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VINO - L’EXPORT ITALIANO TIRA: VALORI A 1,6 MILIARDI (+12%). IL PRESIDENTE UNIONE ITALIANA VINI (UIV), ANDREA SARTORI: “UN ALTRO GRANDE SEGNALE DI FORZA, CHE PERÒ NON DEVE FARCI DIMENTICARE PROBLEMI DI CASA NOSTRA, DOVE I CONSUMI SONO FERMI DA ANNI”

Italia
Andrea Sartori, presidente Unione Italiana Vini

Il ritmo delle esportazioni italiane è su di giri: stando ai dati Istat, nel primo semestre 2007, l’Italia ha esportato vini nel mondo per un valore di 1,6 miliardi di euro (+12%), e con la prospettiva entusiasmante di battere il record 2006 (quando l’export toccò i 3,1 miliardi, ndr) Buona la crescita anche per i quantitativi, +15% a 925.000 tonnellate. Positive le vendite nell’Unione Europea a 25 Paesi, cresciute del 14% in valore (852 milioni di euro) e del 16% a volume (683.000 tonnellate), così come le esportazioni verso i Paesi terzi (con un +9,8% in valore, a 759 milioni di euro, e un +11% in volume, a 241.000 tonnellate).

“E’ l’ennesimo segnale di forza di un settore straordinario e trainante per tutto l’agroalimentare - commenta Andrea Sartori, presidente dell’Unione Italiana Vini (Uiv) - ma questo successo all’estero, che ormai è la norma, non deve farci dimenticare che in Italia lo scenario è ben diverso, con consumi fermi, se non in ribasso da anni, e l’ombra di possibili provvedimenti normativi che potrebbero penalizzare ulteriormente l’immagine di un prodotto che è e resta patrimonio di tutti, perché dà lavoro a centinaia di migliaia di persone, genera reddito, assicura entrate importanti per il Fisco, contribuisce alla salvaguardia dei territori. Dobbiamo trovare tutti insieme, imprenditori, politici, parti sociali il modo di coniugare il diritto alla salute e il diritto a essere consapevoli di ciò che si beve”.

In dettaglio, i principali Paesi di destinazione del nostro vino fanno segnare ottime performances: +13% in Francia (43,2 milioni di euro), +11% in Germania (344 milioni), +21% nel Regno Unito (205 milioni), +8% in Danimarca (42 milioni), +17% in Svezia (34 milioni), +16% in Finlandia (7,5 milioni), +7% in Austria (31 milioni).

Fuori dall’Unione e Europea, grandi risultati negli Usa (cresciuti del 6% a 411 milioni di euro); straordinario balzo sul mercato russo (che passa da un anno all’altro da 9 a 20 milioni di euro, con una crescita del 122%); benissimo anche la Cina (salita a 5,6 milioni di euro per un aumento del 56%); segnali incoraggianti anche in Norvegia (+19%) ed in Canada (+2% a 86 milioni).

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