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NEL 2007 ARRIVI USA IN ITALIA BATTONO FRANCIA E SPAGNA. PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA, LE ESPORTAZIONI USA IN ITALIA BATTONO LA FRANCIA DELLO CHAMPAGNE. LO DICE LA COLDIRETTI

Nel 2007 sono quasi raddoppiate (+ 80 per cento) le importazioni di vino proveniente dagli Stati Uniti che per la prima volta nella storia battono Francia e Spagna e diventano il primo esportatore in Italia. E’ la Coldiretti a lanciare l’allarme per chiedere di fare chiarezza su un fenomeno che vede i vini della California superare in quantità sul mercato italiano Champagne e Porto provenienti dai paesi partner comunitari.
Le importazioni dagli Stati Uniti hanno raggiunto livelli quantitativi che - sottolinea la Coldiretti - vanificano dal punto di vista quantitativo l’aumento delle esportazioni oltreoceano e rendono necessari controlli per fare chiarezza sull’utilizzazione finale di un prodotto importato quasi esclusivamente sfuso. Nei soli tre mesi del 2007 - precisa la Coldiretti - sono arrivati in Italia oltre 25,3 milioni di bottiglie di vino equivalenti, che rappresentano circa un terzo delle esportazioni italiane oltreoceano, e sono nettamente superiori alle 12,6 milioni di bottiglie equivalenti dalla Francia e alle 15,7 dalla Spagna, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi ai primi tre mesi del 2007.
Occorre evitare il rischio che venga annacquata la qualità italiana dopo che - prosegue la Coldiretti - il Decreto Ministeriale del 2 novembre 2006 ha di fatto autorizzato la discutibile pratica enologica dell’invecchiamento artificiale dei vini con la segatura di legno (i cosiddetti trucioli al posto delle tradizionali botti) anche in assenza di un'adeguata informazione in etichetta per il 70% della produzione nazionale.
Una decisione che verrà contrastata anche nell’ambito della più grande manifestazione promossa dagli agricoltori negli ultimi anni, che con lo slogan “Giù le mani dalla qualità Italiana” la Coldiretti organizzerà a Bologna l’11 luglio, a partire dalle ore 10.
In una delle capitali dell’agroalimentare italiano, gli imprenditori agricoli, insieme a cittadini, mamme, giovani e studenti, manifesteranno contro il tentativo di standardizzare e omologare verso il basso la qualità dell'agricoltura italiana per asservirla ad un modello di sviluppo produttivistico, contrario all’interesse delle imprese, dell’ambiente e dei consumatori.
L’utilizzazione dei cosiddetti trucioli per invecchiare il vino, aggravata dalla mancanza di una informazione trasparente - continua la Coldiretti - inganna i consumatori e danneggia i produttori che si impegnano nel mantenimento di tecniche tradizionali, quali la maturazione dei vini in botti di legno. L’Italia che ora rappresenta il 25% delle esportazioni mondiali e ha conquistato negli Usa il primato delle vendite, deve scegliere senza indugio - precisa la Coldiretti - la strada della qualità e della trasparenza senza cedere alle tentazioni di una concorrenza fondata sulla bassa qualità che non valorizza le potenzialità del territorio nazionale.
Il vino è la principale voce dell’export agroalimentare nazionale che trova negli States il primo mercato extracomunitario di sbocco con un quarto del valore totale delle esportazioni di vino “made in Italy”. I risultati del 2006 in Usa dimostrano la presenza di nuove e rilevanti opportunità di crescita del vino “made in Italy” che ha raggiunto complessivamente un fatturato record di 9 miliardi di euro, 3 dei quali attraverso l’export, con quasi un terzo della produzione destinata ai 361 vini nazionali Doc e Docg.

I vini stranieri in italia (bottiglie equivalenti e percentuali)
Usa - 25,3/40%
Spagna - 15,7/2 %
Francia - 12,6/20%
Altri - 10,3/15%
Totale - 63,9/100 %
Fonte: elaborazioni Coldiretti su dati Istat (primo trimestre 2007)

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