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CONTO ALLA ROVESCIA PER IL VINO “CAMPIONE DEL MONDO” DI “WINE SPECTATOR”: LA RIVISTA AMERICANA, CONSIDERATA LA “BIBBIA DEL VINO”, SU INTERNET, SVELA LA “TOP 10”, GOCCIA A GOCCIA. IL 16 NOVEMBRE E’ LA VOLTA DEL VINO DELL’ANNO

Italia
La Tenuta dell’Ornellaia nella Top 10 del Wine Spectator

È scattato il conto alla rovescia: secondo quanto si legge dal sito www.winespectator.com, la versione on line di Wine Spectator, il vino dell’anno 2007 verrà proclamato il 16 novembre dalla rivista americana che è considerata la “Bibbia del vino” nel mondo. Il prestigioso riconoscimento, nel 2006, era toccato al Brunello di Montalcino “Tenuta Nuova” 2001 di Casanova di Neri e, in precedenza, al Solaia 1997 di Piero Antinori e dall’Ornellaia 1998 della Tenuta dell’Ornellaia, in quel momento di proprietà di Lodovico Antinori, che oggi sta portando avanti un’altra interessante esperienza enologica, quella della Tenuta di Biserno, in quel di Bibbona, a pochi passi da Bolgheri.
Wine Spectator, fino al 16 novembre, rivelerà poco alla volta le prime dieci posizioni della sua “Top 100”, riempiendo le sagome delle bottiglie vuote sulle pagine del sito (http://www.winespectator.com/Wine/Top100/2007), che almeno nella forma lasciano intuire qualcosa sui possibili vincitori agli appassionati di Bacco più esperti.
Al momento della stesura di questo articolo, sono stati rivelati il numero 10, 9, 8, 7, conquistate rispettivamente dal francese Krug (in Italia è importato dalla Marchesi Antinori, ndr) con il Brut Champagne 1996, con 99 punti di valutazione, dallo statunitense Robert Mondavi Cabernet Sauvignon Napa Valley Reserve 2004 (95 punti), dall’australiano Mollydooker Shiraz McLaren Vale Carnival of Love 2006 (95 punti) e il Bolgheri Superiore Ornellaia 2004 della Tenuta dell’Ornellaia (97 punti).
La “Top 100” di Wine Spectator ha debuttato, nel 1988, ed è diventata una classifica davvero in grado di orientare il mercato di tutto il mondo. I vini vengono selezionati non solo per le qualità del prodotto Ma anche secondo altri criteri: valore (prezzo), disponibilità (produzione) ed un “fattore x” che i giornalisti di “Wine Spectator” definiscono “excitement”.

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