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SALONE DI TORINO (26/29 OTTOBRE, TORINO) - LA VICENDA DEI PREZZI DI PANE E PASTA NON INTERESSA IL VINO. COSI’ IL PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA VECCHIONI: “DINAMICA SEMPRE INTERPRETATA CORRETTAMENTE DAI PRODUTTORI, PROVA L’ AFFERMAZIONE SUI MERCATI”

“In questi anni abbiamo avuto la dimostrazione come il settore vitivinicolo italiano si sia affermato, con un export di 3 miliardi di euro solo quest’anno e nuovi mercati emergenti. La dinamica dei prezzi è stata interpretata fin dall’inizio correttamente da parte dei nostri produttori con un vino che, a seconda delle fasce di consumo, è in grado di soddisfare le nostre esigenze”.

Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni, oggi, a Roma, per la presentazione del Salone del Vino, uno dei più importanti eventi fieristici del settore enologico italiano, in programma dal 26 al 29 ottobre a Torino, con l’organizzazione della Promotor International.
Federico Vecchioni ha ricordato come “la riforma dell’Ocm vino può incidere in maniera significativa in varie misure come quelle dello zuccheraggio, dei diritti di reimpianto che vengono sostanzialmente liberalizzati, come può intervenire sul modello delle denominazioni che rischia lo smantellamento. Il nostro non è un allarme ingiustificato, e vi è, forte, la nostra volontà di rivedere certi passaggi a livello europeo perché ai nostri produttori servono strumenti per competere e non discriminanti alla competitività. Sotto questo profilo, le iniziative come il Salone del Vino servono al mettere al centro l’azione italiana nei confronti di Bruxelles vista anche la prossimità della scadenza con la riforma”.

Secondo il presidente di Confagricoltura, “nel nuovo Ocm è necessario canalizzare le risorse per la promozione non soltanto sui Paesi terzi, mantenere un parallelismo zuccheraggio-aiuto ai mosti in Europa ed interpretare il capitolo dei diritti di reimpianto in maniera corretta senza danneggiare patrimonialmente le imprese che hanno investito rispettando le regole; insieme a questo il mantenimento dell’impianto delle denominazioni che se venisse smantellato esporrebbe il comparto vitivinicolo italiano ed europeo a una concorrenza molto pericolosa”.

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