosto è stato caratterizzate da un’alternanza di giornate soleggiate e nuvolose con diverse precipitazioni associate in alcune zone a grandine, che non ha però provocato danni di rilievo. Tale situazione ha rallentato ulteriormente il processo di maturazione tanto da ritardare le operazioni di raccolta. Infatti la vendemmia delle uve precoci, inizialmente prevista alla fine di a-gosto, prenderà il via non prima del 5 settembre con la raccolta dello Char-donnay, a seguire il Merlot. Il pieno della raccolta nelle Marche è previsto verso la fine di settembre quanto si accavalleranno i conferimenti delle uve di Verdicchio, Sangiovese e Passerina. Gli ultimi grappoli raccolti saranno quelli di Montepulciano per la produzione delle Doc Conero, Rosso Piceno ed Offida, operazioni che avverranno dopo la metà di ottobre. I riscontri analitici danno complessivamente una buona carica aromatica, mentre i primi riscontri di cantina confermano una resa uva/vino nella norma. Per il Verdicchio, il Rosso Conero, il Bianchello e per l’area del Piceno si stima un decre-mento, rispetto allo scorso anno, del 5%, percentuale che equivale a quella va-lutata sull’intera area regionale. Buona la qualità con diverse punte di ottimo che potranno però essere confermate o meno solo a consuntivo. Il mercato delle uve attualmente è in stasi. Le previsioni indicano un leggero calo delle quotazioni (-5%) rispetto a quelle della scorsa campagna, in particolar modo per le uve a bacca nera. Lo stesso discorso vale anche per quanto concerne il mer-cato dei vini, dove i più sofferenti risultano quelli rossi in generale (Sangiovese).
LAZIO
Qualità: ottima
Quantità: +5% rispetto vendemmia 2005
Le precipitazioni invernali e primaverili hanno creato una buona riserva idrica nella regione. Il regolare andamento climatico ha favorito la ripresa vegetativa, assicurando così un’ottima cacciata. La fioritura non è stata disturbata da condizioni negative per cui l’allegagione si è concretizzata nelle migliori condizioni. Le giuste temperature, la poca umidità e una buona ventilazione, hanno fatto sì che non si creassero condizioni favorevoli al diffondersi di attacchi da parte delle più tradizionali crittogame della vite, tanto che i trattamenti sono stati pochissimi. Nonostante il mese dì luglio abbia fatto registrare temperature piuttosto alte, i vigneti non ne hanno risentito, grazIe soprattutto alle riserve idriche invernali e primaverili. Pertanto, fatta qualche eccezione, non sono state effettuate irrigazioni di soccorso. Il ciclo vegetativo è da considerarsi nella media e quindi con una settimana di ritardo rispetto alla scorsa campagna. La raccolta delle varietà bianche più precoci (Chardonnay, Pinot bianco, Sauvignon) ha avuto inizio il 25 agosto, mentre nella prima decade di settembre si inizierà a vendemmiare il Merlot, il Cabernet Sauvignon e, a seguire, le altre varietà a bacca bianca e rossa, quali Malvasia, Trebbiano, Sangiovese e Montepulciano. La chiusura delle operazioni vendemmiali è prevista verso la metà di ottobre con la raccolta del-le uve bianche collinari e con gli ultimi grappoli di Montepulciano. In tutte le varietà si riscontra una buona concentrazione zuccherina e una di-screta forza acida. Lo stato sanitario è più che buono, pertanto le previsioni sono per una qualità di alto livello con una quantità superiore di circa il 5% ri-spetto al 2005. Le contrattazioni delle uve e dei vini a tutt'oggi (2 settembre) fanno registrare una sostanziale stabilità dei prezzi rispetto alla passata campagna, fatta eccezione per alcune Doc, come Frascati, Velletri rosso, Castelli Romani rosso che registrano lievi aumenti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
ABRUZZO
Qualità: ottima
Quantità: uguale rispetto vendemmia 2005
