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“CLASSIFICA DELLE CLASSIFICHE” - SAN LEONARDO 2003, SERENADE 2004 (CANTINA DI CALDARO), SASSICAIA 2004, MONTEVETRANO 2005, TERRA DI LAVORO 2005: ECCO I CINQUE “SUPER VINI” CHE METTONO D’ACCORDO LE GUIDE PIÚ IMPORTANTI D’ITALIA

Italia
E dopo la classifica delle classifche ... la risposta del mercato negli scaffali delle enoteche!

Il trentino San Leonardo 2003 della Tenuta San Leonardo, i campani Montevetrano 2005 di Montevetrano e Terra di Lavoro 2005 di Galardi, il toscano Sassicaia 2004 della Tenuta San Guido di Bolgheri, l’altoatesino Moscato Giallo Passito “Serenade” 2004 della Cantina di Caldaro: sono questi i cinque “super vini”, che, stando all’analisi di www.winenews.it, uno dei siti più seguiti nel mondo del vino italiano, mettono d’accordo le cinque guide più importanti dell’eccellenza enologica italiana.
Il risultato emerge dal semplice incrocio delle liste dei migliori, redatte dalle guide 2008, senza, evidentemente, scendere nel dettaglio delle specifiche modalità di valutazione, adottato dai vari team di degustazione (per la guida Vini d’Italia Gambero Rosso-Slow Food, 305 “Tre Bicchieri”; per la guida Vini d’Italia de L’Espresso, 159 “Cinque Bottiglie”; per la guida I vini di Veronelli, 499 “Tre Stelle”; per la Guida Duemilavini di Ais/Bibenda, 309 “Cinque Grappoli”; per l’Annuario dei migliori vini italiani di Luca Maroni, 853 “Vini Frutto”).
La rilevazione di WineNews (è l’edizione n. 3) vede un certo “miglioramento” sulle edizioni 2007 delle guide, dove erano soltanto due i vini che venivano classificato al top degli annuari (Galatrona 2004 della Fattoria di Petrolo e Montevetrano 2004), e, nella rilevazione WineNews sulle guide 2006, otto: Gaja, Sorì San Lorenzo 2001; Casanova di Neri, Brunello Cerretalto 1999; Masciarelli, Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma 2001; Oasi degli Angeli, Kurni 2003; Galardi, Terra di Lavoro 2003, Montevetrano, Montevetrano 2003; Sandrone, Barolo Cannubi Boschis 2001; Foradori, Granato 2003.
“Ma cinque resta comunque un numero davvero irrisorio che, considerando mediamente 15.000 campioni assaggiati da ciascuna guida, equivale allo 0,03%. I vini - spiega il direttore di WineNews, Alessandro Regoli - che convincono a pieno non aumenta in modo decisivo neppure considerando i risultati delle guide che, genericamente, possono essere considerate quelle con i criteri di giudizio più vicini (Gambero Rosso-Slow Food, Veronelli, Ais-Bibenda, L’Espresso)”.
Dal loro confronto, i migliori salgono soltanto a diciotto (che, sempre sui soliti 15.000 campioni degustati, equivalgono allo 0,12%): Gaja, Barbaresco 2004; Conterno, Barolo Monfortino Riserva 2000; Bruno Giacosa, Barolo Rocche di Falletto Riserva 2001; Massolino, Barolo Vigna Rionda Riserva 2001; Fratelli Cavallotto, Barolo Bricco Boschis Vigneto San Giuseppe Riserva 2001; Bellavista, Franciacorta Extra Brut Vittorio Moretti 2001; Tenuta San Leonardo, San Leonardo 2003; Cantina di Caldaro, Alto Adige Moscato Giallo Passito Serenade 2004; Grattamacco, Bolgheri Rosso Superiore Grattamacco 2004; Tenuta San Guido, Bolgheri Sassicaia 2004; Tenuta Col d’Orcia, Brunello di Montalcino Poggio al Vento Riserva 1999; Montevertine, Le Pergole Torte 2004; Tenuta dell’Ornellaia, Masseto 2004; Poliziano, Nobile di Montepulciano Asinone 2004; Marchesi Antinori, Tignanello 2004; Montevetrano, Montevetrano 2005, Mastroberardino, Taurasi Radici Riserva 2001; Galardi, Terra di Lavoro 2005.
La tiratura dei cinque “super vini” è la seguente: Sassicaia (200.000 bottiglie), il San Leonardo, (90.000 bottiglie), Montevetrano (30.000 bottiglie), Terra di Lavoro (20.000 bottiglie), Serenade (4.500 bottiglie). A “firmare” due dei cinque “super-vini”, l’enologo Riccardo Cotarella, autore del Montevetrano e del Terra di Lavoro, uno dei più famosi winemaker del mondo; il toscano Carlo Ferrini realizza il San Leonardo, classica griffe trentina dei Marchesi Guerrieri Gonzaga; firma storica dell’enologia italiana quella di Giacomo Tachis che, dal 1968, realizza il Sassicaia; tocco “teutonico” per il Moscato Giallo Passito Serenade, realizzato da Helmuth Zozin. Nei cinque “super vini” prevalgono i cosiddetti vitigni internazionali che compongono Sassicaia (Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc), San Leonardo (Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot) e Montevetrano (uvaggio di Cabernet Sauvignon, Merlot e Aglianico); il Serenade è, invece, un Moscato Giallo in purezza e il Terra di Lavoro, un blend di Aglianico e Piedirosso. Infine, brilla, per la sua assenza, un territorio storico dell’enologia italiana come il Piemonte.
Le cinque guide protagoniste del mondo enologico italiano hanno storia relativamente breve: Vini d’Italia Gambero Rosso-Slow Food è uscita, per la prima volta, nel 1988, come la guida Vini di Veronelli; nel 1993, comincia la pubblicazione di quella firmata da Luca Maroni; nel 1999, esce Duemilavini Ais/Bibenda; ultima, in ordine di tempo, la guida Vini d’Italia de L’Espresso, uscita, per la prima volta, nel 2002.

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