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L’ITALIA LEADER NEI PROGRAMMI DI PROMOZIONE UE. IMPORTANTI OPPORTUNITÀ PER IL VINO

“Con l’approvazione di ben 13 progetti, per un importo complessivo di 34 milioni di euro - erano 7,4 milioni nel 2006 - l’Italia nel 2007 conferma la sua leadership rispetto agli altri paesi europei”. Lo ha annunciato il Ministro delle Politiche Agricole e Alimentari Paolo De Castro nel commnetare i risultati raggiunti dal nostro Paese nei programmi comunitari rivolti sia al mercato interno che ai Paesi Terzi.
L’Unione Europea, infatti, cofinanzia al 50% le azioni di promozione dei prodotti agroalimentari comprese anche le azioni di informazione sul loro metodo di produzione, mentre la quota restante è a carico delle organizzazioni professionali che propongono i programmi (30%) e degli Stati membri (20%). Tra i progetti approvati quello dedicato alla promozione del vino italiano nei mercati di India, Cina e Russia, proposto dall’Unione Italiana Vini (Uiv) e finanziato con 4 milioni di euro.
Si tratta di un progetto triennale - partirà nel 2008 e per gli aspetti logistici si avvarrà della collaborazione di VeronaFiere - che si articolerà attraverso indagini di mercato rivolte ai consumatori, attività di formazione dei professionisti del settore e degli opinion leaders locali anche attraverso corsi di analisi sensoriale e attività nel laboratorio centrale Uiv di Verona oltre all’attività di informazione sulle varietà, la qualità e le condizioni di produzione di vini europei.
Le azioni promozionali in programma vogliono assicurare sia una maggiore visibilità ai nostri vini di qualità ma anche a farne cogliere le differenze rispetto a quelli del resto del mondo. Sempre il vino è interessato ad un programma triennale rivolto a Italia, Germania, Polonia e Repubblica Ceca, organizzato dal Consorzio Mela, Speck e vini soc dell’Alto Adige, che si propone la diffusione di informazioni sulla qualità certificata dei prodotti Doc, Igp e Stg; il Consorzio del Prosciutto di Parma e il Consorzio Parmigiano Reggiano invece si sono alleati con i portoghesi dell’Instituto dos Vinhos do Douro e Porto per un programma di comunicazione sul mercato giapponese. Approvato anche Prober, un programma triennale in Usa, Russia e Giappone sul biologico e sul biobenessere.
Andrea Gabbrielli

Focus - Approvato all’Unione Europea progetto di promozione dei vini europei nei mercati di Russia, India, Cina. Lo promuove Unione Italiana Vini-Vinitaly
Il progetto di promozione del vino europeo sui mercati esteri presentato dall’Unione Italiana Vini è stato approvato dall’Unione europea, che lo ha finanziato con un contributo di 4 milioni di euro. A darne notizia è stato il ministro delle Politiche agricole, Paolo De Castro, durante la conferenza presentazione dei programmi di promozione proposti dall’Italia all’Unione Europea.
“Si tratta - spiega Andrea Sartori, presidente dell’Unione Italiana Vini - di un progetto triennale, con inizio nel 2008, di cui Unione Italiana Vini è soggetto proponente e responsabile a livello organizzativo; sarà dedicato in modo specifico all’informazione sulla qualità e sulle tecnologie di produzione del vino europeo e ha lo scopo di favorire l’accreditamento delle nostre produzioni in tre mercati strategici quali India, Cina e Russia. Un passo importante per l’Unione Italiana Vini, che al tradizionale ruolo di rappresentanza politica aggiunge anche l’offerta di servizi mirati al sostegno dei prodotti vitivinicoli europei nel mondo”.
Le azioni promozionali in programma vogliono assicurare una maggiore visibilità ai vini europei di qualità, ma farne anche cogliere le differenze rispetto a quelli del resto del mondo. “Insieme alla Fiera di Verona-Vinitaly, selezionata attraverso bando di gara tra una rosa di proponenti per l’organizzazione degli aspetti logistici - ha aggiunto Francesco Pavanello, condirettore dell’Unione Italiana Vini e project leader dell’iniziativa - ci muoveremo in tre direzioni: la prima con le indagini di mercato per meglio comprendere i gusti dei consumatori; la seconda incentrata sulla formazione non solo di addetti ai lavori ma anche degli opinion leaders locali, attraverso corsi di analisi sensoriale presso i vari Paesi e attività di incoming nel laboratorio centrale dell’Unione Italiana Vini a Verona; e la terza attraverso un’attività di informazione continua e multicanale. Il valore aggiunto del progetto sta nel fatto che la parte formativa e informativa fa capo totalmente all’Unione Italiana Vini, che raccoglie le grandi imprese rappresentative del vino italiano con tutto il loro carico di autorevolezza”.

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