La stagione invernale è decorsa regolarmente e la perfetta maturazione dei tralci non ha creato problemi per la potatura. La ripresa vegetativa, a causa del protrarsi delle basse temperature, ha maturato un ritardo di circa una settimana. Il germogliamento è stato regolare ed uniforme per tutte le varietà, così come la cacciata, l’allegagione e la conformazione dei grappoli. Il periodo primaverile è decorso nella norma, le piogge sono state copiose, ma non hanno creato problemi di natura fitopatologica. L’estate, anche se iniziata in ritardo, è stata caratterizzata da un avvio molto asciutto con temperature elevate fino alla prima settimana di agosto, che hanno creato le condizioni ottimali per l’accrescimento dei grappoli. L’invaiatura, in particolare per le uve a bacca nera, ha risentito del ritardo in fase di germogliamento. Nella fascia costiera del centro Abruzzo il 13 agosto si è verificata una grandinata di forte intensità che ha danneggiato le produzioni, senza però incidere sulla resa media stagionale. Per le varietà precoci, in particolare per lo Chardonnay, la raccolta è iniziata il 28 agosto per le zone costiere, mentre nel re-sto della regione i grappoli saranno staccati nella prima settimana di settembre. Si inizierà con il Trebbiano per continuare verso il 15 dello stesso mese con il Pecorino e le altre varietà a bacca bianca. La vendemmia delle uve rosse inizierà nell’ultima settimana di settembre con la raccolta del Sangiovese a cui seguirà quella del Montepulciano con cui si concluderanno i conferimenti presumibilmente intorno al 25 ottobre. Tutto ciò è subordinato all’andamento climatico e meteorico dei mesi di settembre ed ottobre che potrebbero anticipare i tempi di raccolta e modificare i livelli qualitativi e quantitativi. In Abruzzo si prevede una produzione globale simile a quella del 2005, quando si produssero 3.469.000 ettolitri di vino, anche se si evidenzia una diso-mogenea distribuzione delle rese sul territorio regionale, in virtù dell’evento atmosferico prima citato. Per quanto concerne le contrattazioni, in questa prima fase il mercato evidenzia un particolare interesse per i mosti ed vini bianchi, con prezzi leggermente più sostenuti rispetto alla scorsa campagna. Alla data odierna (2 settembre), non ci sono invece grandi richieste per i vini rossi.
CAMPANIA
Qualità: ottima
Quantità: +10% rispetto vendemmia 2005
Il 2006 è stato caratterizzato, nei primi mesi dell’anno e fino a primavera, da forti perturbazioni con abbondanti piogge che, dall’inizio di maggio, sono però diminuite tanto da far temere un periodo di carenza idrica. Nel mese di febbraio le basse temperature sono state sensibilmente inferiori alla norma sia nelle zone interne che in quelle costiere. Per fortuna non sono stati registrati danni da gelate. Sebbene il freddo prolungato abbia ritardato di circa 10 giorni il germoglia-mento, le ottimali temperature di giugno e luglio, che raramente hanno supe-rato i 32°C, hanno consentito un quasi completo recupero. Un ritorno di fred-do ha interrotto la fioritura seguita da un’allegagione che ha prodotto grappoli spargoli, ideali per prevenire problemi fitosanitari. Due grandinate avvenute all’inizio di maggio e nei primi giorni di giugno hanno danneggiato alcuni vigneti a macchia di leopardo nell’Avellinese e nel Casertano, senza però causare gravi danni. Anche le piogge a carattere tempo-ralesco della prima settimana di agosto sono state benefiche, poiché le temperature si sono abbassate notevolmente con il crollo del caldo. La fase di in-vaiatura, in relazione alle diverse cultivar, è proceduta nel migliore dei modi. Dopo la prima settimana, il mese di agosto è stato contraddistinto da giornate belle e soleggiate. Le buone escursioni termiche di quest’ultimo periodo han-no favorito la maturazione dell’uva e la produzione degli aromi varietali, che fanno prevedere una qualità decisamente migliore del 2005 ed una produzio-ne incrementata del 10%. La vendemmia inizierà verso il 10 di settembre con le uve di Asprinio nell’Agroaversano e di Fiano nel Cilento. Proseguirà poi il 20 con la Falanghi-na ed il Trebbiano, quindi sarà la volta, nei primi giorni di ottobre, del Fiano di Avellino e, a seguire, del Greco. A metà ottobre inizieranno i conferimenti di Piedirosso nelle zone dei Campi Flegrei e del Vesuvio. La vendemmia si concluderà nella prima settimana di novembre con la raccolta del’Aglianico nell’Avellinese, base della Docg Taurasi. Sono già stati stipulati alcuni contratti per la raccolta della Falanghina nell’area del Beneventano a prezzi pari a quelli dello scorso anno; per le altre uve il mercato è fiacco rispetto all’attivismo degli anni precedenti. Sul Vesuvio le indicazioni sono in una fase di stallo ma le previsioni, conseguenza di un surplus di produzione che si aggira sul 10/15%, sono quelle di una diminuzio-ne dei prezzi sia per le uve bianche (Coda di Volpe) che per quelle a bacca nera (Piedirosso, Aglianico, Olivella).
