In un panorama enologico nazionale dove molte denominazioni stanno segnando il passo ed adottando una politica di riduzione dei prezzi, il Prosecco doc di Conegliano Valdobbiadene conferma uno stato di buona salute (determinante è stato il mantenimento nel tempo di un equilibrato rapporto qualità prezzo). Analizzando i prezzi allo spaccio aziendale - l’indagine è stata realizzata dal Centro Studi del Distretto del Prosecco, struttura sostenuta da Regione Veneto, Camera di Commercio di Treviso e Veneto Banca, dedicata al monitoraggio dei dati strutturali e di mercato della denominazione - il prezzo medio dello spumante doc conferma un trend positivo nel triennio 2003/2005, con un range di prezzo fra i 5 e i 7 euro e moderati rincari. In questi anni, grazie ad un’accorta politica dei prezzi e alla capacità di ascoltare il mercato, il Prosecco doc di Conegliano e di Valdobbiadene ha saputo conquistare la fiducia del consumatore, che si è dimostrato disposto ad accettare piccoli aggiustamenti del prezzo.
Dall’indagine risulta che la tipologia protagonista della doc è lo spumante, certamente quella con il maggiore valore aggiunto e che meglio rappresenta la qualità del prodotto: ben il 25% delle aziende si dedica esclusivamente alla produzione e alla vendita di questa tipologia. Quanto alla distribuzione sul mercato nazionale, si riconferma il ruolo primario del Nord-Est d’Italia, macroregione in cui le aziende del distretto vendono oltre 1/3 della produzione di Prosecco doc; segue il Nord-Ovest, che dimostra una buona crescita, il Centro-Italia e il Sud (il Centro conferma dei consumi stabili mentre il Sud è in lenta crescita). Nella ripartizione delle quote di mercato nazionale influiscono anche le dimensioni aziendali: le piccole aziende confermano un calo sul mercato regionale e una certa crescita nel Centro-Italia, mentre le aziende più grandi calano sul mercato locale, ma crescono soprattutto nel Nord-Ovest, con una concentrazione delle vendite in Lombardia e Piemonte.
Quasi la metà del Prosecco è venduto nel canale Horeca, soprattutto lo spumante; il canale Gdo assorbe il 30% della produzione; la vendita diretta in azienda è rilevante soprattutto per il Prosecco doc Frizzante, molto consumato a livello locale.
L’export si conferma una realtà in crescita: sia per il Prosecco doc spumante, che per il frizzante, il mercato europeo, resta molto importante con una percentuale dell’80% delle esportazioni per lo spumante e del 95% per il frizzante. La Germania si conferma in testa nelle esportazioni, seguita dalla Svizzera, Paese caratterizzato da una forte propensione all’acquisto dei prodotti con maggiore valore aggiunto. Crescono anche Austria e Inghilterra, che assieme superano la soglia del 10% dell’export europeo. Le prestazioni della Doc sono particolarmente positive nel Regno Unito ( +40%) e nel Benelux, che ha raddoppiato le importazioni del prodotto. Quanto ai mercati extraeuropei, Russia, Cina, Corea e Giappone presentano ancora molte incognite, mentre gli Usa ed il Canada si confermano due mercati di crescente interesse.
Per gli Usa, l’Italia è al secondo posto nell’importazione di vino spumante con 17 milioni di bottiglie. Di queste più della metà è ancora rappresentata dall’Asti ma le preferenze si stanno progressivamente spostando verso gli spumanti charmat secchi. Per il Prosecco doc, quindi, le prospettive su confermano positive. Il Canada è un altro importante mercato extraeuropeo, come dimostrano le prestazioni nell’ultimo triennio sempre più convincenti. Va tenuto conto in questo caso che in Canada vige un regime di monopolio e non esiste quindi un contesto di mercato competitivo. I marchi presenti sono infatti decisi a livello istituzionale. Al terzo posto nel panorama extraeuropeo si conferma il Giappone, mercato importante soprattutto per le aziende di grandi dimensioni.
La ricerca realizzata dal Centro Studi del Distretto del Prosecco ha confermato anche importanti dati strutturali: l’anno passato è stato caratterizzato da un buon dinamismo dimostrato dalle aziende, che per il 7% ha affrontato importanti lavori di ristrutturazione delle cantine e di inserimento di forze giovani alla conduzione. L’area di Conegliano e di Valdobbiadene è caratterizzata da una realtà produttiva fortemente legata al territorio: il 60% delle aziende vinicole possiede anche un’azienda agricola con superficie a vigneto. Mediamente, le aziende del territorio sono di piccole e medie dimensioni e oltre il 60% dichiara un volume d’affari inferiore ad 1 milione di euro. Tutte le aziende presentano un’alta specializzazione in cantina; in media le cantine presentano 1,5 enologi e quattro aziende su cinque hanno uno o più enologi dipendenti. In questo dato, un ruolo importante è giocato dalla presenza a Conegliano della Scuola Enologica, che ogni anno forma decine di futuri professionisti del vino. Tutte le aziende presentano inoltre una buona propensione all’export e un buon dinamismo. Anche le aziende con produzioni inferiori alle 100.000 bottiglie, quindi molto piccole, sono in grado di affrontare situazioni di mercato complesse ed articolate.
