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“PASSITO FEST” - LA VITICOLTURA EROICA POTREBBE ESSERE A RISCHIO: DAL PASSITO DI PANTELLERIA AL VINO SANTO DEL TRENTINO, CALANO PERICOLOSAMENTE PRODUZIONE, ETTARI VITATI E MANODOPERA

La vitivinicoltura eroica potrebbe essere a rischio: lo testimonia il convegno del Consorzio di tutela del Passito di Pantelleria e il presidio Slow Food “Vino Santo” del Trentino, nel “Passito Festival” sull’isola siciliana.
“La copertura vitata a Moscato d’Alessandria a Pantelleria è di 1.000 ettari. Vent’anni fa - dice Giuseppe Lo Re, presidente del consorzio - erano 5.000 ettari. Di questo passo tra il 2012 e il 2017 la produzione di passito potrebbe scomparire”.
La produzione di uva per il dolce nettare dantesco, infatti, è scesa dai 450.000 quintali del 1973 ai soli 20.000 della vendemmia 2007. Gli fa eco Carlo Bleggi, responsabile del presidio Slow Food “Vino Santo” del Trentino: “anche la “Valle dei Laghi” soffre, come Pantelleria, il calo della produzione. Soltanto 20 ettari di Nosiola, il vitigno autoctono, possono essere utilizzati per l’appassimento che ci permette la produzione del Vino Santo. A denti stretti - ha detto ancora Bleggi - vogliamo tutelare questa tradizione con tutta la sua storia”.
Storia fatta di lavoro umano senza l’applicazione della meccanica, di coltivazioni su terrazzamenti in terreni impervi. Ma la mancanza di manodopera, tra gli altri, sembra essere uno dei problemi maggiori: “dobbiamo puntare al supporto di meccanizzazione, ma anche alla dotazione di maggior manodopera”, ha commentato il sindaco di Pantelleria, Salvatore Gino Gabriele, che ha invocato anche il sostegno degli enti pubblici.

Antonio Boco

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