PUGLIA
Qualità: buona/ottima
Quantità: uguale rispetto vendemmia 2005
Ad un inverno piovoso e freddo è seguita una primavera con temperature al di sotto della media e con notevoli precipitazioni. Questo andamento climatico anomalo ha prodotto un ritardo di oltre 10 giorni delle prime fasi fenologiche. Buona la fioritura e l'allegagione, anche se disturbate dalle bizzarrie del tem-po che ha fatto salire il grado di allarme riferito alle malattie della vite. I mesi di luglio e di agosto sono stati caratterizzati da una ventilazione costan-te proveniente da Nord, che ha permesso di avere temperature calde, ma non eccessive, che associate a qualche fenomeno piovoso hanno contribuito ad una perfetta evoluzione dello sviluppo dello stato vegetativo della vite facendo recuperare parte del ritardo accumulato durante le prime fasi fenologiche. La vendemmia delle uve precoci (Chardonnay, Pinot bianco, Sauvignon) ha avuto inizio nell’ultima settimana di agosto, i primi riscontri danno un ottimo contenuto zuccherino ed una buona acidità. Per quanto riguarda la raccolta delle uve autoctone: Primitivo (area Manduria-Sava in provincia di Taranto) e Negroamaro (alto e basso Salento) si registra uno stato sanitario delle uve buono con un leggero ritardo, di conseguenza l’inizio dei distacchi dei grappoli slitta alla fine della prima decade di settem-bre. Per le uve autoctone della zona di Castel del Monte (Centro-Nord Pu-glia): Bombino bianco, Pampanuto, Bombino nero, Nero di Troia e Aglianico, il ritardo è leggermente più consistente tanto che la raccolta è posticipata a metà settembre. In Valle d’Itria per i vitigni autoctoni (Verdeca, Bianco d’Alessano, Fiano Minu-tolo) del Locorotondo Doc e Martina Franca Doc l'inizio della raccolta è previ-sto per il 20 di settembre. In conclusione, lo stato attuale della qualità delle uve della vendemmia 2006 sia a bacca bianca sia a bacca nera è buono su tutta la superficie pugliese sia sotto il l profilo sanitario che di contenuto. Ciò fa prevedere una qualità per i futuri vini di più che buon livello con diverse punte di ottimo e qualcuna di eccellente, per una quantità pari a quella del 2005. Alla data odierna la tendenza del mercato delle uve e dei vini conferma prezzi bassi con un’attività commerciale molto calma fatta eccezione per alcune varietà di uva e tipologie di vini bianchi.