Anche se la realtà della denominazione si conferma in crescita, il distretto del Prosecco sta già guardando al futuro: “il Prosecco doc di Conegliano e di Valdobbiadene non è una moda - afferma il direttore del Consorzio di Tutela del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, Giancarlo Vettorello - ma il risultato di una storia che da più di tre secoli vede protagoniste le nostre colline. Nel futuro, quindi, ricerca sulla percezione del prodotto da parte del consumatore, promozione in Italia e all’estero, attività di autoanalisi”.
La curiosità - Arriverà presto la “Primavera del Prosecco”: da marzo, tante occasioni per scoprire e gustare il territorio della Marca Trevigiana
Da marzo (fino a giugno) torna la “Primavera del Prosecco” che, come ogni anno, condurrà gli enoappassionati lungo il territorio dell’Altamarca di Treviso tra splendidi paesaggi e ridenti colline, in quindici appuntamenti a gustare il principe della produzione vitivinicola della Marca, il Prosecco Doc di Conegliano e di Valdobbiadene. La Primavera del Prosecco sarà un evento di grande richiamo nella Marca ed in particolare nel territorio dell’Alta Marca Trevigiana, luogo di produzione del Prosecco Doc, e richiamerà migliaia di visitatori (nel 2006, oltre 250.000) e che coglieranno l’occasione per meglio conoscere e visitare la Provincia di Treviso, apprezzandola in tutte le sue peculiarità.
Tra le novità 2007 una “scontiPass” che al costo di 1 euro dà diritto a sconti dal 10-15% per gli acquisti e vantaggi a chi visita più mostre, a chi partecipa ai vari eventi, assaggia i menù e prenota nei ristoranti del territorio ed un premio giornalistico “Primavera Prosecco Doc”, riservato a filmati televisivi, rubriche radiofoniche e articoli stampa.
Ben 15 mostre del Prosecco, unite sotto un unico cartello, da marzo a giugno in Altamarca: “un progetto - conferma il presidente Muraro - a cui la Provincia di Treviso ha creduto da subito. Le mostre sono occasioni uniche per degustare le migliori produzioni di Prosecco, di apprezzarne la qualità e le diverse caratteristiche. Ma non c’è solo il Prosecco, altri vini eccezionali fanno compagnia al più famoso fratello maggiore, ormai conosciuto in Italia e nel mondo. Come non citare, il Superiore di Cartizze, il Verdino ed i vini dei Colli di Conegliano assieme a produzioni di nicchia come il Torchiato di Fregona e il Refrontolo Passito Doc”.
“Il Prosecco - spiega Muraro - è ormai una realtà economica estesa con una superficie di 4.352 ettari, con 3.500 viticoltori, 490 vinificatori e 135 impianti di spumantizzazione. La produzione annuale si attesta sulle 44 milioni di bottiglie, delle quali il 35% esportate all’estero. Le bottiglie di spumante sono 36 milioni di bottiglie, con un export di oltre 10 milioni. 8 milioni sono le bottiglie di Prosecco frizzante; il tranquillo, tradizione molto gradita dai locali che si sta recuperando, si attesta sul 0,5 milione di bottiglie. 107 sono gli ettari dedicati al Cartizze, con una produzione di 1,1 milioni di bottiglie. Il valore economico complessivo si aggira sui 350 milioni di euro. 235 gli enologi nella zona. In queste feste natalizie, il Prosecco si è dimostrato lo spumante più venduto d’Italia e, da alcune recenti analisi di mercato, emerge che, se in generale le tendenze di vendita continueranno a mantenere nei prossimi 14 anni, nel 2020, il Prosecco diventerà lo spumante più venduto in assoluto nel mondo”.
Il caso - E le star brindano con il Prosecco … di Bisol
Un tempo era il regno incontrastato dello Champagne … Ma da qualche anno grazie alle migliori griffe, su tutte Bisol, le star Usa brindano con il Prosecco di Conegliano e di Valdobbiadene. L’ultimo caso è Jennifer Hudson, vincitrice del “Golden Globe Awards 2007”, nel prestigioso Hotel Beverly Hills di Los Angeles. Ma la bella “Dreamgirl” è solo l’ultima di tante star ammaliate da queste bollicine “made in Italy”: nella “Gift Room” del Beverly Hilton, i raffinati cru di Bisol sono stati accolti come i mostri sacri dello Champagne, conquistando famosi palati di Hollywood: da Sharon Stone alla “dreamgirl” Loretta Devine, da Terence Howard a David Carradine (protagonisti rispettivamente di Crash e di Kill Bill), dalla “casalinga disperata” Brenda Strong a Patricia Arquette (protagonista di Medium) e Francisco Quinn. Ed ancora lo stilista delle celebrità e indiscusso guru della moda Philip Bloc, il director di Devil Wears Prada David Frankel, nonché i producer Bryan Burk e Christine Lagan, produttori rispettivamente di Lost e The Queen. Il successo del miglior Prosecco è, insomma, tutto nelle parole di Peter Saraf, produttore del fortunatissimo Little Miss Sunshine: “adoro il Prosecco Bisol, per me è semplicemente il migliore spumante!”.
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