SICILIA
Qualità: ottima
Quantità: -5% rispetto vendemmia 2005
L’andamento del ciclo vegetativo della vite si è svolto in modo regolare. Le abbondanti piogge invernali-primaverili hanno infatti permesso un buon approvvigionamento idrico delle piante, senza creare particolari danni al momento dell’allegagione, dell’invaiatura e senza procurare acinellatura. Su tutto il territorio regionale non si sono registrate gradinate. Le alte temperature re-gistrate in agosto sono diventate torride nell’ultima decade dello stesso mese, creando stress idrici in diverse zone che incideranno senilmente sulla resa quantitativa finale Rispetto al 2005 si registra un anticipo della vendemmia soprattutto per le uve a bacca nera. Il 21 agosto, a causa del grande caldo, unitamente alle uve bianche precoci (Chardonnay, Viogner e Müller Thurgau) è iniziata anche la raccolta di Merlot, Syrah, Pignatello, Sangiovese e Cabernet; a seguire, nella prima settimana di settembre, saranno raccolte le altre uve a partire dal Nero d’Avola, per continuare con il Frappato, il Cabernet Sauvignon, il Petit Verdot e le altre. Le operazioni vendemmiali continueranno a metà ottobre con la raccolta delle uve Frappato e Nero d’Avola, base della Docg Cerasuolo di Vittoria, per chiudersi nell’ultima decade di ottobre con la raccolta di quelle di Nerello Mascalese coltivate sulle pendici dell'Etna per la produzione dell’omonima Doc. In tutta la Sicilia le previsioni sono per vini di ottima qualità, ricchi di corpo e di profumi, caratteristiche supportate anche dall’ottimo andamento dei processi fermentativi che mettono in evidenza parametri analitici di tutta considerazione. Quantitativamente parlando si stima una produzione di vino inferiore del 5% rispetto a quella dello scorso anno, che fece registrare 7.283.000 ettolitri. Per quanto riguarda il mercato la richiesta a tutt’oggi (2 settembre) è piuttosto debole, nonostante i prezzi, sia delle uve che dei vini, registrano gli stessi valori dello scorso anno.
SARDEGNA
Qualità: ottima
Quantità: uguale rispetto vendemmia 2005
Ad un inverno piovoso è seguita una primavera altrettanto piovosa; tale situazione ha favorito un buon accumulo idrico, che ha permesso un germogliamento regolare ed una buona cacciata. Qualche sbalzo termico durante la fio-ritura ha tuttavia provocato un po’ di colatura, soprattutto nel Nuorese per il vitigno Cannonau, varietà peraltro abbastanza soggetta a tale fenomeno. Mentre non risultano normalmente soggette altre varietà come il Vermentino e la Malvasia che invece hanno subito, in diverse parti dell'Isola, lo stesso negativo fenomeno, accompagnato da evidente acinellatura. Dal punto di vista fitosanitario l’uva si presenta molto sana. La peronospora è stata quasi inesistente, l’oidio è stato ben controllato fin dall'inizio del ciclo vegetativo, mentre la Tignola si è manifestata in modo tenue e modesto. Durante l’estate provvidenziali temporali hanno portato beneficio ma, in alcuni casi, le forti turbolenze hanno scatenato grandinate che, sia pur colpendo a fasce, hanno creato qualche non trascurabile danno. Quantitativamente parlando, si stima una produzione molto vicina a quella dello scorso anno sia pure con un andamento a macchia di leopardo, nel senso che certe varietà fanno registrare incrementi ed altre decrementi. Ad esempio si registra un lieve aumento rispetto al 2005 per le uve Moscato, un calo per quelle di Vermentino, così come per quelle di Cannonau nel Nuorese, che però nella passata campagna aveva fatto registrare una produzione eccezionale. L’epoca di vendemmia, che pareva in ritardo, è nella media stagionale. Pertanto l’inizio della raccolta è prevista a partire dalla seconda decade di settembre con le uve di Vermentino, Nuragus e Monica. Nei primi giorni di ottobre sarà la volta delle uve di Cannonau, mentre alla fine dello stesso mese si staccheranno i grappoli delle varietà tardive destinate ai vini da dessert, ovvero quelli di Nasco e Malvasia. Il mercato attualmente pone dubbi e problemi: le cantine infatti fanno registrare non trascurabili giacenze e le proposte di prezzo, sia per le uve che per i vini, non sono allettanti.
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